Meravigliosa!
In primo luogo, ciao! Ho trovato la tua storia spulciando tra i contest del forum ed è stata una vera fortuna imbattermi in questo breve racconto, considerando anche che difficilmente leggo originali.
Potrei scriverti talmente tante di quelle parole, che alla fine, son certa, andrebbe perso l'intero senso della mia recensione. Questo perché la tua storia ha suscitato in me un mix di sensazioni contrastanti: l'angoscia, la speranza, l'energia giovanile e la rassegnazione della consapevolezza.
Non ho idea di come si chiami la tua protagonista - se l'hai scritto, l'ho già dimenticato - né so che faccia abbia e quale ruolo occupi nel mondo, eppure mi sono sentita partecipe dei suoi pensieri, l'ho sentita reale, vera.
Lei è lo sconosciuto con cui ti scontri per strada, il docente che ammirato ti racconta di un'epoca andata, la nostalgica zia o il ragazzo intrigante che incontri sotto casa. È tutti e, allo stesso tempo, nessuno, perché la sua storia è così brutalmente realistica, così disillusa, che potrebbe essere la storia di chiunque.
Di lei sappiamo ch'era innamorata di Matt, che lo è ancora. Neanche Matt sappiamo chi sia o che volto abbia, ma sappiamo che hanno vissuto assieme un'esperienza che ti segna, condizionandoti la vita intera.
Non erano i miei anni i 60/70, conosco l'epoca attraverso i documenti, più o meno romanzati, di chi, quell'epoca, l'ha vissuta e posso dire, nei limiti delle mie conoscenze, che la tua storia racchiuda in modo esemplare l'atmosfera di quegli anni, i valori, le convinzioni e le conseguenze che ha tatuato sui volti di chi c'era.
Lei e lui vivono per la libertà, per quegli ideali, sono Beat, eppure lui, non sappiamo quando e perché, decide poi di omologarsi, di cedere alla dittatura del capitalismo avrebbero forse detto i suoi contemporanei, mentre lei non vuole rinunciare a quella vita, che l'ha talmente assorbita da renderle impossibile il rinunciare a un certo modo d'essere, a un certo stile di vita e di pensiero. Quando s'accorge che la vita è andata avanti e gli usi sono cambiati, nonostante lei, è troppo tardi. È orribile, ma è vero.
Questa tua trama mi ha ricordato molti dei romanzi scritti da chi faceva parte della 'beat generation' sulla generazione dei beat e in molti di questi il finale era simile al tuo: qualcuno, secondo i canoni beat, accettava i compressi della vita borghese e andava avanti, altri, invece, si ostinavano a vivere al modo dei contestatori e finivano, una decina d'anni dopo, col guardare il mondo disillusi e frustrati, perché l'incanto era svanito per sempre.
Un saggio sull'epoca ripeteva continuamente il concetto che quegli anni non sarebbero mai più tornati, ch'erano destinati a restare nella storia, ma come ricordo di un passato irripetibile. La tua storia me l'ha ricordato.
È bellissima, sul serio e spero che la mia recensione sia riuscita a trasmetterti quanto mi sia piaciuta!
Passando ai dettagli più 'tecnici', lo stile mi è molto piaciuto, la narrazione in prima persona, per una volta, non ha banalizzato la narrazione, ma l'ha impreziosita.
Ti segnalo solo due piccolissime sviste, perché questa storia merita d'essere perfetta: «Si e lei ama me!» dove manca l'accento sul 'sì' affermativo e "cantaando" dove c'è una 'a' di troppo :)
Concludo qui, rinnovandoti i miei complimenti, veramente bravissima!
Rosmary (Recensione modificata il 06/09/2013 - 08:11 pm) |