La sofferenza e la tristezza, santo Piripillo!
Ho ritrovato una tua recensione che non avevo mai letto e ne ho approfittato per spiare il tuo profilo, sperando che, per qualche miracolo, avessi pubblicato anche te qualcosa sulla coppia. Il caso vuole che avessi già letto la storia (e forse ce l'ho anche tra i preferiti) e l'avessi apprezzata per la sua drammaticità molto delicata, senza isteria o esagerazioni, quindi approfitto di un momento di positività ed amore verso il fandom -merito tuo- per recensire.
Prima di tutto: la maggior parte delle volte, leggere di Islanda innamorato di Danimarca (e Norvegia, pure, brrr!) mi distrae dal tema della storia, come se la mia mente non potesse proprio accettarlo. Per headcanon mia il loro rapporto è più come quello tra un padre ed un figlio e visto che l'incesto non mi piace granché, di solito mollo tutto a metà. Questo non è successo con questa storia.
Credo sia dovuto soprattutto a quella "delicatezza" o fragilità -forse è meglio la seconda- che trasmette e, soprattutto, dal modo in cui è costruita. Ho sentito l'angoscia bloccarmi la gola riga dopo riga, mentre Jan diventava Matt e mi sono davvero sentita male per lui. E per Ice. Anche per Danimarca, che probabilmente non sospetta di nulla, perché una storia così breve non può che far pensare a "cosa succederebbe se" e, da qualunque parte lo si guardi, non c'è nessuna luce di speranza.
Nonostante il magone mandato via a forza di biscotti, devo dire che è un lavoro che mi è rimasto impresso e la sua unica pecca è il font, un po' difficile da leggere, sulle prime. Per il resto aspetto che tu scriva altro su di loro, magari allegro o romantico, sono davvero incuriosita da come potresti descrivere la coppia in una situazione simile o completamente diversa.
PS: qualcuno ricopra di coniglietti quella povera anima di Jan. |