Ad un discreto numero di anni di distanza ti dico: bel lavoro! La lunga marcia è un incubo vero,da me vissuto tanti e tanti anni fa, ed ora che la tua storia mi ha riaperto vecchie ferite avrei voglia di riviverlo e soffrire ancora.... complimenti!

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Prima o poi arrivo, per quanto suoni come una minaccia XD
Che dire? Ormai so come scrivi in questo piccolo fandom ignorato dal mondo, e devo dire che adoro le tue storie. Mi danno l'idea di aver colto l'/essenza/ di quel libro, in ogni riga.
In particolar modo mi ha colpito una frase precisa, anche se magari insolita: lo sbotto di Stebbins. Quando McVries strattona Garraty e Stebbins gli urla di uscire e farsi valere. Il fatto che, alla fine, ormai quei due siano solo nella sua testa fa capire che c'è una parte di Garraty che vorrebbe venire fuori, mandare tutto al diavolo, fingere che non sia successo nulla. E poi l'altra che, semplicemente, vuole cadere.
Tutti i miei complimenti, davvero.

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Ci ho visto King, qui dentro, e soprattutto ci ho visto La lunga marcia. Il primo perché ho letto in questa fanfiction sprazzi di quella mentalità pazza e perversa che tutti amiamo e veneriamo, e la seconda perchè... beh, se il Sommo avesse voluto darci un epilogo, sarebbe stato questo. O almeno, sarebbe stato scritto proprio così. Non penso che tu voglia sapere altro, perchè altro non c'è da dire: grammatica, ortografia, sintassi vanno bene, ma in una fanfiction come questa contano veramente? Alla fine sono solo la base da cui partire e da cui sviluppare quello che tu hai creato. Il sequel del sogno in cui si cade mentre si legge un libro, in questo caso La lunga marcia. E farlo di uno dei tanti capolavori di quel genio pazzo di King, beh, non è da tutti. Manca solo una cosa a questa recensione: i complimenti. Bravissima.

PS: ho segnalato la tua fanfiction come preferita della sezione all'interno del programma recensioni.
(Recensione modificata il 16/09/2012 - 04:14 pm)

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