Mi sono appena connessa decentemente con il wi-fi a scrocco, che bella cosa *.*
Detto questo, passo subito ad essere seria, ma voglio annunciarti che molto presto, circostanze permettendo, riuscirò a trascrivere a mano il prossimo capitolo del mio "Notturno" e quindi, oggi, mi sento molto in vena di colloquiare, ma soprattutto di chiederti come abbiano fatto le mie parole a darti ispirazione, non me ne capacito.
E lo dico perché alle volte è capitato che io mi sentissi ispirata da uno scritto altrui -proprio tipo, il mio scritto con Lucia protagonista- ma non ho mai pensato che potesse accadere il viceversa, ovvero che qualcuno potesse "trarre ispirazione" da me.
Riporto il tutto tra virgolette poiché mi fa molto senso la cosa, non in senso negativo, ma mi ha spiazzato, e tanto direi.
Non sai quanto ne sia onorata, credimi.
Con ciò, avendo notato che ti hanno fatto il rimando del titolo a cosa potesse riferirsi, non lo dico, di per contro, io lo avevo associato anche a "I Demòni" di Dostoevskij, romanzo a me caro, in cui si parla di anime in pena.
Ora, posso dire, e non volermene male, che anche la tua era in pena.
Mi spiego meglio, dacché detto così può sembrare dispregiativo.
La tua pena era quella che provavi mentre scrivevi questo brano, perché si avverte in te il fatto che tu volevi e vuoi ancora che fosse accaduto davvero questo nel gioco, cosa che non è successa purtroppo.
Però posso dirti che io ho avvertito il tuo "star male" come se volessi tu propriamente afferrare Vergil e trascinarlo in salvo, dandogli così l'occasione di avere una nuova occasione, magari sfruttandola e vivendola meglio.
Sì, si è capito: avresti voluto esser Dante in quel frangente, concretizzando l'avvenimento positivo e dunque l'happy ending.
Ti dirò, mi è piaciuta molto anche se, oddio, chissà perché ti vedrei bene a fare una cosa duplice:
- vedere l'accaduto dal punto di vista di entrambi i gemelli, perciò...
- utilizzare la prima persona.
Io sono pazza della prima persona, quantunque la tua terza è travolgente, davvero.
E lo dico perché c'è anche della poesia nel tuo scritto, te lo cito in un passaggio:
"Nessuno dei due riuscì a dare una risposta a quest'interrogativo e Dante non perse tempo nel tentativo".
Non solo c'è rima qui, ma è poesia, perché incalza e mi avvicina a leggere ancora altro scritto da te.
Per favore, Davide, persevera nello scrivere, forza, lo sto facendo anche io, continua, vai così, coraggio.
Un abbraccio forte,
Barbara. |