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di Vakarian

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/02/13, ore 15:28

Ma sono racconti a se stanti o man mano che la storia andrà avanti confluiranno l'uno nell'altro?
In realtà poco importa, sono molto belli entrambi gli episodi che hai narrato e il filo conduttore della carta come lusso che solo l'Unione si può permettere è a prescindere uno spunto originalissimo che apprezzo molto. Niente è come l'odore della carta, per quanto non ci trovi il gusto della liquirizia come succede a Garret.
Belli, molto. In particolare ho amato l'apertura del primo, con il tram e il primo sole al tramonto - non saprei dirti perché ma è un'immagine che mi è rimasta estremamente impressa e mi ha trasmesso una grande malinconia. 
Pollici in su per questi primi due capitoli, speriamo arrivi un terzo!

Recensore Veterano
24/08/12, ore 22:58

magia.
i tuoi personaggi non sono statici sulla carta - o in questo caso sul video -, ma escono fuori, fluttuano, prendono forma e vivono. sono realistici e coerenti, mai enfatizzati o stereotipati. sono intriganti per i loro passati, non per capacità supereroistiche. sono semplici, e in quanto tali soggetti a dubbi e cambiamenti.
e a proposito del dubbio: il conflitto interiore fa da chiave di lettura di questo capitolo, costituendone il vero e proprio motore. i fatti passati si intravedono nella foschia, si deducono soltanto, eppure tanto basta a render chiaro il sentimento tumultuoso della protagonista, che non può che generare compassione, trasporto e interesse. in fondo la narrativa funziona così: i dubbi e i conflitti generano scelte, e le scelte - con relative evoluzioni/involuzioni - appassionano.
non so che dire, se non che amo come scrivi, e che è un dispiacere che non ci siano molte più recensioni. te le meriteresti tutte.
stile impeccabile e incorreggibile, stimabile.
ti lascio solo con un paio di normalissimi ed umani errori di battitura.
"«Perché hanno mandato proprio te? Non abiti proprio dietro l’angolo»"
"Doveva indagare sulla morte di sua padre."

ps : jared, jared, jared. c'è rimasto male dal momento in cui si è sentito escluso dal trio ( per la relazione maryon-dan ), o gli piaceva maryon ma non aveva il coraggio di dichiararsi? se l'è fatta soffiare da sotto al naso? o addirittura se l'è esplicitamente contesa con dan, risultandone sconfitto? o nulla di tutto ciò?
alle prossime puntate, lol.

un abbraccio,
ivan

Nuovo recensore
16/08/12, ore 15:56

Oddio, ora sono ancora più curiosa! Il cambio di punto di vista ha dato una svolta molto interessante alla scelta stilistica che hai fatto e alla storia, penso che se usato bene, questo metodo di cambiare i punti di vista possa rendere la tua storia molto più dinamica di tante altre che leggo qua su EFP. Continua così, è un piacere leggerti ♥

 

Piccoli dettagli grammaticali, sintatici, stilistici...

“Non riconobbe subito il giovane uomo che la stava aspettando seduto su una poltrona.” avrebbe bisogno di una virgola questa frase, letta tutta d'un fiato ne fa perdere il senso xD ed è anche difficile da leggere. Ti consiglio una cosa, leggi ad alta voce i tuoi racconti, probabilmente ti capiterà di trovare delle frasi che suonano male o come in questo caso, delle frasi troppo lunghe per essere lette senza una pausa :3

“Quando la sentì arrivare, alzò lo sguardo su di lei.” in questa invece l'avrei tolta la virgola, per esempio xD

“Maryon sbatté le palpebre, incredula. «Jared? Sei proprio tu?» gli chiese, sorpresa.” Questa composizione: virgola e poi aggettivo, è un po' rindondante in questo caso. Anche perché appena nella frase sopra hai appena detto che è incredula, rafforzare ancora quell'aggettivo è inutile, più che altro, mostra la sua sorpresa o la sua incredulità (?) con un gesto, come quello dello sbattere le palpebre della frase sopra.

“Sembrava rigido e imbarazzato. Si limitò a chiedergli come stava.” inizialmente ho pensato che fosse Jared che stava chiedendo a Maryon come stava, essendo rigido ed imbarazzato ci stava. Il soggetto sottointeso ci sta benissimo, però è davvero difficile capirlo, solo dopo, quando lui le risponde si capisce che è stata lei a domandare. Non so però quanto ci stia bene scrivere “Maryon si limitò a chiedergli [...]”.

“Poteva raccontargli tutto? No, forse avrebbe dovuto aspettare di avere delle risposte certe tra le mani prima di parlarne a chiunque.” prima dice un “no” sicuro e poi un “forse”? > <

Nuovo recensore
09/08/12, ore 17:12

Me la sono letta, non dico tutta d'un fiato, ma ci siamo vicini. Quello che mi è piaciuto di più è sopratutto l'atmosfera che sei riuscita a trasmettere con la tua scelta stilistica, mi sono immaginata le scene immerse nei colori del tramonto, un tramonto speciale dato che si è svolto in tre frasi, sicuramente più lungo e più bello del nostro ed è questo che mi è piaciuto sopratutto: i colori, insieme agli odori e ai suoni. Come ha detto l'altro recensore sotto di me (tutta la mia stima!), questi piccoli dettagli che molti scrittori tralasciano per pecca di superficialità, tu sei riuscita a renderli interessanti e palpabili, sei riuscita a mostrare nonostante le poche righe di descrizione. Io avrei perso più tempo a descrivere, ti consiglio, anche se ho capito che è il tuo stile è questo, di concederti comunque qualche riga in più (più avanti ti faccio degli esempi) ah e sopratutto per le descrizioni del personaggi, ti direi di spendere qualche riga in più, qualche dettaglio, non dico di descrivere la forma delle orecchie – come faccio io D: – giusto per avere un'immagine leggermente più chiara in mente ^^

Molti dicoco che la narrativa fantascientifica deve essere fredda, asettica, seria. Penso che sia sbagliato. La narrativa fantascientifica è un miscuglio di colori, basta guardare le nebulose ♥ spero di riuscire a sentire molte emozioni in questa fic!

La infilo subito tra le seguite!

“«Finirò per chiuderti sul serio qui dentro, un giorno o l’altro»” okay questo non c'entra niente, ma questa frase ha suscitato in me un filmino mentale molto figo xD spero che farai succedere qualcosa all'interno della biblioteca e la descriverai meglio *__* è tra le mie ambientazioni preferite in generale!

Infine volevo farti i miei complimenti per come riesci a rendere incredibilmente umani i personaggi, come ha detto Ivan insomma, piccoli dettagli, piccoli gesti ♥ lo adoro!

Aspetto con ansia il nuovo capitolo e spero di scoprire più cose su questo mondo nuovo, sulle Colonie, sull'Unione, sulla LEXA e sopratutto del discorso dei due tizi nel tram *^* super curiosaaaa!

 

Note grammaticali, sintatiche, stilistiche... (non che ci sia molto da dire, fai pochissimi errori)

“Erano tutti lì... con macchine, o droni, a monitorarli…” Dopo i tre punti, va la lettera maiuscola ^^

“Non aveva intenzione di tornare indietro, però.” questa frase stona un po' con il periodo precedente, c'è una piccola ripetizione del “non” all'inizio di due frasi vicine, devo dire che io l'ho notato e nella lettura ha leggermente gracchiato, ma io ho un'attenzione a questi dettagli, allucinante xD e il però alla fine, è troppo lontano, si capisce da subito che è un ma io... dal contesto della frase, quindi il però è quasi come se fosse una sorta di ripetizione del contesto sottointeso, mettendolo all'inizio invece (anche se non si iniziano le frasi con una congiuzione xD) prende la funzione di rafforzatore del contesto sottointeso: “per via del lusso o degli ambienti asettici, ma non aveva nessuna intenzione di tornare indietro”, così si elimina la ripetizione, la congiunzione ad inizio frase e quella strana ripetizione del contesto.

Scusa, lo so che le mie teorie narrative spesso sono complicate e strane e forse agli occhi degli altri anche stupidaggini, però meglio conoscere e pensare con la propria testa che ignorare, no? :3

“anche perché erano poche le aeromobili che sorvolavano quell’area” con quell'”anche perché” dai per scontato che ci sia qualche altro motivo, ma noi lettori non lo sappiamo! Molte cose che a te sembrano ovvie per i lettori non lo sono, quando rileggi un racconto cerca di sentirti più lettore che scrittrice, in modo da accorgerti delle informazioni che mancano. Questa frase sembra spezzata ed è innaturale, rompe la fluidità del discorso e della descrizione.

Altro breve consiglio, quello che ti dicevo del “mostrare”, per mostrare meglio una strada deserta hai fatto bene a dire delle aereomobili, ma puoi aggiungere, puoi dire circa quante persone ci sono descrivendole brevemente, ti faccio un esempio, anzi che scrivere deserte e silenziose: “si sentiva il vociare leggero di una coppietta al lato della strada, probabilmente gli unici a prendersela comoda, mi sorpassò di fretta un uomo in giacca e cravatta e di seguito soltanto altri due impiegati, non c'era neanche un grande traffico di aereomobili, avevo sentito solo un rombo da quando ero entrata nel quartiere”, è solo un esempio, ma l'utilizzo della lente d'ingrandimento (come dico io xD) è molto utile secondo me e si può personalizzare moltissimo.

“ormai – Dee non avrebbe saputo dire esattamente da quanto tempo le cose stavano così. Sicuramente da generazioni.” i trattini hanno le stessa funzione delle parentesi circa, ma si chiudono con il punto, in questo caso la dove hai messo il punto dove “così”, hai chiuso a precisazione, invece nella frase successivamente ne hai aggiunto un'altra, andavano insieme, abbiamo quindi due possibilità: “ormai (Dee non avrebbe saputo dire esattamente da quanto tempo le cose stavano così. Sicuramente da generazioni).” “ormai – Dee non avrebbe saputo dire esattamente da quanto le cose stavano così, sicuramente da generazioni.”

“I libri di carta dentro la biblioteca, invece, erano sempre uguali. Anche i dipendenti della biblioteca erano sempre uguali” non ho capito se questa ripetizione di “sempre uguali” è voluta, è interessante, ma una regola che mi pongo sempre e anche una di quelle mie stupide teorie (xD) è: se non lo ripeti tre volte, non ne vale la pena. La ripetizione non serve a far entrare in testa un concetto o a dare più spessore o più attenzione ad un dettaglio, è solo una scelta stilistica come un altra, come le metafore insomma, quindi secondo me, ripetere due volte non ha senso perché non da semplicemente l'impressione di star cercare di far entrare in testa al lettore qualcosa, cosa a che personalmente infastidise xD ma ripeto, sono tutte considerazioni personali (TUTTA questa recensioni è personale lol), dunque io avrei messo nella seconda “sempre gli stessi” (e ovviamente un altro sinonimo per il “stesse persone” successivo).

“Non le era mai capitata una cosa simile, da quando si era trasferita su quella città” senza la virgola sarebbe più fluida, a parer mio ^^ e poi si dice IN quella città, non su (queste sono le influenze dialettiali dell'Italia xD).

Recensore Veterano
08/08/12, ore 01:18

magico.
sarà che ho letto il testo con della musica new age in sottofondo ( cd per yoga, ti lascio solo immaginare ), ma ho trovato una tale pace tra le righe di questo racconto che ora come ora pagherei per andare avanti con la lettura.
sinceramente trovo vincente il binomio fantascienza-introspezione. il tuo stile di scrittura ai miei occhi è risultato impeccabile ( avessi metà delle tue abilità..! ).
la lentezza narrativa dovuta agli attimi di introspezione è ben amalgamata al contesto che, seppur rappresenti una scena di quotidianità senza nulla di speciale, non risulta affatto noioso. c'è un'armonia nell'uso delle singole parole che trascina al largo, come una corrente sotto la superficie del mare. la sensorialità, poi, contribuisce a creare ed amplificare la sensazione di - appunto - trasporto: dal sibilo delle porte che si chiudono, al profumo della carta vecchia ecc.
i personaggi sono umani ( e questo è un pregio non da poco ), con quei comportamenti che, essendo forse fin troppo comuni, risultano invisibili alla maggior parte degli scrittori: anche il semplice fatto che il vecchio custode strizzi gli occhi e si sistemi gli occhiali sul naso, ad esempio, in questo caso racconta molto più di quanto non avrebbero potuto fare frasi e frasi di discorso diretto.
l'amore per i libri traspare con una potenza trascinante.
non ci sono riflussi di informazioni generali e fantascientifiche: qualcuno magari si sarebbe prolungato con descrizioni fisiche dei protagonisti, descrizioni dettagliate delle città e della struttura del nuovo universo eccecc. invece pare che tu sappia dare la giusta importanza ed il giusto tempo ad ogni singola informazione, e questo è un bene.
l'attualità del mondo che hai creato è ben presente nonostante la sua collocazione - immagino - decisamente futuristica. le tematiche affrontate risultano quindi trasparenti e di facile comprensione ( l'importanza dei libri ed il loro conflitto con la tecnologia, la freddezza degli uomini causata proprio dallo stretto contatto con essa ecc ). il fatto che la protagonista si inserisca controcorrente porta a 'conflitti' e 'scelte', che narrativamente parlando sono sinonimi di 'interesse'. dee sembra quasi un'isolotto in mezzo all'oceano, e la cosa non può che essere affascinante.

SPERO - dati i miei gusti personali - che la storia non scada eccessivamente nel romanticismo.
non vorrei metterti ansia ma - almeno per quanto mi riguarda - le aspettative per il prossimo capitolo sono piuttosto alte. dentro di me so già, tuttavia, che sarà un secondo ed eccellente lavoro.

nulla da dire sulla grammatica o altri errori di vario tipo, vuoi perchè non ne ho trovati e vuoi perchè non sono proprio la persona giusta per farlo.

un in bocca al lupo e un forte abbraccio,
ivan

ps: inserisco tra le seguite.