Ciao :)
Avevo letto questa storia il giorno stesso in cui l’hai pubblicata, mentre ero in vacanza, con il cellulare. Arrivata in fondo ho subito pensato che era troppo bella per limitarmi ad una recensione di un centinaio di parole, scritta a fatica con la tastiera dell’iPhone. Mi sono ripromessa di recensirla non appena avessi avuto un pc sottomano, ma il tempo è tiranno e ci riesco solo ora.
Comunque, credo che l’importante sia che finalmente riesca a recensire questa storia. Avevo già amato Sacré Coeur, l’avevo fatta vincere al contest con vero piacere (eravamo tutte d’accordo all’epoca), ma credo che questa potrebbe addirittura batterla. Non è la classica storia d’amore, parla di uno scorcio della vita di Simone, e questa volta si narra di una parte poco felice, ma estremamente reale.
Il subconscio lo spinge a ricercare Martin, glielo fa sognare, perciò lui, senza nemmeno capire perché, si mette in tiro e si reca nel posto dove l’aveva incontrato la prima volta, sperando di ritrovarlo. Non vedendolo, una serie di ipotesi sono affiorate nella sua testa, ma nessuna di quelle corrispondeva alla realtà, ma lui non poteva saperlo.
E non l’avrebbe mai saputo se Philippe, un completo estraneo, non si fosse avvicinato a lui per chiedergli cosa ci facesse sotto la pioggia. Un incontro fortuito, forse, o forse semplicemente lo stesso destino che gli aveva fatto incontrare Martin, aveva portato lì Philippe in modo che potesse spiegargli che fine avesse fatto l’altro ragazzo. Giuro che non mi aspettavo un finale del genere, io sono quella dei lieti fine forever, eppure ci sta, è il finale perfetto per questa storia. La morte di Martin non è stata inutile, ha fatto tornare la voglia di vivere a Simone, di trovarsi un ragazzo vero, una storia seria.
Mi ha veramente emozionato tantissimo, ho ancora la pelle d’oca per quanto letto.
Andrei avanti a parlare di quanto mi piace questa storia per pagine, ma credo sia meglio chiudere qua, segnalando un paio di imprecisioni:
- e le gocce gelate lo fece annaspare <-- lo fecero
- gli aveva parlato solo per minuti <-- non so te, ma io aggiungerei “alcuni”
Alla prossima.
Baci.
SNeppy. |