Ciao!
Dunque, parto subito col dire che questa storia è davvero intrisa di sofferenza.
Breve ma intensa.
I ricordi sono il fulcro sul quale è costruito il monologo interiore. Le foto, il computer sono gli strumenti materiali che fanno da portanti di ciò che non è tangibile, la memoria.
Anche i due spezzoni di due canzoni diverse e il riferimento latente alla saga di Harry Potter (la Giratempo) danno proprio l'idea di ricordi casuali, come solo te ne possono venire quando si ripensa a tutte le esperienze che si sono fatte con quella persona.
Si sente forte la nostalgia, il dolore, la speranza che qualcosa che si è rotto si possa riagiustare.
Tuttavia, poco si sa dei sentimenti che prova l'altra persona: è difficile stabilire come sia avvenuta la rottura, perché da una parte sembra che sia chi scrive ad averla causata. Si sente responsabile.
"E mi chiedo cosa sia successo, in cosa io abbia sbagliato, perché non sia valsa la pena di dare un'altra chance alla nostra amicizia."
"Eppure darei via ogni singolo ricordo, se servisse a riportarti qui"
Ecco, questi sono i due passaggi a mio parere esemplicficativi di quanto detto. Si può notare un leggero senso di colpa, ma forse è dovuto solo al grande affetto che si prova verso chi, senza tante spiegazioni, ci lascia.
Quando è toccato ame dire addio ad un'amica cara, per molti mesi sono stata convinta che fosse colpa mia.
C'è voluto tempo per capire che io avevo fatto il possiblie per rimediare.
Chissà, magari anche la protagonista ha vissuto le stesse cose.
Complimenti.
Ho davvero tanto, tanto apprezzato questo piccolo lavoro.
Saluti,
*Halley* |