Recensioni per
L'amore è un'altra cosa
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/08/17, ore 16:50

La lettura e il gradimento conseguente di "Errando nella nebbia" mi portano anche qui, a seguire quella che tu chiami "elaborazione del lutto" in seguito a quell'accenno a "Wedding" fatto da Moffat. Poi, naturalmente, mi sposterò verso “Incubi e deliri”.
Dunque, qui, siamo nella "fase della rabbia" come dici e desiderio di farli morire tutti...Grandioso...E non avevi ancora visto tutto! Pensa alla inconcludente S3 ed alla tempesta terribile della S4!
Arrivo alla storia e mi sembra banale dirti che l’ho trovata tra le più intense che abbia mai letto, ma è la verità. Per quanto riguarda i protagonisti, anche dipingendolo con i capelli radi e le tracce impietose della vecchiaia e della malattia, ci hai dato uno splendido ritratto di Sh, in cui l'antico fascino persiste ancora, caratteristica inscindibile dal personaggio che amiamo (“…e qualcosa dell'antica bellezza...”). Tutta la forza e la vitalità che un tempo si esprimevano in un inseguimento per i vicoli di Londra o in uno scambio di risate con il suo blogger, ora si sono rifugiate nei suoi occhi che, infatti, colpiscono Shirley con il loro magnetismo. Quest’ultima è una ragazza ben delineata, dal carattere credibile ed in cui ritroviamo i germi di una forza d’animo che può costituire la speranza che la storia d’amore, per noi johnlocker ma non solo, tra le più intense dello schermo, non vada perduta. Mi ha decisamente commosso il suo gesto, così significativo, di deporre la preziosa scatola, con quell’ “accozzaglia di oggetti bizzarri”, nella terra che divide le tombe di Sh e del padre, quasi a gettare un ponte tra le due anime che, così, possano ritrovare il loro essere, l’uno per l’altro, un eterno raggio di sole che nessuno potrà mai spegnere.
John, dal canto suo, non agisce direttamente nelle vicende, ma è più che mai presente nel racconto che Shirley fa a Sh. Mi sembra quasi di vederlo, uomo contraddistinto da una profonda gentilezza, padre affettuoso, marito ligio al dovere ma, come lei stessa ricorda, spesso perso nei suoi pensieri, con l’ombra della tristezza molte volte presente nei suoi occhi. Mary è un’eco lontana, inconsistente. John è, invece, l’emblema di una vita vissuta con onestà e coerenza e con un unico, grande amore che non ha mai dimenticato. L’ha inciso, oltre che nel suo cuore, anche nel nome scelto per sua figlia, che, ogni volta che veniva pronunciato, sicuramente gli portava il riflesso amato di uno sguardo grigio mai spento.
Una storia che, per fortuna non ho perso, che mi ha causato qualche lacrimuccia ma che mi ha fatto tanto bene all’animo perché parla di veri sentimenti, al di sopra del tempo e dello spazio.
Ho notato il dualismo tra l’Hotaru che scrive le Note introduttive che fanno divertire e l’Hotaru che ci racconta, con profonda sensibilità, una storia meravigliosa. Ma, secondo me, sei fatta così, se posso permettermi un giudizio, estremamente duttile ed in grado di farci ridere o piangere. Mi vengono in mente certe tue ff dove la nota ironica diventa puro divertimento, davvero. Queste mie incursioni nel passato dei tuoi Sh e John ( con la serie "Wedding effect" ho riconfermato la mia ammirazione per te) diventano l'occasione per non perdere dei pezzi veramente unici, come questo. Non so se leggerai queste recensioni su qualcosa che hai scritto tanto tempo fa e, forse, continuerai a chiederti perché io stia spendendo tempo su ff ormai "vecchie". Ti risponderò con sincerità: per prima cosa, il tornare al clima delle prime due stagioni è indubbiamente ritrovare l’atmosfera più viva, la più fertile di aspettative e di congetture sul ritorno di Sh e sulle possibilità narrative ad esso legate. Poi, più scavo nel tuo passato, più mi accorgo del tuo spessore d’autrice. Un'idea: restituiscici quei sogni, magari cambia qualcosa, ma torna a quel periodo del post Reichenbach con la tua straordinaria capacità di trasmettere le emozioni.

Recensore Veterano
16/03/14, ore 00:20

Allora, non piango molto spesso quando leggo una fan fiction.
Ma questa veramente mi ha devastata.
Fa malissimo, ma è bellissima, ma fa comunque malissimo.
Aiuto.

No, allora, scleri a parte... complimenti, davvero. E' molto molto toccante, la adoro. Scrivi davvero benissimo. Io... io... *Va a cercare dei fazzoletti*

Recensore Veterano
27/01/13, ore 20:03

Ciao!!! Sono capitata su questa tua Fanfiction per caso...
Cosa dire??? E' veramente scritta benissimo...
Ho rivisto John nel modo in cui l'hai descritto attraverso i ricordi della figlia.
Sherlock vecchio, ricurvo e malato mi ha fatto venire le lacrime agl'occhi!!! Ancor di più quando fa capire di aver scelto di lasciarsi consumare dal cancro e quando dice di amare ancora John...
Insomma davvero una bellissima Fanfiction!!! Complimenti!!! =)

Recensore Master
09/09/12, ore 16:15

Non posso credere che alla fine l'ho letta. Da quando e' uscita, sono sempre stata li' a lottare contro la partre di me che voleva aprirla. Fara' male, fara' male, mi ripetevo come un mantra. E poi l'ho aperta.
Gia' dalle note iniziali ho iniziato a preoccuparmi. E cavolo, se una cosa del genere ti esce dopo il "Wedding" bastardo del Moffat, allora c'e' da tremare sul suo vero significato *rabbrividisce*. Non pensavo potesse essere tanto crudele, lui. Non mi sono trovata l'anno scorso al "Woman", ma immagino cosa possa aver portato. E alla fine non e' stata tutta questa gran cosa, la donna. Cioe' se n'e' andata (epperfortuna...no scusa, pensiero di una slasher convinta..), quindi perche' farci rodere cosi' tanto il fegato per il matrimonio, che con tutte probabilita' sara' -spero!- un caso? Non posso credere che possa essere cosi' malvagio.
Ohibo', basta straparlare. La tua fanfic mi ha lasciato un macigno sul cuore grande quanto una casa ç_ç perche' non posso contemplare quest'opzione nella serie. E non fa meno male leggerla in una storia. Non possono finire cosi' le loro vite. E' uno scenario troppo... Troppo. Oh. Sappi solo che e' stupenda nella sua dolorosita' -non sgrammaticata, pause ad effetto, idea originale e ben scritta. Solo che mi si stanno sciogliendo gli occhi per quanto abbia pianto, e quindi ora non mi resta che piagnucolare in un angolo aspettando un buon segno dai Moffiss, ma questo non accadra' perche' vogliono far uccidere noi povere succubi dei loro perfidi piani.
Ook, la smetto. Bella davvero!
Baci, ross
(Recensione modificata il 09/09/2012 - 04:17 pm)

Recensore Master
05/09/12, ore 20:51

Cosa non ci hanno fatto quelle tre parole... T^T io sono rimasta basita per qualche giorno, incapace di scrivere fin quando non é sopraggiunta la fase di rifiuto totale. Tu invece ti sei messa a scrivere e hai tirato fuori un gioiello <3 É una storia tristissima, in cui riesci a trasmettere tutto il dolore di buona parte della vita - di due vite -sprecate. Sia che il sentimento che li univa fosse stato amore, amicizia o amore fraterno, il gesto di Sherlock - che a seconda di come si guardi può essere visto come egoismo o amore - ha negato a entrambi la felicità di una vita completa. E rimane solo il rimpianto che porta nella tomba. Più un piccolo gesto di speranza nell'aldilá ( e ti giuro che ho ancora i brividi al ripensare delle emozioni che ho provato(. Eppure c'é Anche quella sensazione di pace che pennella ogni momento della storia perché tutto é vissuto attraverso gli occhi di Sherley. Lei è felice, ha un uomo che l'ama, la prospettiva di un futuro, l'aver comunque avuto un padre che le ha voluto bene. É la pace che si prova quando hai fede e credi di un mondo migliore dopo la morte o quella di quando chiudi una pagina di dolore e sei pronta a ricominciare. Bravissima Cri

Recensore Veterano
04/09/12, ore 10:42

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Cosa succederebbe se, dopo essersi finot morto, Sherlock decidesse di non tornare più, perchè nel frattempo John si è sposato con Mary e lui lo crede felice così?
La storia di Hotaru_Tomoe esplora proprio questa possibilità.
Veniamo quindi proiettati in avanti nel tempo di 40 anni e facciamo conoscenza con Shirley Watson, la figlia di John e Mary, che va a visitare la tomba di suo papà (che ha voluto farsi seppellire a Londra e non in America dove si era trasferito dopo il matromonio) e lì incontra un misterioso uomo, vecchio e malato, un vecchio amico di suo papà che non le dice come si chiama (ovviamente è Sherlock).
In pochi giorni e attraverso i ricordi e gli occhi stupiti di Shirley viene ricostruita la vita di John, il suo amore per Sherlock che non è mai morto.
Forse vicino a Mary John ha trovato un po' di pace e di serenità. Ma l'amore, quello vero, quello che ti fa battere il cuore, è un'altra cosa, come dice il titolo.
E' una storia triste, non c'è l'happy ending: John è morto senza sapere che Sherlock era vivo, quest'ultimo è malato e lo raggiungerà tra poco.
La storia è scritta benissimo, in un ottimo italiano, è davvero struggente, commuove e fa vedere che il legame tra Sherlock e John è davvero indissolubile.

Recensore Veterano
04/09/12, ore 10:26

No! Non posso tornare dalle vacanze e trovare questo, mi deprimo per il resto dell'anno. Come, come hai potuto scrivere una cosa così triste, struggente e meravigliosa da farmi venire le lacrime agli occhi? Perchè mi fai questo donna crudele?
Ok, fine dello sclero anche se boh, non so se riesco a scrivere qualcosa di sensato in questa recensione.
Triste, senza speranza, senza più niente. Sherlock aspetta solo di morire per raggiungere John. Sherlock che si è sacrificato due volte, prima buttandosi dal tetto del Barts e poi evitando di distruggere il matrimonio di John. Ma si sbagliava, perchè John non ha mai amato veramente Mary, ha sempre amato sempre e solo lui. E questa è la vera tragedia della storia, una tragedia greca!
Il personaggio di Shirley mi è piaciuto un sacco: è una ragazza normale, come tante. Potrebbe essere una qualsiasi di noi.
E John? John non c'è, se n'è andato, ma è come se fosse lì con il suo amore per Sherlock che non è mai morto.
E' stupenda, è scritta benissimo come al solito.
Però promettimi di non scrivere più una cosa così devastante o non sopravvivo.

Recensore Master
03/09/12, ore 21:31

Oddio, mi hai fatto venire il magone! Se vi ispira certe cose, Moffat faceva meglio a stare zitto! ;P Ad ogni modo, la scena che mi ha fatto proprio commuovere è stata quella in cui Shirley guarda nella scatola. Quei pochi ricordi che John ha tenuto con se per tutta la vita... Ehhh, sì, non amerà mai nessuno come Sherlock. E Sherlock potrebbe benissimo essere così cocciutamente intestardito sulla sua idea di aver tradito la fiducia di John da nn tornare... Ma questo non significa che il loro amore svanisca. Tanto che l'ha chiamata Shirley. Bella e triste, mi è piaciuta. Complimenti.
Sara

Recensore Junior
03/09/12, ore 17:42


Questa è una di quelle rare storie che ti fanno male così bene.
Tutto, dall'immagine di Sherlock curvo e malato ma ancora perfettamente reattivo, al rapporto fra Shirley e suo padre, alla scatola di scarpe con tutti gli averi di Sherlock (a quel punto mi sono venuti gli occhi lucidi e così sono rimasti per un bel po' :D) concorre a creare un meccanismo ad orologeria perfetto: arrivata al punto in cui specifichi l'origine del nome di Shirley mi sono veramente commossa. Sorvoliamo su quando hai fatto notare che John ha voluto farsi seppellire di fianco a Sherlock. Sigh.
E' che è tutto scritto con tanta cura, delicatezza, quasi discrezione... Si vede che è il punto di vista della figlia di John. Hai creato un effetto di rassomiglianza, di eredità emotiva notevole - o almeno, questo è quello che ha trasmesso a me questa storia.
Complimenti davvero.


(Recensione modificata il 03/09/2012 - 05:59 pm)

Recensore Junior
03/09/12, ore 16:50

Per una volta una figlia che non somiglia per niente a uno dei due famosi genitori. Una figlia relativamente normale, con aspirazioni normali, lontana mille miglia da quella vita pericolosa fatta di arcinemici e Governi Inglesi. Sei stata molto brava a raccontarci le cose attraverso quello che dialoghi o attraverso i dettagli visti dalla ragazza. Uno scenario molto diverso rispetto a quello a cui siamo abituati nella fanfic. Trovo anche che a livello di stile tu abbia fatto un grande salto in avanti. 
Bravissima. 

Recensore Master
03/09/12, ore 14:24

Mi sono svegliata stamattina con questa frase in testa. "L'amore è un'altra cosa". Monica, sei riuscita a farmi piangere dall'inizio fino a quando non ho chiuso efp (e pure dopo, perché ho bisogno di tempo per riprendermi). Siccome sono idiota, non avevo associato il nome della ragazza con quello di Sherlock, e quando l'ho capito mi è sprofondato il cuore ai piedi. Hai buttato quella frase così, ma secondo me non ti sei resa conto dell'effetto devastante che ha avuto! Ti abbraccio forte, è stupenda, tristissima e di una disperazione di fondo che ti lascia senza fiato. Un bacio!


Jess 

Recensore Junior
03/09/12, ore 02:37

Gesù Cristo quanto ti odio. Sto tentando di non frignare e di fare la persona tutta d'un pezzo ma boh, non ce la posso fare.
Io amo l'angst, lo sai. Dunque con fic così ci vado a nozze. Ma che sofferenza, boia mondo. Che sofferenza. Adorata sofferenza. Ti amo, per questa sofferenza (dovrei cominciare a farmi delle domande e darmi delle risposte, lo so).
La scatola è la cosa che fa più male. Come passi dalle medagliette alle tazze sbeccate. E che lui si sia portato dietro tutta quella roba, e che non lo abbia mai dimenticato, e che... immaginarmelo seduto sulla poltrona a guardare fuori, o sul divano senza dire nulla sul vero significato del nome di Shirley... John non c'è mai se non nei ricordi di lei ma è come se fosse sempre lì.
E Sherlock... Dio, no, cioè... boh. Ogni giorno, ogni giorno in cui ha la forza di alzarsi, è lì. Un amore sepolto nella menzogna durato quarant'anni. Che male.
Ok, devo respirare *fa training autogeno*.
Bellissima. Mi è piaciuta dalla prima riga all'ultima e non mi vergogno affatto di dire che questo - fin'ora - è il tuo masterpiece. O almeno, per me lo è.
Scritta benissimo, ottime pause, scorrevolezza invidiabile, trama... beh, semplice, ma d'effetto (di troppo effetto, porcogiudamaledizione. Quando finisco di frignare come se mi abbiano sparato ne riparliamo e sì, è una minaccia!).
Beh, non posso dire altro. È la terza fanfic in tutto su cui abbia pianto. Perciò tanto di cappello.
Yoko H.

Recensore Master
03/09/12, ore 02:16

Oddio, ho le lacrime agli occhi ç_______ç Questo si che è angst coi fiocchi e controfiocchi, di quello che ti spezza il cuore. Sono seriamente sconvolta, ma nel senso positivo del termine. Davvero, senza parole. La canzone di Arisa poi è perfetta *.* Il modo in cui hai delineato John, Sherlock e quel loro rapporto che, nonostante tutto, è durato nel tempo è di un'intensità toccante. E boh, non credo di riuscire a tirar fuori tutte le emozioni che la tua storia mi ha trasmesso, perciò mi limiterò a dirti che è splendida e che ti meriti un'infinità di complimenti. La metto subito tra le ricordate! *________*
A presto!
Irelin
PS: Moffat con le sue trovate ci vuole vedere morti...dopo Woman l'anno scorso, ci mancava giusto Wedding...altro che Moriarty, è lui il Napoleone del Crimine! >.<

Recensore Junior
03/09/12, ore 00:55

questa fan fiction è devastante,nel senso buono del termine! mi è piaciuta molto l'idea di inserire la figlia di john! anche il nome che richiama quello di sherlock è un'idea geniale! mi ha messo una tristezza infinita ma anche gioia per il loro amore eterno! mi è piaciuta davvero molto non possono fare a meno di metterla tra le preferite! :) Abacaxi

Nuovo recensore
03/09/12, ore 00:04

Appena ho letto di cosa parlava questa storia, ero lì a fissare lo schermo, del tipo: "non leggerla, non leggerla, non leggerla, non leggerla, AL DIAVOLO la leggo!"
Lo sapevo. Adesso ho ancora gli occhi lucidi. Comunque, è meravigliosa. Questa storia è meravigliosa ma allo stesso tempo straziante. 
Tu l'hai scritta benissimo, mi sembrava di sentire tutto il dolore (e l'amore) di Sherlock e di John ç______ç 
Non aggiungo altro, per non scrivere cavolate. Ti dico solo: Bravissima, complimenti!!

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