Recensioni per
La Belle Dame sans Merci [The case of the Lady in Red]
di Darseey
Non che voglia farti pressione, ma non smetterò mai di attendere con ansia la tua prossima fic, il tuo prossimo capitolo, un tuo starnuto, qualsiasi cosa purché sia tua. Adoro il personaggio femminile, non ha nulla della Mary Sue per quanto mi riguarda, e credo che metterla insieme a Greg (non come pairing ma semplicemente come "duo") sia una mossa vincente. Se e quando pubblicherai la seconda parte, magari batti un colpo sul tcath, così sarò sicura di non perdermela. |
Non una storia con un pairing, come dici tu. Una case-fic, allora, o forse semplicemente una storia. Poco importa la definizio, importa che è scritta bene e mi è piaciuta da morire. |
Io non so neanche da dove iniziare. C'è una forza spaventosa in questo capitolo, che mi ha colpita fin dall'inizio, la stessa forza che ti prende e ti abbandona in così tante parti del testo da lasciarti scombussolata. I riferimenti a Reichenbach mi hanno sconvolta come poche cose sono riuscite a farlo, e nello stesso tempo mi ha davvero colpito la delicatezza con cui butti in mezzo sprazzi di un senso di colpa - quello di Lestrade, così palpabile - che non si affievolisce ma che invece diventa più potente man mano che la sua indagine prosegue (a proposito, ho apprezzato da impazzire il riferimento a Howl, sallo!), con una bella gatta da pelare fra le mani - con un carattere così forte, perché è sola e si deve difendere da tutti (chissà chi mi ricorda, e sono sicura che anche Lestrade rivede lui in lei) - che lo fa agire impulsivamente, gli fa perdere le staffe, lo fa tornare ai tanti traumi che ha subito. Perché come hai detto tu, Sherlock non aveva un solo amico, c'erano altre persone che gli volevano bene. E questo fa male e si sente. La parte che mi ha più colpita? Quando Lestrade prende il telefono dalla tasca della giacca e compone il numero di telefono di Baker Street. Non stavo sinceramente capendo a chi stesse telefonando con tanta urgenza, e quando ci sono arrivata sono rimasta paralizzata a leggere quella parte (a leggerla e rileggerla e rileggerla) per cinque minuti buoni, perché mi aveva completamente distrutta. Spero di essere riuscita a fare un discorso coerente ma ci sono davvero un sacco di cose che vorrei ancora dire, un sacco di parole che vorrei spendere per dirti quanto mi ha colpita questo primo capitolo che non so che altro aggiungere. Aspetto il seguito con ansia e per adesso ti faccio i miei più sinceri complimenti! |
Lestrade è uno dei miei personaggi preferiti della serie (in effetti praticamente ogni personaggio è uno dei miei personaggi preferiti della serie XD), ma non ho ma i letto molto sul di lui, mea culpa. Sono felice di vedere che qualcuno si occupa di raccontare anche il suo dolore post caduta, perché come dici nell'introduzione Sherlock NON aveva solo un amico. Mi è piaciuto tanto il tuo Lestrade, molto molto IC, credo che tu sia riuscita rendere benissimo tutta la pesantezza del suo animo, la sua stanchezza, la sua sconfitta. E mi è piaciuta molto anche Imogen (nome bellissimo e inusuale, fra l'altro! ...un po' come Sherlock, in effetti), il che è strano e ti fa onore, perché normalmente io e gli OC non andiamo per nulla d'accordo. L'hai descritta molto bene, si notano le somiglianze con Sherlock (e qualcuna anche con Irene secondo me), ma non è una sua brutta copia in gonnella, né tanto meno una marysue, il rischio di cadere nella trappola c'era, ma tu sei riuscita ad evitarlo brillantemente. E poi niente, la storia è accattivante e scritta bene (grazie!) e io aspetto la prossima parte con ansia! |
Come la recensisco una cosa così? |