Il capitolo mi è piaciuto tantissimo scrivi davvero bene complimenti 😄

Allora, esordisco dicendo che è la prima volta in assoluto che recensisco una storia su questo fandom, anche se sin da piccola sono dedita alla mitologia norrena (mio nonno aveva una penosa passione per Wagner e all'età di nove anni mi trascinò a Bayeruth al Wagnerfestival).
Solo in tempi relativamente recenti ho scoperto che esistono fumetti Marvel ambientati nel mondo dei miti scandinavi, e me ne sono subito appassionata - che vuoi farci, ognuno ha i suoi hobbies! - e praticamente subito dopo ho iniziato a leggere fanfiction sul Thorverse e anche sugli Avengers. Questo per spiegare che soprattutto io sono esperta di mitologia norrena, e questo è il primo motivo per il quale sono qui a scriverti questa recensione entusiastica.
A parte qualche errore di battitura (niente a cui non si possa rimediare con una rilettura più accurata) la tua ortografia è corretta, l'uso della punteggiatura tutto sommato adeguato e il lessico vario e ben scelto.
Accantonando questo... la trama è stupenda. Davvero. Riesci a far interagire compiutamente la mitologia e il Marvelverse in modo da sovrapporli senza contraddirli: anche i personaggi originali e la rilettura che dai dell' "Affaire Svadilfari" sono perfettamente delineati.
Sei riuscita ad arrivare all'incest in modo graduale, credibile, senza mai andare OOC con nessun personaggio: ti sei impadronita della psicologia di Laufey/Nàl, Odino, Frigga, Loki Laufeyson e Thor in modo perfetto, senza mai sviare dal sentiero che ti sei posta.
Li hai fatti crescere lentamente ma progressivamente in modo fisico e psicologico, e in questo modo sei riuscita a far sviluppare il plot con loro, senza mai snaturarli.
I dialoghi poi sono veri punti forti. Le battute filano, veloci, differenziate e plausibili per ciascun personaggio, mai stereotipate. Davvero, non so come tu abbia fatto, ma raramente avevo letto prima una storia così appassionante, interessante, avvincente - nemmeno se specificamente dedicata alla mitologia norrena. 
Mi è dispiaciuto enormemente venire a sapere della perdita dei capitoli conseguente al furto del tuo tablet, davvero. Non mi è mai capitata una cosa del genere, ma temo che ne soffrirei enormemente. Ti incoraggio a non scoraggiarti e a proseguire perché hai fatto davvero un ottimo lavoro.
Messa tra le preferite!

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)

All’interno del fandom dedicato a Thor, The Sins Of The Fathers è, a mio avviso, una delle fanfiction più interessanti (e ingiustamente trascurate); una di quelle, almeno, che chiunque dovrebbe aver aperto e sfogliato almeno una volta. Le ragioni? Perché è un raro esempio di solidità narrativa, ricerca, approfondimento e invenzione. Perché è una storia che sfida il lettore, anziché blandirlo con un film già visto.
Perché emoziona, turba, confonde e sorprende un paragrafo dopo l’altro. Perché esplora una coppia (Odino/Laufey) che in Italia è poco conosciuta e che, se non esistesse questa fanfiction, probabilmente non avrei mai preso in considerazione. Dei guerrieri ormai fiaccati da un conflitto secolare, resta poco nelle pagine di Preussen Gloria, poiché l’Autrice sceglie di raccontare Odino e Laufey prima della guerra destinata a dividerli per sempre; prima, soprattutto, di un bambino che è, insieme, peccato e reliquia. Attraverso una narrazione dall’andamento bustrofedico, ricchissima di dettagli, ma mai ridondante sino al ridicolo, Preussen Gloria descrive la giovinezza dorata di Odino, il patto di sangue che lo lega a un giovane e sfortunato Jotun (un Loki destinato a pesare come ombra e come nome sul futuro di un principe ancora nemmeno immaginato), le schermaglie verbali con una splendida Frigga, l’incontro con l’erede di un trono d’ambizione e di brina: Nál/Laufey, occhi verdi e pelle di neve. Accanto alla storia di un legame (amore) destinato a diventare tragedia, Preussen Gloria narra poi il presente di Asgard: il terribile castigo inflitto al traditore Loki Laufeyson, la disperazione di Thor per una follia di cui si sente comunque complice. Sullo sfondo, l’ombra inquietante di un fantasma mai domato, che avvelena i sogni dei principi e pare annunciare un futuro disperato come il passato di cui sono i fiori miracolosi. Onirica e particolareggiata come un quadro fiammingo, The Sins Of The Fathers cerca un lettore attento, amante delle narrazioni lente e, soprattutto, delle trame complesse. Una volta che ci si abbandona alle sue straordinarie atmosfere, tuttavia, è davvero come attraversare il Bifrost fino al cielo.

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La mia grande sorpresa è stata trovare la sezione delle scelte di Thor ancora vuota, quando ho trovato già qualche perla: e questa storia è di sicuro una. Ci sono molte ragioni per cui merita uno spazio speciale: l'originalità della trama, che fonde mitologia e marvellismo in modo esemplare, e soprattutto lo stile ricco, ma mai troppo pesante. La psicologia dei personaggi è trattata con grande cura e niente viene lasciato al caso. In pochi capitoli s'intravede un intreccio in cui tutto ha una collocazione precisa, ma in cui niente è del tutto visibile. Ho apprezzato il costante sforzo di realismo fatto, soprattutto se si considera che è una storia che parla di dei, e il grande spazio dato proprio all'epica norrena. Un Odino straordinario e un affascinantissimo ritratto di Laufey, principe dei Jotun, fanno di questa storia una perla per tutti gli appassionati di Thor.

La prima cosa che mi viene spontanea scrivere è complimenti per il coraggio! 
Non fraintendermi, non è sarcasmo, è un complimento sincero! Lo so, è prematuro dare un commento sulla storia in generale, ma, se le mie previsioni sono giuste, penso che questo sia il genere di fanfiction che ho cercato un po' ovunque ma che non ho mai trovato: una ripresa degli intrighi della nostra cara divina famigliola reale fin dalle origini (o quasi...) alla generazione di Thor e Loki.  L'idea è favolosa e la trama si prospetta bella complicata ed intrecciata (è un complimento anche questo). Promettente, davvero!

Per essere un prologo devo dire che è davvero ricco e ben strutturato, quindi ti faccio i miei complimenti fin da subito ^^
Lo stile credo sia la punta di diamante di questa fiction: è scorrevole ma ricco di descrizioni, ed i dialoghi sono adattissimi alla situazione in cui sono collocati.
Il linguaggio usato dalle divinità assomiglia proprio a quello dei poemi omerici, aulico, dal lessico variopinto ed imperioso. Questa caratteristica credo elevi lo scritto, rendendolo non sono una buona fiction, ma una buona storia in tutto e per tutto.
Non posso dire molto riguardo la trama, dato che è ancora molto nebulosa e le scene ora mostrate sono necessarie per introdurre sicuramente qualche situazione successiva. 
Trovo apprezzabile il fatto che usi i vari nomi delle divinità (Nàl/Laufey), proprio come avviene nella mitologia norrena, e non solo in quella. Io lo farei per tutte le divinità, fosse per me, perchè credo che a seconda del nome si faccia riferimenti a valori affettivi diversi, a storie diverse, a virtù diverse. Ma questo è alquanto soggettivo, non è una chiave di lettura ^^
Aspetto quindi i prossimi capitoli con impazienza

Namaste