Waaaah, eccezionale! Agghiacciante, certo, ma queste drabble dure e sferzanti riescono a rendere alla perfezione il personaggio di cui trattano.
Nessuna meraviglia che tu sia arrivata prima, con una storia del genere; l'idea che questi bambini, la cui colpa è semplicemente quella di ESSERE BAMBINI, appunto, e di indulgere nelle sciocche bambinate che Tom tanto disprezza, vengano terrorizzati a morte dal glaciale risentimento di Riddle è tremendamente reale, se si pensa a che tipo di persona era, anche in tenera età, Lord Voldemort.
Ottimo anche il modo in cui sei riuscita a intessere una simile - sconvolgente - narrazione basandosi su un episodio a malapena accennato, collegando poi il tutto alla manifestazione di grandezza e 'unicità' di Tom. Per la serie 'il colpevole torna sempre sul luogo del delitto', l'idea che abbia fatto proprio di quella grotta (di quegli scogli, di quell'ambientazione... scegli la tua versione: ne ho altre) il punto ove nascondere una parte della sua anima marcia è eccezionale.
"Volevano conoscerlo meglio? Voldemort li aveva accontentati, facendo di quegli scogli l’emblema della sua eccezionalità.
Osservò ancora una volta gli scogli frastagliati prima di entrare nella caverna. Era il luogo ideale per nascondere un Horcrux: lì Voldemort aveva distrutto i suoi primi nemici."
Aaaaah, suona come una malvagia poesia.
Bravissima!
(Solo una mini-segnalazione: "Voleva giocare Amy, voleva che il ragazzino che sedeva in disparte si unisse alle loro sciocche bambinate."
Suggerirei di racchiudere il nome 'Amy' tra due virgole. "Voleva giocare, Amy, voleva [...]".) |