Ho dovuto riflettere un bel po' per lasciare una recensione decente nonostante la testa mi scoppi, però, per quanto io abbia scritto questo commento, non mi soddisfa ancora appieno come vorrei
Comunque sia, passiamo ai lati tecnici della storia: non mi esprimerò sul giudizio perché sai già cosa ne penso, né tanto meno parlerò della grammatica, perché so cosa hai combinato prima di inviarla, quindi facciamo un bel salto temporale e andiamo direttamente all'incontro tra Rufy e Ace, per quanto esso non possa chiamarsi esattamente così
La tristezza di Rufy nella prima parte della storia è palpabile, si comprende benissimo quanto gli manchi il fratello e quanto gli faccia male non aver espresso quel sentimento che covava dentro di sé, per quanto a quel tempo non capisse ancora il nome che esso portava. E fa male vedere come la sofferenza di Rufy si dilata e si insidia nella storia e nel lettore stesso, ripercuotendosi su Ace che, per quanto voglia a sua volta stare con il suo fratellino, vuole che egli continui a vivere e a sorridere per poter realizzare il suo sogno. Ed è proprio con quelle parole di Ace che si viene a scoprire che in realtà quello era tutto un sogno di Rufy e che lui si trova nel suo letto, sulla Sunny, insieme alla sua nuova famiglia
E' una cosa che strappa a sua volta un sorriso, a ben pensarci. Se nel sogno si sentiva solo a causa della scomparsa di Ace, nella realtà capisce invece di avere al suo fianco amici sinceri che non lo abbandonerebbero mai, ma al tempo stesso è grazie a quel sogno che si interseca il discorso sull'amore, svolto magistralmente e in pieno stile One Piece: niente sentimentalismi melensi, niente personaggi che per esprimere un concetto diventano OOC e, cosa più importante, sentimenti vivi e non forzati che vengono messi in primo piano, a dispetto di quanto possa sembrare in realtà
Una storia ben riuscita che avrebbe meritato sicuramente di più, se vi fosse stata prestata una maggior attenzione su ciò che essa voleva comunicare
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