Questa storia mi ha commosso tantissimo e, al momento, sono quasi a corto di parole. Ma ecco, ci tenevo a lasciarti un feedback. L'argomento è tristemente realistico e reale e da me altrettanto tristemente conosciuto, ma la cosa che in questa storia arriva dritta al cuore, come una fucilata, è il modo sublime in cui la voce narrante "inquadra" i vari punti di vista: del cane Pallino che, nonostante il trauma dell'abbandono, ha conosciuto un lato buono dell'essere umano (dell'anziana professoressa che si prendeva amorevolmente cura di lui) e, malgrado le drammatiche condizioni in cui ora versa la sua vita, è pronto a dimostrare e testimoniare che *esiste*, fortunatamente, una parte del genere umano diversa dagli eredi ipocriti, aridi e menefreghisti della signora; c'è poi il cane randagio con il suo duro pessimismo dato dal fatto che ha come bagaglio di esperienza la parte peggiore della specie umana, ed è giustamente scettico; ci sono gli eredi della buona signora, ipocriti, probabilmente molto ignoranti, infarciti di pregiudizi, irrispettosi tanto del vecchio cane quanto della bambina, dal momento che le raccontano una bugia pur di farle digerire la scomparsa del cane cui, con la la sincerità, la purezza e l'innocenza tipica dei bambini, si era affezionata. Che brutta lezione di vita per una figlia! |
Mi ha commosso davvero questa storia di cani che ritrovano un attimo di condivisione dietro la crudeltà e l'indifferenza degli uomini. Sei riuscita a descrivere stupendamente la rabbia e il dolore dell'abbandono, l'esistenza derelitta di chi ha solo la morte da aspettare. Complimenti. |
Salve, Lalla, con ogni probabilità mi hai riconosciuta dal nickname e dall'avatar. Ebbene sì, anche io bazzico EPF ed è per questo che voglio lasciarti il mio commento proprio qui, dove piccoli capolavori come questo si perdono nel mare magnum dei racconti adolescenziali. |
E' bellissima questa one-shot!! Sembra quasi di vederli, quei due poveri cani: quello che è stato amato ma ormai ha perso tutto, e quello che non ha mai avuto niente perché era addestrato per combattere, per diventare cattivo...per sollazzare gli uomini idioti. |