Recensioni per
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di Angye

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/08/20, ore 03:34

Ho dovuto interrompere più volte la lettura, in certi tratti scoppiavo a piangere improvvisamente.
Penso che la cosa che ho appena detto parli da sè.
È stato un tuffo nel passato, per me. Una serie di ricordi dolorosi (che si vorrebbero dimenticare, ma per motivi ovvi non si puó fare a meno di ricordare) sono ricomparsi durante alcune scene.
Perció grazie per l'immedesimazione che sei riuscita a suscitare, degna di una scrittrice con uno stile eccellente ed evocativo.

Recensore Junior
04/04/16, ore 01:19


Recensione premio per il contest: “Romeo e Giulietta: un amore impossibile”

Eccomi qui per la recensione che giustamente ti spetta avendo vinto il premio di “miglior personaggio” al mio contest^^.
Non posso fare a meno di notare che hai un amore per le storie ricche d'introspezione; lo era quella con cui hai partecipato al mio contest e lo è questa che ho appena letto. Scusa se il mio commento sarà un po' sconclusionato, ma penso che per una storia simile debba scrivere le mie impressioni di getto.

Come sempre, ho trovato piuttosto efficace come tu abbia impostato la storia, ricorrendo agli innumerevoli flashback per far capire al meglio la trama al lettore e svelarne i retroscena un po' alla volta.
La trama mi ha sinceramente colpita. È una storia piuttosto cruda e per certi aspetti di difficile comprensione, perché sono del parere che, se non si siano avute esperienza simili, sia estremamente difficile capire le dinamiche che scattano nei diversi personaggi.
Ammetto che all'inizio non capivo bene perché la protagonista stesse ancora con il padre; la prima cosa che ho pensato, ancora quando non avevo bene in mente la vicenda della storia nella sua interezza, mi veniva automatico pensare frasi come 'ma chi te lo fa fare di stare lì? Sei maggiorenne, vattene!'.
Ma poi la storia si complica con le ansie, le turbe psicologiche, unite a un guazzabuglio di sentimenti e tutto diventa più capibile... ed enormemente più difficile.

Credo che il tuo più grande punto di forza, anche in questa trama, sia la descrizione che riesci a dare ai tuoi personaggi, la protagonista in primis. Sei stata davvero brava a far emergere ogni sfaccettatura del suo carattere, delle sue emozioni. Un po' non la capivo, forse proprio perché non ho mai vissuto una situazione simile, un po' mi faceva pena e al contempo rabbia... Insomma, i sentimenti me li sei riuscita a far provare, quindi la tua introspezione è perfettamente riuscita.
Il padre mi ha messo ansia. Lo giuro, alcune scene erano proprio ansiogene: tipo quando si ferma per osservare la figlia in maniera ossessiva mentre si trucca e lei, forse percependo con angoscia la sua presenza, giustamente sbaglia nel mettersi il mascara. Mi rendo conto che è una scena piccola nella lunghezza complessiva della trama, ma sono stati soprattutto alcuni dettagli della vita quotidiana a farmi più impressione.

La trama è piuttosto cupa, dal momento che sono notevolmente gli aspetti negativi (la solitudine del padre, la disperazione e l'isolamento auto imposto della protagonista, il ricordo agrodolce della madre, i parenti che non se la passano nemmeno loro tanto bene) a prevalere su quelli positivi. Gli unici momenti più sereni è quando c'è Andrea; a tal proposito, ho apprezzato molto le battute tra i due, che hanno alleggerito di molto la trama.
Il finale, sebbene forse un po' scontato, l'ho apprezzato comunque. Ci doveva essere qualcosa che scuotesse un po' la ragazza, altrimenti non avrebbe mai cambiato atteggiamento nei confronti della vita e sarebbe finita con un esaurimento nervoso. Nessuno riesce a sopportare tanto senza l'aiuto di alcuno.

L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplessa è l'atteggiamento della protagonista nei confronti della sua ex amica. La denigra un po' troppo, secondo me, senza nemmeno prendere in considerazione che un rapporto di amicizia va in due direzioni. Se lei è la prima ad allontanare tutti, non si può stupire che dopo un po' uno faccia marcia indietro. Ok essere egocentrici e arroganti, ma non le viene nemmeno per un secondo il dubbio che forse anche lei sbaglia? Che comunque, dopo anni e anni di rifiuto, la ragazza almeno una volta a settimana si ricorda di chiamarla? Quindi ci pensa a lei...

Un altro appunto che ti faccio è sulla grammatica: ci sono diversi errori e imprecisioni, per cui ti consiglio, appena hai tempo e voglia, di rileggere e sistemare.

Ti inserisco di seguito alcuni esempi:
È arrivato Dicembre → dicembre

Ciao tesoro → è un complemento di vocazione, quindi va inserita la virgola
Ciao papi → anche qui, come sopra: il vocativo esige la virgola

L’emotività è sempre stata un tratto prepotente del mio carattere, sebbene sono sempre stata brava a nasconderla dietro una maschera di presuntuosa superbia. → sebbene sia stata sempre brava

Ha fatto penare mia madre, a volte senza sfiorarla – quelle erano le peggiori. - ma distruggendo tutto ciò che per lei era fondamentale.  → non va inserito il punto dentro l'inciso; inoltre il secondo trattino è breve

Tuttavia, nè lei nè io abbiamo mai smesso di amarlo. → né va scritto con l'accento acuto

nello scatolo rosso.- gli ripeto → nella scatola, è femminile; 'scatolo' è una forma dialettale, ma non mi sembra adatto nel contesto, visto che comunque la protagonista fa l'università e quindi dovrebbe avere un bagaglio culturale di un certo livello; inoltre ci sono diversi errori nei discorsi diretti; qui, per esempio, essendo un discorso diretto retto esternamente, il punto non va messo. Anche il trattino è sbagliato, va inserito quello medio spaziato.

Tornai in camera pochi istanti dopo, lui chiama la mia amica.

  • Che cavolo, le sette, ma con che coraggio mi svegli.- dice.
    Ti va di parlare con me?- mi chiese con dolcezza. Lo guardai, ero abituata alle sue rispostine da sbruffone provocatore, quel tono era roba nuova per me.
è stato in quel momento che decisi definitivamente deciso di odiarlo.

Usi il presente per la trama principale e il tempo passato nei flashback, ma spesso ti confondi, inserendo quindi il tempo presente nei flashback e il passato nella storyline prinicpale.

Ci sono altri errori, soprattutto per ciò che concerne la punteggiatura, ma mi sembra inutile elencarteli tutti.
Tralasciando la grammatica un po' debole, la storia mi è piaciuta. Come mi è successa per quella del contest, l'ho iniziata con titubanza per poi appassionarmi ed entrare in empatia con i personaggi – che rimangono sempre il tuo punto di forza – durante la lettura. L'ntrospezione ti riesce alla perfezione! Direi che ho detto tutto.
Nel complesso, quindi, un buon lavoro. Brava. :)

Saluti,
Aurora

Recensore Veterano
04/11/12, ore 00:39

Avevo adocchiato la tua storia spinta dalla tua introduzione. Volevo vedere se questa storia mi avrebbe fatto versare per davvero una lacrima. E sappi che ci sei riuscita. Storia scritta bene, un po' troppo lunga per essere una shot (potevano uscirci perfettamente 3 capitoli, lo sai, vero?) ma solo alla fine della lettura ho compreso il motivo per cui non l'hai spezzata: avrebbe significato rovinare l'atmosfera, interrompere il flusso della vita di (mi sono appena resa conto di non conoscere il nome della protagonista, e a meno che la mia memoria non faccia davvero pena e stia per fare una figuraccia, direi che l'hai fatto di proposito. Sappi che mi hai scioccata xD) della protagonista avrebbe comportato il perdere quel ritmo che ti fa rimanere attaccata allo schermo e immedesimare in lei e la sua storia. I piccoli flashback con Andrea sono stati esilaranti e molto teneri. Il sarcasmo ti è uscito alla perfezione, ogni battuta pungente non risultava pesante ma perfetta per quel personaggio, per quel dialogo. Il rapporto madre-figlia è stato molto ben descritto e ammetto che più di una volta mi sono chiesta se avrei scoperto, prima di arrivare alla fine della storia, la causa della morte di lei. Il padre è stato un vero enigma. Dici che non è stato dichiarato pazzo, che è lucido, ma giuro che più di una volta ho pensato "è da internare". Sul padre ci sarebbe fin troppo da dire, ma per sintetizzarti il mio pensiero ho odiato ogni singola volta in cui lei si dispiaceva per il padre, in cui ci rimaneva male nel vederlo triste. Perché aveva ragione nel provare odio, disprezzo e tutta la gamma negativa di sentimenti umani a cui poteva aggrapparsi. Ma capisco, davvero, una parte di me capisce che alla fine, per quanto possa volerlo odiare davvero, una parte di lei prova un disperato bisogno che lui ci sia e che le cose possano cambiare. Il finale, che mi è piaciuto a metà a causa della mia doppia personalità (xD), è stato comunque molto dolce: la speranza di una nuova vita si è affacciata in quella casa, e il tocco finale, il saluto della madre, la dimostrazione che lei ora è tranquilla perché sa che la figlia ha deciso di riprendere a vivere è stato davvero toccante. Complimenti per la tua storia, nonostante la mia indecisione a causa della mia poca obiettività, alla fine ho deciso che essa ha pieno diritto di entrare a far parte delle mie preferite.
Un bacio,
Lily