Ero rimasta un po' indietro, e non mi aspettavo davvero di ritrovare la storia già conclusa.
È stato... strano, credo. Sono rimasta un po' frastornata. Federico mi era mancato, innanzitutto. Me ne sono resa conto appena ho ritrovato i suoi gesti e i suoi pensieri. Mi era mancato questo tuo stile che, come ti ho già detto, ho amato dal primissimo momento. E mi era mancata anche la sensazione di non avere la minima idea di cosa avessi in mente per il finale, la sensazione di non avere ancora ben chiaro da che parte si stesse andando e che non avesse comunque importanza — che è una cosa che ripeto in ogni dannata recensione, me ne rendo conto, ma credo che sia una delle cose che più ho amato di Bouquet de Nerfs.
In ogni caso, quando ho letto la fine, mi è sembrata solo... giusta, in un certo senso. Giusta per questa storia.
E, ecco, vorrei ringraziarti, a questo punto. O qualcosa del genere. Perché, anche se tutto questo può essere stato un esperimento funzionale ad altro, per te, ci ho trovato un sacco di emozioni e pensieri che mi sono piaciuti tantissimo. Un sacco di suggestioni nuove, di immagini. E una città che conosco relativamente, vista in un'ottica tutta nuova — sì, le città e i rapporti personaggi-città rimangono il mio tallone d'Achille.
Niente. È stato bello.
Un abbraccio, e ancora complimenti!
E un abbraccio speciale anche ad Acca-Acca, ché, da quando è venuto fuori Humbert Humbert, è diventata inspiegabilmente adorabile.
(Recensione modificata il 23/11/2012 - 12:46 am) |
