È sabato pomeriggio, io sono piena come un uovo e tu sei completamente folle.
Quando hai detto che mi avresti giocato un brutto tiro, immaginavo una cosa tipo una recensione critica di quelle cattivissime, ma non una storia così tanto meravigliosa.
E no, non lo dico perché me l'hai dedicata, ci mancherebbe.
A tal proposito, veniamo a noi.
La storia che hai raccontato è originalissima e, al contempo, non lo è. Mi spiego: hai utilizzato un contesto stra-abusato, il classico intreccio di loro che stanno insieme, di lui che la lascia e di lei che soffre. Ma è originale, perché tu hai saputo renderla tale. Elevare qualcosa di così ordinario, perfino banale, a qualcosa di grande impatto.
E, senza dubbio, un altro punto a tuo favore sta nel fatto che hai saputo riportare su "carta" una situazione quotidiana che, almeno una volta, tutte, abbiamo vissuto nella nostra vita.
Una situazione in cui ci si può rispecchiare senza difficoltà, il lettore che entra a far parte di un immenso tutto, in sintonia con migliaia di sconosciuti, lontanissimi eppure avvicinati dal medesimo comune denominatore.
Passando nel dettaglio... Giorgia. Giorgia è la classica ragazza che soffre perché ha amato veramente, una delle millemila giovani la cui storia è stata rovinata da un fottutissimo social network (dannato sia chi li ha inventati), la vittima d'occasione di un anima egoista, Daniele.
Però in Giorgia, al di là del dolore, dell'amarezza e della delusione, si palpa anche la voglia di farsi forza, di risalire dopo aver toccato il fondo. E questo trovo sia un ottimo e positivo messaggio morale per chi ha letto "Come pezzi di vetro", per chi adesso soffre per un amore finito.
Poi c'è Sara (mi ha fatto stranissimo leggere di una co-protagonista col mio nome, giuro!), che è l'incarnazione, l'emblema di quell'amica sincera e sempre presente che tutte abbiamo o che vorremmo avere.
Sara che la sostiene, che non manca di mostrarsi brusca per scuoterla, per tirarla fuori dal baratro di autocommiserazione in cui rischia di precipitare.
Un personaggio che è marginale e allo stesso tempo centralissimo, sei stata bravissima a renderla in questi termini.
E poi c'è lui, lo stronzetto di turno, Daniele, che l'amore non l'ha mai sfiorato nemmeno di striscio.
Daniele che getta tutti nel suo insano giro di vite, fatto di prese in giro e forse una scopata occasionale, Daniele che, ahimè, è il classico ragazzo d'oggi, diciamolo.
Stilisticamente, cosa devo dirti? Ho trovato tutto perfetto. Sarà che a me piace quello stile curato ed elevato, un po' contorto sì, ma di quelli che ti fa leggere attentamente e che ti affascinano. Il tuo è così: un po' astruso in qualche passaggio, ma infinitamente affascinante, addirittura sensuale, direi. XD
E soprattutto, di questa storia ho apprezzato il richiamo costante al vetro, il costante riferimento - conseguenzialmente - al dolore di Giada, a quell'amore graffiante che scortica e brucia.
Grammaticalmente parlando, non ho trovato alcun errore, quindi, complimentoni!
Insomma, Bes, questa è la prova che riesci a giostrare fanfiction e originali, tutte con la medesima abilità che fa di te un'ottima fanwriter.
E adesso mi congedo - chiedo scusa per la recensione frettolosa, ma spero d'aver detto tutto - rinnovandoti i miei più sinceri complimenti e ringraziandoti ancora per la dedica che, no, non me l'aspettavo, te l'ho detto. :3
E come dico sempre: NYAH!
Ti abbraccio,
tua amyketta Sara. xD |