Recensioni per
21 Grammi
di GinevraCorvino
Ciao, Ginevra! |
Come sempre, bravissima. Hai saputo rendere al meglio le emozione che il personaggio ha provato. Scena molto triste, perchè ti viene proprio da provare pietà per lei, che non aveva colpe, come molti altri innocenti nella saga. Una cosa che mi ha sempre impressionato, e che tu hai descritto bene, è stata l'impassibilità di Piton. |
Ecco un altro corpo che non ha avuto la degna sepoltura. Di lei non rimarrà davvero niente ... povera Charity. Sola e indifesa, colpevole solo di insegnare la materia sbagliata. Riflesso della crudeltà dei Mangiamorte. E Severus è costretto ad assistere ad un'altra morte senza poter reagire per non far saltare la sua copertura. Le tue descrizioni sono amorvoli come sempre, hai dato davvero un' idea precisa delle ultime emozioni di questa donna e del suo crudele destino di essere mangiata da Nagini. L'unica consolazione per lei, è che non ha visto quello che dopo le è stato fatto. |
Prima Rrecensione Premio per il Contest "Ad ogni citazione una storia". |
James!!! Devo dire che non mi è mai piaciuto troppo come personaggio, però penso che la sua morte sia molto triste. Sacrificarsi così, senza neanche riuscire a lottare... senza neanche sapere che fine faranno i suoi cari... molto triste... e come sempre tu sei stata bravissima a descrivere questo attimo. Complimenti!!!! |
Questa versione della morte di James è ... come dire, a dir poco triste, inquietante. James sembra proprio un burattino, un piccolo intralcio ad un grande Signore che stava ostacolando i suoi piani. Come se voldemort non si fosse accorto di aver appena avuto davanti e ucciso James Potter. E' proprio vero quello che hai scritto: tutta la bravura, tutta l'arroganza di James che si sentiva superiore agli altri, tutta la sua fiducia riposta in Sirius, e quindi in Peter, la non fiducia verso Remus, il quale sarebbe morto al posto loro, è andata dissolvendosi. E' morto senza sapere che il suo eterno rivale, Severus, aveva ascoltato la profezia. E' morto lasciando dietro di sè i suoi cari al loro destino. No, decisamente una brutta morte. Tanto talento e popolarità, inutili. E' come se James, che io vedo come una sorta di eterno Peter Pan, molto ottimista, sia maturato e cresciuto in quel preciso momento, pochi secondi prima di morire, comprendendo la gravità della situazione. Rispetto ai suoi amici, non è andato incontro alla morte partecipando alla battaglia, ma la morte lo ha scovato ed eliminato per primo. |
Hai descritto benissimo James Potter. |
Io... io... ti adoro. |
Saaalve :) Con Gellert e Albus [ma solo in alcune parti della sua vita] mi sento sempre tirata in causa, quindi eccomi qui. |
Rieccomi, con un personaggio che adoro e la cui morte credo che mi abbia segnato inevitabilmente... perchè non ho mai capito come mai la Rowling lo abbia ucciso, negandogli un pò di felicità. Così come Remus. |
Che ne dici se inizio subito con le recensioni premio? :) |
Davvero, ho la pelle d'oca! Mi è piaciuta veramente questa storia! Barthy è un personaggio difficile da analizzare, ma ci sei riuscita benissimo! La parte sul cuore che era solo della moglie è bellissima. Ancora complimenti! |
Davvero molto bella. Un personaggio complesso da analizzare, mi sembrò un cuore di pietra nella scena del pensatoio, ma in realtà non lo era. I ruoli sembravano scambiati: Barty grande cattivo, il figlio un povero innocente. Invece no: il figlio non solo a collaborato a far impazzire due poveri coniugi, addirittura ha sfruttato la pietà dei suoi genitori e della povera Winky. E, mi ripeterò, ma per me è importante la dignità del corpo: il pensiero di far mangiare i resti di tuo madre agli animali è una cosa terribile. Inutile, Barty junior è proprio come il suo padrone: spietato. Come Voldemort uccise i suoi, così lui. In modo diverso, ma lo ha fatto. |
Ehilà! c: |
Benissimo! Mi mancava la raccolta! Molto macabro il destino di Bathilda. Se c'è una cosa che mi fa stare male è che il corpo di una persona morta non abbia la giusta dignità. E questo è un esempio. Povera Bathilda: troppo vecchia, stanca, giustamente incapace di ribellarsi all'inganno. |