Recensioni per
Poker di Cavalieri
di Shari Deschain

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/12/12, ore 16:07
Cap. 1:

Ciao !
Mi è piaciuta molto come hai descritto questo lato di Katherine.. mi sembrava di essere partecipe dei suoi pensieri ! (:
Complimenti ancora.^^

Recensore Veterano
05/12/12, ore 01:43
Cap. 1:

*scoppia in un urlo indecente*
Esco dal mio silenzio stampa - Dio, ma da quant'è che non scrivo una recensione? Meglio non pensarci, va - per questa cosa che... ah. Lasciamo perdere, tanto sto morendo.
Già l'inizio ha cominciato a farmi scricchiolare il cuore, per la facilità con cui hai espresso uno degli aspetti principali di Katherine: cerca di dimenticare casa. Decisamente lontana dall'esserci riuscita, ma un tentativo costante, per cui stringe i denti e non smette di provarci.
Un sorriso mezzo allegro e mezzo amaro per quel vuoto che riempie, il mal di testa ed il cadavere nudo sul pavimento, come i postumi di una sbronza, e mi viene in mente cosa si prova a bere, bere, e bere finché non si dimentica tutto.
La rabbia e la violenza che sente Katherine bruciarle nel petto davanti alla felicità altrui fanno male persino a leggerle, e sì, sono lei, sono quel quadro bellissimo e turpe che hanno dipinto di lei, del suo passato e anche del suo presente.
E, oddio, io sono una persona decisamente molto autocelebrativa - anche troppo, a volte - ma un po' non mi trattengo e me la immagino davanti alla tomba di Dragàn, l'OC che avevo creato per Katerina.
E qui parte il dolore. Il. Dolore. Totale.
Non sarebbe stata una brava moglie, no, troppo caparbia, forte, ma quella frase, quel "non le sarebbe dispiaciuto troppo provare ad essere una brava madre" mi fa scoppiare in lacrime. Quanto ci ho pensato, quanto ho sofferto con e per Katherine, pensando a come sarebbe potuta essere con sua figlia, cosa avrebbe significato essere una madre. A volte penso persino che sarebbe stata brava. E' nata per combattere, e per una figlia credo veramente avrebbe distrutto il mondo.
Ma chi lo sa.
Possibilità perdute, appunto.
E - maledizione - quanto è lei anche nelle più piccole frasi di questa shot, nel fatto che prima anche lei sbattesse la testa contro un muro, pensando a come sarebbe stato, mentre ora invece il pensiero la nausea. Quasi. Solo quasi.
Ci sono quei rimpianti - alcuni piccoli, altri enormi - che il tempo ammansisce, zittisce, ma non cancella mai del tutto.
Katherine, Katerina, sempre così piena di amore, così ciecamente fedele all'amore, da non riuscire ad odiare del tutto né il padre della bambina che le ha abbandonate, né i genitori che l'hanno scacciata.
E le bugie che continua a raccontarsi, il modo in cui cerca di scrollarsele di dosso come una ciocca di capelli.
Shari, insomma, se non l'hai ancora capito mi sono - come sempre - innamorata delle parole che usi, di come racconti i personaggi come se, alla fine di tutto, fossero davvero tuoi, e li conoscessi meglio di tutti. E magari è anche così.