Recensioni per
I carry your heart in mine
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/01/18, ore 18:53
Cap. 2:

Piango. Piango . Piango.
Sto piangendo tantissimo. Non riesco a smettere. Come faccio a smettere?
Ok, la smetto. Ho adorato alla follia sia la prima parte che la seconda, sono state entrambe difficili da leggere molto tristi. Troppo. Forse lo è Stata di più l’ultima parte.. era straziante vedere Sherlock in quello stato senza John.. lontano da suo figlio.. davvero triste. Ti faccio davvero i complimenti! Sei grande , bravissima!

Recensore Junior
07/05/16, ore 01:15
Cap. 2:

Io piango molto spesso. Per i film, le serie tv, i libri. Per la rabbia, la paura, la solitudine. Per la gioia, e la felicità, anche se non spesso quanto vorrei. Ma giuro di non aver mai pianto così tanto per una ff.
Io che evito le death!fic come la peste..ebbene, questa mi ha chiamato. Dovevo leggerla a tutti i costi. E anche se è l'una di notte e io sto piangendo sotto le coperte, e sono un ammasso di emozioni singhiozzante, ne è valsa totalmente la pena. Ho sentito tutte le emozioni di questi due capitoli assieme a Sherlock, Hamish e John, e adesso mi ci vorranno tonnellate di fluff e minimo due settimane di positività per riprendermi da tutto questo angst. Tantissimi complimenti per te, non so davvero dove tu abbia trovato la forza per reggere tutto questo dolore mentre scrivevi.
Un bacione
Lils
P.s. arrivo adesso perché ho scoperto Sherlock da poco. In meno di tre giorni ho divoratp tutte e tre le serie, e lo speciale..eh be..poi sono passata alle ff :) non ne ho mai abbastanza dei Johnlock ♥

Nuovo recensore
01/07/15, ore 22:52
Cap. 1:

Ho sempre cercato una fanfiction johnlock che mi soddisfacesse, e TE LO GIURO, non l'ho mai trovata. Mi hanno consigliato la tua, l'ho letta, ho riso, ho spucciato e infine ho lottato per non fare uscire le lacrime. Direi che mi hai soddisfatta.
I miei complimenti, davvero :')

Nuovo recensore
12/10/13, ore 22:31
Cap. 1:

Volevo commentare adesso, che sono alla fine del primo capitolo e sono visibilmente distrutta. La tua storia è talmente bella, descritta bene e struggente, che non riesco a smettere di piangere, nè riesco a parlare o a riprendermi da quello che ho appena smesso di leggere.
Vorrei trovare le forze per arrivare al secondo capitolo, ma aspetto un pò perchè ho davvero un groviglio nello stomaco e questo è un complimento, perchè mi hai fatto letteralmente entrare in ciò che hai scritto; ho provato parola per parola, ogni sensazione, ogni piccolo dettaglio provato sulla mia pelle. Ho qui di fianco acqua e fazzoletti e un grande " no " nella mia testa che cerca di farmi tornare alla realtà e che ciò che ho letto è solo finzione.
Il tuo stile, il modo di scrivere, è tutto perfetto. Credevo che non esistesse qualcosa di peggio di " Alone on the water " e siccome sono amante di questo genere ho deciso di soffermarmi a leggera la tua, che mi è piaciuta MOLTO di più, ma che mi ha anche portata ad una sofferenza peggiore.
Non so davvero come esprimere il mio commento per dire quanto abbia apprezzato il tuo scritto, il mio stare " male " è la reazione che volevo ricevere dopo la lettura (masochismo, dettagli), o non sarebbe stata, per me, considerata così bella.
Quindi, ti faccio i miei più grandi apprezzamenti e appena riesco a leggere anche il secondo capitolo ( che immagino sia anche più sofferente ) ti farò sapere nuovamente.
Scusami se non sono stata molto chiara sul fatto che il mio commento sia estremamente positivo lol

Recensore Junior
11/07/13, ore 00:48
Cap. 1:

Ci ho messo un po' a riprendermi ma questa recensione la DEVO lasciare. Indipendentemente dal contesto, dal fatto che si tratti di John e di Sherlock questa storia è terribilmente bella, lo sarebbe stata se i protagonisti fossero stati due sconosciuti, a maggior ragione è ancora più devastante dato che si tratta di loro.
Questa storia mi ha letteralmente tolto il sorriso, non piangevo così per un libro da parecchio tempo! Nonostante questo non riuscivo a staccare lo sguardo, volevo finirla e vivere (quanto meno immedesimarmi il più possibile) il dolore di Sherlock, che non è qualcosa di spiegabile a parole, eppure tu l'hai fatto. Il rapporto di John e Sherlock con Hamish è straordinariamente complicato e profondo, li hai resti per noi una famiglia reale e questo ha reso il finale veramente difficile da sopportare. Durante la scena della canzone di Natale ho dovuto fermarmi per riprendermi da quando stavo piangendo (ho fatto preoccupare il mio ragazzo! XD), seriamente è l'immagine più dolce e straziante che mi venga in mente di avere mai letto. Poi viene da chiedersi come farà Sherlock ad andare avanti, come farà ad amare e crescere il figlio senza più il suo "cuore" accanto.
Tutti quei momenti di quotidianità che tu descrivi sono incredibili e fanno capire quanto ogni attimo sia prezioso e quanto siano i piccoli gesti a costruire una vita insieme. E fa arrabbiare, perchè loro non si meritavano tutto questo dolore, perché vorresti vedere sempre felici le persone a cui tieni (si, anche nella fiction!) ma poi invece la vita è così e ti rendi conto che evitare di parlarne è semplicemente stupido. Poi quell'ultima frase di certo non aiuta... due giorni... due maledettissimi giorni! Non ci voglio credere, non puoi essere tanto crudele (scherzo ovviamente)!
Il tuo Sherlock e il tuo John sono incredibilmente umani e disarmanti nella loro sofferenza, nel loro affrontare la morte in vita tentando di abituarsi giorno dopo giorno, rinnegando la verità o godendosi ogni istante. Credo che chiunque si sia ritrovato in una situazione simile potrebbe rivedersi in queste pagine.
Ti faccio i miei complimenti anche per il tuo stile di scrittura, sei bravissima!
Detto questo credo che leggerò la seconda parte, forse domani quando mi sarò ripresa un po', forse fra poco se non saprò resistere; ad ogni modo grazie per avermi fatta emozionare così tanto
un caro saluto
Naiko

Nuovo recensore
24/06/13, ore 12:55
Cap. 2:

Io sono senza parole (e con un machete in mano). Questa fanfiction ha prosciugato i miei condotti lacrimali e ucciso per la 37271993728 volta dopo il "Reichembach fall". Io bho. Wow, posso solo dirti wow. Amo il tuo modo di scrivere, coinvolgente e straziante :P Per questo meriti tutta la mia ira, e le minacce di morte che ho già fatto sul tuo conto! A parte gli scherzi, sei un fottutissimo genio del male, grazie di avermi fatto soffrire tremendamente già dal mattino presto. Ancora brava! -Bea :)

Recensore Junior
14/06/13, ore 01:15
Cap. 2:

Ok, (potrà essere un inizio un po' brusco, ma probabilmente non riuscirò mai ad analizzare in un modo sufficientemente dettagliato le emozioni che leggere la tua storia mi ha provocato, quindi..) ammetto di aver iniziato a piangere una mezz'oretta fa, verso la metà del primo capitolo, e, come testimonia il marasma di fazzoletti sulla mia scrivania, non sono ancora riuscita a smettere.. A voler essere completamente oneste, ammetto di essermi un po' crogiolata nella sensazione (indefinibile, ma immensamente triste, malinconica, incapace di acquietarsi e sentir ragioni) che ho iniziato a provare leggendo (per citarne una, sarà la decima volta che ascolto Sorrow, la mente persa a fare masochisti parallelismi con Alone on the water T__T)
Non riesco nemmeno a dare un senso complessivo a un periodo..
Bene. *fa un respiro e si decide a ripartire cercando di seguire un filo logico*
Lasciati dire che questa storia è stata straordinariamente intensa, commovente, mi ha stretto in una morsa ferrea, da togliermi il fiato, alle volte, impedendomi di distogliere lo sguardo dallo schermo, sebbene fosse appannato dalle lacrime.
Vincent Starrett una volta scrisse: "221B
Here dwell together still two men of note
Who never lived and so can never die:
How very near they seem, yet how remote
That age before the world went all awry. [..]
Here, though the world explode, these two survive,
And it is always eighteen ninety-five."
Ho riportato solo i versi iniziali e quelli conclusivi, perché credo siano in grado di spiegare in un modo particolarmente conciso la mia idea di come abbiano vissuto, di come vivano questi due uomini.
Ipotizzo che non sia l'unica la cui mente, pensando a Sherlock e John, delinei immediatamente un'immagine che li ritragga assieme, seduti vicini - le labbra di John piegate in un sorriso ammirato mentre ascolta il compagno trarre le sue deduzioni da particolari sfuggenti, invisibili per un occhio meno acuto del suo, la cui importanza risulta però innegabilmente evidente ogni qualvolta vengano analizzati e riportati alla luce del sole; oppure colti nell'atto di rincorrere un criminale, o di bere un tè, o semplicemente di ingannare il tempo con la silenziosa compagnia dell'altro.
Lo sfondo varia: può essere un appartamento vittoriano, il ristorante di Angelo, un taxi oppure una vettura di piazza, l'obitorio del Barts, una casa di residenza nel Sussex. Insomma, possono cambiare i luoghi, le persone che li circondano, il contesto storico, eppure Sherlock e John rimangono una costante invariabile. Inseparabile.
Temo che sia a causa di questa mia concezione di loro che ogni volta che legga una storia in cui il filo rosso che tiene strettamente legate le loro esistenze si spezza ci rimanga così male (er usare un eufemismo -.-).
Poi.. davvero non ho parole per esprimerti quanto abbia trovato il tuo stile appassionante, e la caratterizzazione dei personaggi veramente perfetta, affatto OOC (Sebbene fosse straordinariamente facile caderci..)
La figura di Hamish poi, è stata fondamentale. La sua presenza è stata determinante nel corso degli eventi, che senza di lui avrebbero imboccato una direzione completamente diversa, portato a una soluzione definitiva, forse più facile, drammatica e senza possibilità di redenzione.. Il suo rapporto con John, il modo in cui si evolve quello che ha con Sherlock, sono stati due dei punti più belli, perché davvero leggendo io ho avuto l'impressione di poter osservare gli occhi spauriti, forti, disperati, socchiusi nello sforzo di non lasciar cadere nessuna lacrima di quel bambino, ancora così piccolo, ma al tempo stesso l'unica cosa in grado di attutire, e poi fermare l'inesorabile caduta di Sherlock.
Tanto per aggiungere un'altra citazione (è l'una e mi bruciano gli occhi, spero di essere in un qualche modo giustificata), in Third Star, James (interpretato da un Benedict così bravo da togliere il fiato) affema: "Sickness may be mine but the tragedy is theirs" ho come l'impressione che anche questa frase vada a rappresentare in un modo straordinariamente calzante il rapporto tra John e Sherlock, davvero.
Le promesse che il dottore gli strappa sul letto di morte, lo sforzo di lui per mantenerle, l'ultima volta che fanno l'amore, il modo in cui Sherlock gli ci rivolge a un anno dalla sua scomparsa, sono tutte scene di una bellezza assolutamente indescrivibile, davvero.
Probabilmente, non ho mai scritto una recensione tanto lunga, in tutta la mia onorata carriera ^^" ed è questo l'unico motivo per cui non la continuo nelle righe successive, sebbene ci siano tantissime cose da aggiungere, su Harry, su Mycroft e Greg (*___*), sulla passione di Hamish per le stelle..
*Si impone un taglio*
Spero davvero che tutto quello che ho scritto fino ad ora non sia troppo palloso da leggere, e nel caso in questo confuso, caotico insieme di frasi non sia riuscita affatto ad esprimere ciò che volevo, sappi di aver scritto qualcosa di grandioso. (temo che questo sia il meglio ch'io possa fare, visto il mio stato attuale.)
Forse è inutile precisarlo, maquesta storia si è già imbarcata per un viaggio di sola andata verso le mie preferite xD ancora complimenti,
Alexiel.

Recensore Junior
11/06/13, ore 18:13
Cap. 2:

Ehi ciao! :) Ho cominciato la tua fanfiction ieri sera, e mi sono letta il capitolo finale pochi minuti fa.
Complimenti. Davvero complimenti, sei riuscita ad emozionarmi davvero tanto. Non piangevo così dalla morte di Severus Snape. 
Sei una scrittrice eccellente, ogni riga è stata straziante per il mio cuore, ma la rileggerei ancora e ancora da tanto mi è piaciuta. 
Non riuscirò mai più a sentire Silen Night a Natale, ma me ne farò una ragione. :') Quel momento lì all'ospedale, John con Hamish in braccio, è uno dei miei momenti preferiti in assoluto. Ti ringrazio per avermi fatto provare delle emozioni così forti! :)

Recensore Junior
24/05/13, ore 21:33
Cap. 1:

Ho davvero pensato fino all'ultimo momento che Sherlock si sarebbe suicidato per dare un cuore a John, ma no, non l'ha fatto, e questo forse rende tutto ancora più crudo perché non c'è il colpo di scena romantico, c'è solo una morte ingiusta e cruda, doppiamente cruda per quel cuore che è arrivato due giorni troppo tardi. Angst magnifico. Chapeau.

Recensore Master
09/03/13, ore 19:47
Cap. 2:

Alla fine mi son decisa ad iniziarla, questa recensione. Perchè l'ho finita di leggere Domenica notte, e il giorno dopo iniziare la recensione avrebbe voluto dire riaprirla, e no, grazie. Ma sarebbe comunque successo, prima o poi, quindi okay.
Prima domanda: Quante?
Quante vite hai troncato con questa, quante anime hai lasciato marcire? Quante lettrici hai assassinato psicologicamente? 
Bene, tra queste ci sono io.
Perchè abbia deciso di iniziare a leggerla lo sai già, è qualcosa scritta da te, non potevo non farlo. Anche se ha tra gli avvertimenti uno "Shameless Angst", il che, detto da te, probabilmente vuole intendere: "Apri solo se hai istinti suicidi". Ehm, non l'ho scritto io, si è scritto solo, io l'ho cancellato! U_U
Anche se con pesante ritardo, ci sono arrivata. Distrutta, ma questo è un altro fatto.
Io non capirò mai cosa hai contro John, ma sappi che il primo capitolo mi ha fatto più male del secondo. Forse perchè ho letto il secondo con l'aiuto del consiglio di Monica, ma questa è un'altra storia XD
Ma John che sorride nonostante tutto, che cerchi le sue "ultime volte", che dice addio ad Hamish (mio Dio quella scena. Ti giuro, non sapevo come fare a gestirla, essendo in un pullman decisamente affollato e con sottofondo "A thousand Years" - perchè il mio cellulare non ha Silent Night -... Tant'è che l'ho mandata al diavolo un paio di volte, la fic, chiudendola, aspettando un po' e poi riaprendola), e che dice addio a Sherlock, non so, mi ha distrutta. E' qualcosa di bruttissimo vivere la morte di una persona cara, figuriamoci dell'anima gemella: coinquilino, amante e padre. Pensavo che, dato che sapevo come andava a finire, non mi avrebbe sconvolta tanto, ma non è stato così. Ho sottovalutato la tua capacità di rendere l'angst, shame on me! (Forse è passato troppo tempo da quando ho riletto Awake me not e Hush).
Leggere di Sherlock che piange solo dopo che John ha chiuso gli occhi -per sempre! Mamma, sto tornando a lacrimare, vedi un po' tu- è stato così doloroso, che il capitolo successivo, per aprirlo, ho dovuto aspettare prima che la vista tornasse lucida, e poi il giorno dopo, perchè al "Perché su quella lapide bianca c'era scritto "John Hamish Watson"?
Poi ricordava." mi hai praticamente rimandato ad Awake me not, e no, in quel momento non era cosa buona.
Leggere della separazione di Hamish da Sherlock per l'instabilità di quest'ultimo è stato molto doloroso, e in quel momento avrei afferrato per le spalle Sherlock e gli avrei urlato in faccia di reagire, che, diamine, gli stavano portando via suo figlio! Però è comprensibilissimo: se già prima Sherlock guardava i sentimenti con disprezzo e faceva di tutto per non provarli, trovarsi sommerso da questi ultimi, perlopiù negativi, non è certo il massimo. La vita senza l'anima gemella può essere solo vuota, non importa se Hamish sia presente o meno: è egoistico l'averlo lasciato andare, l'aver pensato solo al suo, di bene (anche se riteneva che per Hamish sia più salutare vivere fuori da quella casa), invece di considerare che è pur sempre padre, e come lui, Hamish ha perso qualcosa - ha perso il padre -, ma è perfettamente da Sherlock, e non me la sento di giudicarlo. ("Ross, sveglia, stiamo parlando di personaggi su carta!" "E quindi? u.u"). Senza John, è perso. Ed è per questo che io muoio sempre un po', quando John - o Sherlock - muore: sono le loro metà perfette, sono lo yin e lo yang, non vivono l'uno senza l'altro.
Poi Sherlock va a riprendere Hamish, e la scena nella camera di sopra mi ha fatta tremare per il dolore, non so se rendo l'idea. Ah, dello strumento della vista, manco a parlarne. Hamish che urla, piangendo, "Mi manca papà! voglio papà!"... Dio mio, la devastazione totale. (E se prima ero riuscita a tornare normale, ecco di nuovo le lacrime, ma ssssh).
L'altra scena che mi ha fatta morire è stata quella dove Sherlock parla a John, e poi con Hamish. 
... Sono tornata lì per commentarlo decentemente, ma a quanto pare ho ottenuto solo di singhiozzare di nuovo, quindi temo dovrai accontentarti di questo come commento, e basta. Mio Dio, perchè? Meraviglioso, meravigliosamente straziante. 
E l'epilogo. Strappacuori. Anzi, peggio. Ma in un certo senso, dà liberazione. 

"Vorrei rivederti, ma so che è ancora troppo presto, e ti arrabbieresti. Passerò il tempo che mi rimane nella tranquillità delle campagne del Sussex, in mezzo al ronzio delle mie api.

Ti vedrò, prima o poi. Quando decido di crederci, mi piace pensare che tu mi stia aspettando.

Aspettami ancora un po’."

Ecco. Il risultato? Una persona distrutta (me). Non posso crederci d'averla letta sul serio.
E' vero, il finale in un certo qual modo è come la quiete dopo la tempesta. Non finisce male di per sé, ma è la storia ad essere il male, quindi... T_T 
Grammaticalmente è scritta benissimo, è scorrevole e fluida, e io adoro il tuo stile. 
Sai già quanto adori te e le tue storie, e anche se dico che sono angstissime e strappalacrime, sono tutti complimenti, perchè non è facile emozionare così.
Non mi pento di averla letta, nonostante tutto. Perchè è bellissima. Ecco.
E scusami per questa recensione semi-insensata, ma ho cercato di buttarla sul ridere quanto più possibile, anche se non ha funzionato sempre. XD
Complimentissimi, cara. Hai creato un capolavoro.
Ross <3

Nuovo recensore
18/02/13, ore 15:05
Cap. 2:

Ho finito proprio ora di leggerla (il mio commento ne risentirà, mi sa).
In questi giorni ho continuato a ripetermi che no, non sono così masochista, sapevo che avrei pianto ad ogni frase. Lo sapevo.
Ma tu sei tu e sei una delle autrici che più adoro e non potevo non leggere la tua ultima fatica (anche se ha portato via tutte le mie lacrime).

La situazione ribaltata (rispetto ad Alone On The Water) mi ha colpito moltissimo, soprattutto il tuo modo di delineare Sherlock. Ho sempre pensato che, nonostante tutto l'impegno messo a distaccarsi dalle emozioni, lui sia quello che "soffre" e "prova" forse più di tutti.
Avevo già intravisto un universo del genere (la sofferenza per l'assenza di John, con Sherl lasciato indietro a badare ad Hamish con tutte le difficoltà del caso) con "He gets that from me", ma ho apprezzato particolarmente la tua visione più profonda, più intima: Hamish come punto d'incontro perfetto tra i due (alle parti del piccolo con il maglione ho dovuto sempre fermarmi perchè le lacrime proprio non riuscivano a permettermi di continuare la lettura), la paura nascosta di John (e i suoi sorrisi pacati, il battere del suo cuore stanco, le sue ultime parole), la tristezza, i sensi di colpa e l'oscurità (quasi) senza fine di Sherlock (quando spara al suono della canzone, il riconoscere i suoi limiti di padre, i dubbi, il costante pensare al suo John, la sera di Natale e Silent Night che non ascolterò più senza ripensare a questa storia D: ).

Davvero, io ti adoro sempre di più. Anche quando mi fai piangere (cioè il 99% delle volte!)

Ho apprezzato anche la piccola punta di Mystrade e il riferimento alla serie con quel "Non sono del tutto sicuro di quel Benedict Cumberbatch, ma Martin Freeman ha qualcosa che mi aggrada".

Perfetta.

Recensore Master
17/02/13, ore 16:12
Cap. 2:

Ho percorso tutto l'ultimo capitolo per andare alla zona "recensioni" senza leggere nemmeno l'intro, altrimenti piango di nuovo e sono già morta abbastanza stanotte. E' possibile che il secondo capitolo mi abbia distrutta più del primo? Non lo so, ma per me è stato così. Sono a pezzi, anche adesso che ci ripenso. Mi ha fatto male come quando ho visto Third Star, alla stessa maniera. Lo stesso dolore. Ti amodio profondamente, e spero di non leggere mai più qualcosa di così forte perché non so se sarei in grado di sopportarlo. Ma, a parte questo, è bellissima. Distruttiva, ma bellissima.



Jess

Recensore Veterano
17/02/13, ore 09:50
Cap. 2:

L'averla letta in anteprima mi ha portato a esprimerti già quello che penso di questa storia, quindi mi è difficile aggiungere nulla di nuovo: avrei voluto scriverti un papiro di 4 pagine, e invece stamattina mi sono ritrovata a rileggerla e a finirla con la gola bloccata e gli occhi velati, e non mi sono rimaste molte parole.
E' di una bellezza assoluta, concordo con la ragazza che l'ha segnalata, è mille volte meglio di AOTW. Lo so, non è una gara e non te ne può fregar di meno, ma è giusto per far capire il livello altissimo della tua scrittura e di come riesci a gestire trame così difficili ed emotivamente estenuanti senza stancare e mai andare fuori tema, ma, anzi, appassionando ad ogni riga di più. Il tuo Sherlock è perfetto, è proprio lui, sotto ogni aspetto, e ci fa a pezzettini letteralmente. Tutta la faticosissima costruzione del suo rapporto con Hamish ha in sé qualcosa di poetico che va ben al di là di una normale fanfiction: hai un'intensità tutta tua, quando scrivi, e io rimango basita da alcuni passaggi che riescono a venire in mente solo a te.
Il finale è sutpendo, ci ripaga di tanto dolore, un po' riesce a farci accettare la perdita di John come l'ha fatta accettare a Sherlock, anche se niente, nella vita, ha mai potuto consolarlo davvero... ed è questo senso di amore immenso e imutato nel tempo che, forse, a noi lettori fa male e bene più del lutto, più delle difficoltà di padre, più del non conoscere sé stesso di Sherlock.
Anche a noi, nei giorni in cui decidiamo di crederci, piace pensare che si ritroveranno.
Grazie, Yoko, per questo capolavoro.
Ti abbraccio
Cla

Recensore Master
17/02/13, ore 09:42
Cap. 2:

Riconosco il colpo di genio quando lo vedo: " Ho sentito che ne faranno una serie televisiva. Spero che scelgano degli attori quantomeno decenti. Non sono del tutto sicuro di quel Benedict Cumberbatch, ma Martin Freeman ha qualcosa che mi aggrada". Che dire... Quanto al resto, sono rimasta di stucco: sei riuscita a rubare l'anima a Sherlock (come la volta scorsa avevi fatto con John). È semplicemente e dolorosamente perfetto, nel suo dolore devastante, nella sua incapacità di rapportarsi normalmente ad Hamish (che cosa e' normale poi con un figlio, boh?) ed alla fine nello scoprire che in realtà ha tutto quello che gli serve perché il figlio non vuole un papà da manuale (a quello ci ha già pensato John, alle piccole cose quotidiane, insegnandogli a farle) ma deve solo essere il se stesso speciale che è perché è quello che il bimbo vuole. E lui è vicino al piccolo, a modo suo certo, ma probabilmente in maniera più sincera della maggior parte di noi. Pensavo che non fosse possibile superare il primo capitolo, ma mi sbagliavo: questa e' la cosa più vicina alla perfezione che ho letto ultimamente e devo dire che mi hai fatto piangere. Un abbraccio sentito.

Recensore Master
17/02/13, ore 03:14
Cap. 2:

 Cosa posso dire? Non lo so, tutto, o niente o boh. Sono stata travolta da questa fanfiction fin dalla lettura del primo capitolo e questa sera, non contenta di avere l'aggiornamento finale, ho ben pensato di rileggerla tutta, perché non lo so, forse sono una masochista e mi piace farmi del male, o forse semplicemente volevo godermi la meraviglia di tutto ciò nella sua completezza. Fatto sta che sono qui e sto piangendo come una disperata, sia per il dolore atroce di aver riaffrontato di nuovo la morte di John (a distanza di così tanto tempo, quel meraviglioso e toccante momento di amore e disperazione sulle note di Silent Night ancora mi ha fatta singhiozzare indecentemente, tanto  da farmi consumare un pacco intero di fazzoletti...e non sto scherzando) sia per la dolcezza, la malinconia e quell'amore che permeano tutto il secondo capitolo. Non mi dilungherò infatti a ribadire quanto stia male per la scomparsa di John, perché per quello c'è la rece dell'altro capitolo; voglio invece guardare a questo continuo, a come Sherlock affronta il lutto e come lo affronta il piccolo Hamish. Quel bambino è qualcosa di spettacolare. E' una tua creatura ed è perfetta, così reale e così incrinata che è diventata vera tanto quanto personaggi canonici quali Greg o Mycroft (la mystrade finale è un tocco magistrale, just saying). Questo bambino è davvero speciale, è Sherlock con il cuore di John, è la nuova ragione per cui Sherlock deve lottare, la sua vita e quella di John. Il modo in cui cresce e si fa grande da solo per aiutare il padre e poi lo vedi su quel letto, con un maglione quattro volte più grande che piange per il suo papà che non c'è più è commovente e straziante e ti colpisce nel profondo. Questo piccolo cucciolo è un gioiellino, il tuo gioiellino e davvero, hai fatto uno splendido lavoro.
Ora, parlando di Sherlock in realtà non so da dove iniziare per quanto è incredibilmente realistico il modo in cui ne hai descritto le fasi per superare il lutto: l'autodistruzione prima, la rassegnazione unita alla sfiducia in sé e nelle sue capacità di padre e alla fine la consapevolezza che non tutto è perduto mi hanno trascinata nel baratro e riportata alla luce assieme a lui. Il modo in cui lo hai gestito è semplicemente sublime e lo hai reso più vulnerabile e più umano ma con i suoi tempi e con i suoi modi, in maniera tale da mantenerlo sempre se stesso e non sfociare nell'OOC. Il finale mi ha fatto piangere per la bellezza: a parte il Sussex, che è stata un'idea incredibile e originalissima per dare quel pizzico di canon alla storia che certo non guasta, mi ha profondamente colpita l'immagine di questo Sherlock che tenta di parlare con John e che invece finisce per aprirsi con Hamish, Un padre e un figlio che si aprono l'uno all'altro per la prima volta e completamente, che imparano a capirsi e ad amarsi in quella notte che per loro è fonte di tanto dolore e solitudine. Per non parlare poi della toccante e sconfinata dolcezza di quell'epilogo, in cui vediamo davvero la forma più bella dell'amore che, a distanza di anni, Sherlock dimostra ancora di avere per la sua unica eccezione..anzi, le sue due uniche eccezioni, John e Hamish. Sono tuttora commossa e non riesco a trattenermi,  non ce la faccio proprio *consuma altro pacco di fazzoletti e guarda la pila sul comodino accanto a lei* E' divina, te sei divina e questa storia è un CAPOLAVORO. E' forte, intensa, ti dilania dentro e ti lascia ricucire le ferite a poco a poco ma alla fine non puoi che amarla e io la amo. Preferitata assolutamente e ancora tanti ma tanti complimenti.
Un abbraccio <3

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