Ciao.
Finora non avevo mai letto niente di tuo, e devo dire che con questa piccola storia mi hai convinto a cominciare.
Per capire appieno il messaggio che hai voluto lanciare ho dovuto soffermarmi su alcune righe, e rileggerle, perché riesci ad esprimere in maniera molto matura i concetti, a quanto pare meglio di me. Alla fine, però, ho capito tutto, spero. *ride*
L'uomo che hai descritto lo giudicherei come un verme. È lo stereotipo di 'uomo di merda' per eccellenza. L'uomo che non prova nessun tipo di rimorso nemmeno di fronte alla morte, l'uomo che piuttosto che attendere si getta da una finestra (ho capito bene?) e che liquida la morte con un sorriso, un sorriso che stona, affiancato alle urla di terrore. Un uomo che ha sempre pensato al proprio conto, che ha sempre pensato ai suoi affari e mai al bene generale.
L'intero testo lo trovo una critica sottile e pungente, non nei confronti delle vittime, tutt'altro, piuttosto di quei loschi individui come Raphael che purtroppo esistono, e per sempre, immagino, esisteranno.
Mi piace il tuo stile, e ho amato in particolar modo quando, all'inizio, hai ripetuto 'per l'ultima volta'. Ha dato un senso di imminenza di morte molto chiaro, mi è piaciuto.
Un bacio,
Aurora. |