Recensioni per
Sogno di una notte di mezzo inverno
di Doralice

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/01/13, ore 11:04

Sei superba nelle long, sei superba nelle brevi. Prima di tutto ho "sentito" la desolazione di Sherlock, quello che sogna e desidera. Poi sono stata illuminata e riscaldata da ciò che accade, da John che "capisce". John capisce sempre, io adoro il John che capisce, soprattutto nel momento in cui accade, e se quel momento è descritto da te.
Come sempre, mi fai trattenere il respiro. E, spesso, le lacrime. Ti adoro ai limiti della venerazione. Su EFP non c'è nessuno come te.
Lo sai.
Ti bacio

Recensore Master
26/12/12, ore 04:45

L'avevo letta tra i commenti del gruppo. Ora la rileggo qui per la seconda volta e le sensazioni sono sempre le stesse, ma non sprecherò tempo a cercare di descriverle, tanto mi verrebbe uno schifo e non esprimerei neanche la metà di quanto avrei voluto dire. Meravigliosa. E' breve, ma meravigliosa: io penso che se uno è bravo a scrivere, allora anche  una sola frase è perfetta e dice e trasmette molto di più di quanto non facciano pagine e pagine di word. E tu sei brava, cavolo se lo sei!  Per questo anche questa shot è meravigliosa, perché è un piccolo concentrato di tutto quello che serve per parlare di loro, di Shelock e John e del loro rapporto e amore. E' sempre un immenso piacere leggere qualcosa di tuo, perché sai gestire i tuoi personaggi facendoli tuoi ma lasciandoci riconoscere quelli che abbiamo imparato ad amare  nella serie. E poi hai un modo così incisivo, fermo eppure delicato e intimo di trattare il lato fisico e sessuale del rapporto tra Sherlock e John che è davvero splendido leggerti. In questo caso, c'è molta introspezione dal punto di vista di Sherlock, che sfoga nella sua mente quello che col corpo non ha il coraggio di fare ma che in realtà ha voglia di provare, così tanto da abbassare le difese quel tanto che basta a John per capire e per acquisire abbastanza coraggio per entrambi e trovare quel contatto che necessitavano da troppo tempo. In tutto questo, la parte fisica è davvero il minimo, perché al centro di tutto è la loro intesa mentale e spirituale, che li unisce ancor prima del corpo e della conseguente fisicità. E' proprio il loro rapporto quello che hai descritto. Fantastico. Molto molto bella, come sempre del resto :)
Un abbraccio <3
(Recensione modificata il 26/12/2012 - 04:48 am)

Recensore Junior
25/12/12, ore 15:49

dai il meglio di te in queste storie brevi, sono un piacere da leggere.
in sintesi estrema, starebbe tutto nella frase di John: "Avrei voluto avere il coraggio di farlo prima". dritta al cuore.
non so perché (l'autopsicanalisi funziona fino a un certo punto, e non tedierò il prossimo con i miei parziali risultati), dicevo, non so perché ma questo tipo di storie accendono la mia fantasia molto più dell'erotico vero e proprio. che ti devo dire, il fatto è che ci fantastico sopra molto di più, toccano delle corde che altrimenti non entrano in risonanza con la semplice (anche buona) descrizione di una scena di sesso.
credo abbia poco a che fare con la "voglia di tenerezza" e molto di più con quanto sono poco a mio agio (mio malgrado) con l'erotismo puro e semplice. ognuno ha le sue palle al piede, ma sono fiduciosa che poco alla volta me ne libererò.
ah, le paranoie adolescenziali di Sherlock.. quelle fanno davvero tenerezza, soprattutto se pensi che non le ha mai affrontate prima dei 35. si sa che le cose che devi fare da "piccolo" se le rimandi poi sono molto, molto più faticose.
ma c'è John, lui è uomo per tutti e due. nelle tue storie l'ho letto in mille mdi diversi e ogni volta ho pensato che sarebbe il mio ideale di uomo .. peccato che io non somiglio neanche vagamente al suo ideale!
grazie del bel regalo di Natale!
alla prossima
Giulia

Recensore Master
24/12/12, ore 13:00

Non so perché questa storia mi fa pensare a Sherlock prima di John. Chi chiamava Sherlock quando rimergeva dai suoi pensieri prima? Chi riempiva non solo i suoi sogni, ma anche la sua casa, il posto accanto sul taxi, la sedia di fronte al ristorante? Nessuno. E nessuno lo aveva mai amato e capito come John. E' una cosa enorme. Eppure nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di sorpassare la linea che divide i sogni dalla realtà. Tu lo hai fatto con una storia delicata e anche un po' malinconica - tanto che credevo sarebbe finita con un niente di fatto. Per fortuna non è stato così! Un happy end che è un bel regalo! Buon Natale.
Sara

Recensore Master
24/12/12, ore 12:27

Oh Dio, che bella che è.
Ora come ora ho bisogno di fluff più che mai, e non posso che essere felice quando lo leggo. Leggere te, poi, è sempre un piacere. Perchè sono fatte proprio bene come storie, e non ti smentisci mai.
Qui poi, tutte le riflessioni di Sherlock che in qualche modo sono le stesse di quelle di John, sono stupefacenti. Riesco a vedere loro due, cervello e cuore che trovano il loro punto d'incontro. Che bella che è, davvero :)
Ross

Recensore Master
24/12/12, ore 11:09

Hai un sacco di arretrati. Sono definitivamente morta quando ho letto quella frase. Sallo. TU!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Love you dear <3

Recensore Veterano
24/12/12, ore 01:14

Oh, Dio... dice John Avrei voluto avere il coraggio di farlo prima.  
E possiamo riassumere il loro rapporto.
Ci sarà sempre qualcosa che avrebbero voluto fare prima,ma si perdono entrambi in inutile elucubrazioni mentali. E in questo Sherlock e John si somigliano,per il resto uno è cervello e l'altro è cuore.
Mi è piaciuto questo inaspettato POV di Sherlock,che hai gestito molto bene. Come tutto quello che scrivi d'altronde. Adoro la descrizione dei sogni di Sherlock quando si immagina di accarezzare la pelle di John..oddio rendi quelle immagini così vere,così tangibili. Posso dire di aver toccato la pelle di John u.u

E' uno spruzzo di fluff che mi serviva per dormire!
Grazie Alice(posso chiamarti con il tuo nome?)
Sevvina

Recensore Master
23/12/12, ore 22:20

Sai, penso che alla fine fra loro due ci sia sempre questo sospeso. L'ho pensato dalla prima puntata che ho visto, e andando avanti ne ho avuto la consapevolezza. La paura, di distruggere tutto ciò che hanno creato, e un po' in Baskerville la corazza di entrambi è stata intaccata... la paura di perdere tutto e non avere niente in mano. Penso che la frase che John dice a Sherlock "avrei voluto avere il coraggio di farlo prima" racchiuda tutto questo e anche di più. Mi è piaciuta molto :)



Jess

Recensore Master
23/12/12, ore 21:43

L'ho già letta sul gruppo, ma mi sciolgo anche qui.
Sei stata brava a gestire il p.o.v. di Sherlock, i suoi desideri inespressi, il timore di essere troppo sociopatico per poter avere l'affetto di John e il sottofondo doloroso delle fantasie, che è la consapevolezza che sono, appunto, solo fantasie.
Quelle stesse fantasie che possono essere realizzate solo con John, l'unico in grado di guardarlo negli occhi e capirlo, senza bisogno di parole.

Recensore Master
23/12/12, ore 21:34

TU. Dannata te. Vorrei riuscire a farti capire che cosa riesci a fare, ogni volta che scrivi; ogni volta che ti leggo. Per prima cosa, hai usato Shakespeare; citando una delle mie frasi preferite e usando come titolo, modificandolo appena, una delle mie opere preferite, e poi hai una delicatezza estrema, nel descrivere certi momenti. Ma che dico? Certi momenti? Questa delicatezza la metti in ogni cosa. Angst, fluff, slice of life, slash,... tutto, ogni cosa. E ti ammiro per questo, perché non è per niente facile. E' più che perfetto, da almeno mille punti di vista diversi.
Tra le preferite. Naturalmente.

Recensore Veterano
23/12/12, ore 21:33

Porca miseria. Porca miseria e di nuovo porca, porca, porca miseria! 
Non mi sento mai abbastanza all'altezza quando si tratta di recensire le tue storie, ma le leggo tutte, con passione, con entusiasmo e partecipazione (e - ammettiamolo - pure con un po' d'invidia). Ho sempre trovato irresistibile la tua maniera di far scivolare sulla pagina le parole come se fossero un insieme di fotogrammi, crei immagini vivide e ce le butti lì nella certezza che noi povere lettrici ne resteremo affascinate, sia quando ci dilani l'animo, sia quando ci fai venire il diabete. 
Ciò detto, questa fanfiction è.. eccezionale. Nel senso proprio del termine. Fa eccezione, perché ho visto, toccato con mano i sentimenti di Sherlock che sembra siano sempre stati lì, sotto una campana di vetro. Fa eccezione perché io ho sempre ritenuto che Sherlock fosse nato privo di una qualsiasi sfera emozionale - o che l'avesse persa con l'ultimo dentino da latte - e che il nostro bel dottore abbia contribuito a farli apparire in lui ex novo. E invece tu.. mi crei questa immagine di uno Sherlock alienato nel suo involucro di sentimenti ed è così plausibile che quasi implodo. 
Mi ha lasciata senza parole - in senso lato, ovviamente.
Come sempre, hai questa straordinaria capacità di farmi partecipare ad ogni scena spinta senza farmi sentire un terzo incomodo (come nella maggior parte delle storie a rating rosso che leggo), mai volgare né eccessiva, parole giusto al momento giusto.
Visto che continuo a non sentirmi all'altezza, credo sia meglio finirla qui. 
Ti ringrazio per aver arricchito il fandom con un'altra delle tue meravigliose fanfiction e ti rinnovo i miei soliti complimenti.
Nell'attesa della tua prossima creazione, 
None to Blame.