Recensioni per
Earl's Court
di Glowen
Mi sto pian piano addentrando nel rapporto tra Sirius e Regulus, ed è inutile dire che mi sta affascinando sempre di più. Merito anche di tutte le belle ff che si possono leggere a proposito dei fratelli Black. Questa, inutile dirlo, è una bella ff. Una bellissima slice of life, una scena che inizia e si conclude in se stessa, ma che in realtà ha inizio molto prima, e che non si concluderà mai. Ogni gesto di Sirius, ogni parola di Regulus, ogni sguardo che questi due si scambiano... è tutto perfetto, ed è tutto ‘visibile’ dal lettore, che può immaginare senza fatica di vederli, i due fratelli Black, seduti l’uno di fronte all’altro in quella stupida tavola calda. E poi ci sono le allusioni di Regulus agli amici di Sirius, e i ricordi comuni, e… mi piacciono questi due, punto e basta. |
E' davvero bella, Twinna mia ç__ç Un idiota su msn che mi trillava ogni 5 secondi ha un pò turbato l'incontro dei due fratelli, ma mi è piaciuta davvero tanto, scrivi bene, era toccante. Forse son di parte perchè basta mi nominino Sirius che già parto in cerca della scatola di cleenex, ma mi hai commossa. Bye. |
uh oggi non la smetto di leggere le tue ff. Bella anche questa, viene un morso allo stomaco soprattutto conoscendo quello che non è stato detto e quello che è accaduto in effetti. Complimenti ancora! |
Che dire?
Mi piace tantissimo come hai descritto questo breve squarcio sulle vite dei due fratelli. Il fatto che Rab fosse un nome che Sirius già usava per chiamarlo, apre nuovi scorci sul loro passato.
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Bella, davvero.
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Davvero bella. Complimenti ^__^ Sinceramente anch'io credo che RAB sia Regulus*-* Ho sempre pensato che Regulus abbia cambiato idea dopo aver fatto parte dei mangiamorte, ma non perchè fosse un idiota come Sirius dice a Harry... Mi piace pensare che questo cambiamento sia dovuto anche a Sirius... proprio come hai scritto tu nella fic ^__^ E complimenti anche per l'IC ^_- Bacioni ^*^ |
Mi è piaciuta. |
"inizia Sirius e cercando il suo odio per il fratello, improvvisamente non lo trova più.
C’è qualcosa nello sguardo dell’altro, che gli ruba le parole."
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