Ecco, io adesso vorrei tanto elaborare una recensione seria ed oculata come quelle che non scrivo di solito, ma il mare d’ammmore in cui sto navigando inibisce le mie capacità di analisi (quelle che non ho mai posseduto).
Questa storia trasuda dolcezza da tutti i pori – quella dolcezza delicata e splendidamente raccontata che piace da impazzire persino a chi, come me, è affetto da acidità cronica. Non so se tu te ne renda conto, ma filtrare gli eventi attraverso gli occhi di un bambino (e farlo in maniera credibile) è difficilissimo. Tu ci sei riuscita alla grande, utilizzando tutti gli strumenti a tua disposizione (lessico e stile compresi). Personalmente, ho avuto la sensazione di guardare (e di vivere) gli eventi dalla prospettiva di Peter e mi ha colpita come tu sia riuscita a render tutto a misura di bambino, a conferire ad ogni scena l’ingenuità candida e spontanea che solo gli infanti posseggono. Non sono sicura di essermi spiegata – sicuramente non l’ho fatto – ma, in sintesi, quello che voglio dire è che la storia è, come di consueto, impeccabile, che il punto di vista adottato è perfettamente reso (e, lo ribadisco, era tutt’altro che semplice renderlo credibile) e che la caratterizzazione dei personaggi è ineccepibile. Bruce e Pepper sono magnifici e il modo in cui tratteggi la sintonia di Steve e Tony (entrambi sono un trionfo di IC, tra l’altro) è stupendo. Hai un modo di raccontare i rapporti di coppia e l’intimità straordinario (una delle tante cose che ti invidio) e molto "visivo": dici tanto attraverso i gesti e gli sguardi e questo, per me, è un grandissimo pregio, perchè tante volte son quelli gli strumenti migliori per dar voce ai sentimenti.
Complimentissimissimi *scuoricina*
P.S. Dummy *occhioni lucidi* "Some Things Shouldn't Be a Chore" *muore male* (Recensione modificata il 09/09/2013 - 12:57 am) |