- MILLE E NON PIU’ MILLE (f.fila) - 37/50
GRAMATICA, ORTOGRAFIA, SINTASSI: 9/10
La punteggiatura è buona. Grazie all’attento lavoro che hai fatto la lettura è gradevole.
Non ho trovato errori grammaticali o di ortografia o di sintassi.
L’unico appunto che ti posso fare è questo: tu scrivi “tante parole buttate al vento per impressionare semplici e creduloni” forse volevi dire sempliciotti o gente semplice o semplici “qualcosa”. Credo che tu ti sia semplicemente persa una parola. Peccato perché potevi prendere un punteggio pieno.
Un piccolo encomio a Vannagio che ti ha fatto da beta reader e che ha contribuito all’ottimo punteggio.
IMPAGINAZIONE: 9/10
Buona impaginazione: giustifichi i paragrafi, vai a capo quando passi da un momento della storia all’altro e usi in modo discreto il corsivo.
Personalmente non amo particolarmente il carattere che hai usato per il discorso diretto, ma non posso fartene una colpa. Non lo ritengo comunque un errore.
L’unica cosa che stona, ma è una sciocchezza è questa: "rimandato indietro dagli spiriti". O usi il corsivo o le virgolette, utilizzarle entrambe è inutile. Inoltre sembra che tu voglia dare molta importanza a queste parole, ma non mi sembra che siano fondamentali per lo sviluppo della storia in quanto sappiamo benissimo che si tratta di non morti.
IC PERSONAGGI: 5/10
Ma davvero ci sono delle differenze fra le varie edizioni della “Guida”? Incredibile!
Prima di tutto vorrei parlare del contesto generale. Non mi è sembrato credibile il fatto che un gruppetto di Volturi si metta lì a spettegolare, men che mai che facciano comunella con la segretaria “umana”. I Volturi, si sa, sono o sanguinari, o sadici, o molto dotati e quindi superbi, o malvagi e basta. Diciamo che chi fa parte della Guardia non potrebbe vivere a Volterra se avesse una animo alla Candy Candy; è per questo che non trovo credibile che Felix, – che tra parentesi mi sembra molto simile a Emmett nel tuo racconto - Renata, Corin e Chelsea si interessino ad un’esperienza di vita di Demetri. E poi gli fai compiere delle mosse senza senso per dei vampiri come loro: ad esempio li fai sedere su comodi divani e poltrone, ma loro non ne hanno alcun bisogno! Non stiamo parlando dei Cullen che sono abituati a certe mosse per potersi confondere fra gli umani, loro sono i Volturi e sono al di sopra di certe cose. Semplicemente non lo avrebbero fatto per me. O anche “«E la tua storia?» esclamò Corin con foga balzando in piedi. Poi si tappò la bocca con le mani, imbarazzata. «Se vuoi, naturalmente»”, prima di tutto non capisco perché si sarebbe dovuta infervorare tanto, secondo poi credo che i Volturi abbiano un’arroganza tale che non chiederebbero mai “per favore”. O ancora “«Cosa ti è successo?» aggiunse poi con tono più dolce” non fa parte di loro la dolcezza.
Direi che da questo punto di vista l’IC non è raggiunto.
Dall’altra parte, se parliamo dell’IC di Demetri, direi che potremmo esserci. È vero che nella tua storia ci parli di lui sempre facendo un riferimento al suo passato e non presentandocelo al presente, se non con pochi accenni, ma la parte in cui parli del suo modo di cacciare e poi del punto in cui gareggia con Sergeij centra il suo essere segugio e spinto da una forte competizione. Per questo motivo ti ho dato la metà esatta del punteggio.
GRADIMENTO PERSONALE: 6/10
Come ho già detto il tuo è un missing moment ben scritto, eppure sento che mi manca qualcosa. Sarà che ho ritrovato in alcuni atteggiamenti dei “tuoi” personaggi dei tratti che sono molto più familiari ai Cullen, o forse lo svolgimento complessivo così poco ortodosso per i Volturi a cui la zia Steph ci ha abituati, ma non mi posso dire soddisfatta del tutto.
Comunque hai messo su dei flash back credibili e ho molto apprezzato lo studio del periodo storico in cui hai ambientato i ricordi di Demetri.
Nell’insieme ho apprezzato la tua storia, ma un dubbio mi è rimasto: che senso ha il titolo? So che fa riferimento ad una frase che dice Dimetri, ma poi non ne dai spiegazione. “Negli anni che precedettero l'anno mille tutti gli uomini di Chiesa predicavano che presto ci sarebbe stata la fine del mondo…” forse sono io che non ci arrivo.
“Certo eravate talmente culo e camicia che ora tu sei qui in Italia e lui si nasconde nella sabbiera del mondo”. Questa è bellissima! Mi ha fatto sbellicare. Però – si lo so sono ripetitiva – secondo me si addice più ad Emmett che a Felix.
DIFFICOLTA’: 5/5
La storia è incentrata completamente sul ricordo di Demetri. Hai concepito un espediente ideale per la narrazione di questo particolare episodio della vita del vampiro: il racconto di un ricordo. Non hai buttato lì quel pezzo del suo passato, ma hai creato ad hoc una situazione che potesse giustificare un ritorno a quel momento. Brava anche perché non sembra una forzatura, ma la naturale venuta alla luce di un flashback. Se facessi leggere questa one-shot senza menzionare il mio contest nessuno penserebbe ad un’ispirazione forzata, diciamo così. Ti meriti il punteggio pieno.
COINVOLGIMENTO: 3/5
Mi sono sentita poco coinvolta forse a causa del continuo ritorno al presente. Questo salto temporale ricorrente destabilizza un pochino il lettore. È come quando ci sono continui interruzioni in una discussione e tu perdi il filo del discorso. E poi non ho ben colto lo stato d’animo con il quale Demetri ci racconta la sua storia. Lo fa con malinconia? Boh.
Però – c’è un però! – mi è molto piaciuta la parte del racconto precedente all’arrivo di Amun. In particolare mi ha commosso il fatto che Dimetri potesse ricordare i piccoli espedienti a cui doveva ricorrere per non far morire di fame la sua famiglia, come un buon genitore, e anche il riferimento alla malattia del fratellino. |