Grazie per aver partecipato al mio contest con questa storia bellissima che ha conquistato un bel quarto posto su 17 partecipanti. Ti lascio il giudizio come recensione.
Non ho trovato errori di grammatica o ortografia se non qualche piccola svista tipo uno spazio di troppo prima del punto nella frase “capelli tagliati corti sotto una fascia di raso nero .” e uno spazio di troppo dopo il punto nella frase “sua sorella che baciava Blaise. Daphne si era chiusa”. Inoltre quando scrivi, più volte, “Quello, fu l’anno” dovresti evitare di mettere la virgola tra il soggetto “quello” e il verbo essere.
Uno stile molto particolare, perfetto per la storia così Angst. Le frasi sono per la maggior parte brevi, incisive, e la narrazione procede per immagini, a ritmo veloce e inesorabile. Il ritmo ricorda quello di una canzone o di una ballata, volutamente ripetitivo nelle strutture (tipo “quello fu l’anno…” o “perché parlava di quello…”). Sebbene elegante e delicato, e per molti versi affascinante, questo stile non è esattamente facile da seguire per un’intera storia. Come stile va bene per la canzone cui ti ispiri, ma forse la storia poi rimane un po’ troppo simile alla canzone, risultando un po’ troppo lontana dalla prosa.
Qualche frase è anche un po’ troppo arzigogolata, tipo “Piangeva sempre quando scriveva, senza avere un reale motivo per versare acqua e sale e mischiarlo all’inchiostro delle parole che, come lacrime, scaturivano dalle recondite profondità del suo stesso essere”, una frase lunga diverse righe e composta da metafore intrecciate l’una sull’altra in sui le lacrime sono chiamate acqua e sale e l’inchiostro è chiamato lacrime…
Una Daphne molto estrema, circondata da personaggi ancora più estremi. Le poesie, i fantasmi, i soffioni, il lutto per la sorellina mai nata… questi e altri sono i dettagli ben studiate e d’effetto con cui caratterizzi Daphne e la rendi controversa e disperata. Anche gli altri personaggi sono delineati magistralmente e sono personaggi complessi e sfaccettati. L’unica critica che ho da farti e che per essere fedele al testo della canzone hai lasciato entrare troppo del mondo Babbano nella storia e si è persa tutta la parte magica della storia.
Sebbene la canzone sia bella e perfetta per l’idea di questa storia e sebbene lo sviluppo della trama sia inesorabile e tragico, ho trovato che la corrispondenza tra canzone e storia fosse troppo esatta. Praticamente ogni paragrafo era la trascrizione allungata della canzone con nomi e fatti leggermente modificati, quindi dopo aver letto la strofa sapevo esattamente cosa sarebbe successo, il che rovinava la sorpresa, specialmente sul finale.
Una storia tanto triste da far star male dall’inizio alla fine. Gli elementi per creare un dolore morboso e malsano ci sono tutti, dalla sorellina nata morta alle poesie macchiate di lacrime, dal dormire sui fiori secchi alla morte del cane, dello zio, del fratellino, della madre, dai fantasmi e la paura di dormire al suicidio finale.
Una storia toccante e scioccante. |