Sono in ritardo. Lo so.
Però consoliamoci (?) pensando che devo ancora recensire cose di due anni fa. *Non vediamo come ciò possa consolare Morgan*
In realtà, avrei voluto recensire questo secondo capitolo subito dopo il primo ma, come già dissi, sei un'autrice difficile da recensire. °^°
Tralasciamo le cose già dette e pensiamo a questo secondo capitolo della Maggiordomoshipping! *O*
Prima cosa: il prompt.
Questo, "Unholy", credo sia quello che più trovo "affine" a questa raccolta. O, sarebbe meglio dire, alla figura del vampiro che tu rappresenti. Forse è proprio per la "crudezza" con cui descrivi i personaggi, le loro emozioni e le situazioni, ma credo sia il più adatto in assoluto.
No, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, non voglio dire che scrivi in modo "empio". XDDD *Tutt'altro.*
E' più il vedere quella parola come "Non-sacro". °^° Ciò che spinge i vampiri che descrivi a rimanere nell'ombra, lontano da ciò che è "luminoso", senza farsi vedere, eppure agendo con violenza nella realtà, senza essere scoperti. Ne è un esempio questo stesso capitolo: e così, il famigerato Grande Incendio fu colpa di Pegasus?
*Tra l'altro, solo io ho sempre trovato inquietante il fatto che quell'evento avvenne esattamente nell'anno con il triplo 6?*
La seconda cosa che mi ha colpita è stata proprio l'ambientazione: da Dunkerque a London, proprio in concomitanza del Grande Incendio - eccheccaso.
Quella del Grande Incendio è una delle "ambientazioni" che più mi incuriosisce, pur inquietandomi un po'. Quindi, sono stata davvero positivamente sorpresa nel vedere che questo secondo capitolo prende luogo proprio in quella situazione. ** *Anche se non c'è niente da sbrilluccicare, ma tant'è.*
La drabble vera e propria.
... sono le autrici come te che mi inquietano profondamente. Come si fa a creare simili poesie in sole 100 parole? oAo
Perché questo capitolo è al pari di una poesia: tratta di passione, di sofferenza, di una delle violenze più atroci, di morte, di gelosia e tu hai descritto tutto questo con una raffinatezza e una classe che mi ha davvero colpita. oAo
"Londra Brucia."
E già l'incipit colpisce in pieno. Sono solo due parole, due-sole-parole, soggetto&verbo, eppure è perfetto. Sei la dimostrazione che basta davvero pochissimo per far calare il lettore nell'atmosfera della storia. °A°
"Brucia la pelle al Vostro tocco; siete freddo come il Drago che vi marchia la spalla, Maximilian, e possedete la stessa bramosia."
Una delle più splendide e passionali descrizioni di scene simili che abbia mai letto.
Brucia Londra. E brucia la pelle, di un fuoco ben diverso. Chissene frega se brucia Londra, l'attenzione di Croquet non è per la città, nonostante sia esattamente il posto in cui lui stesso si trovi: il suo mondo inizia e finisce con Pegasus, non gli importa di altro.
Quel "freddo" che arriva subito dopo l'aver ribadito il "brucia" è un contrasto che rende quasi palpabile ciò che descrivi, delle dita fredde che scorrono su una pelle fin troppo calda, e non a causa del fuoco che sta devastando la capitale. E c'è quel riferimento al marchio sulla spalla, un lembo di pelle che difficilmente viene scoperto, soprattutto nel caso di un nobile: un altro particolare che riesce a fondere la sensualità con l'introspezione, non solo di Croquet, ma anche di Pegasus.
E dire che è solo una frase.
"bruciano le membra nell'estasi dell'orgasmo mentre il corpo di lady Cecilia si consuma sul rogo"
Una delle frasi più "belle" e sinistre non solo della raccolta, ma in assoluto. Anche se non è la mia preferita della drabble, devo ammettere. Quella è un'altra, ma questa è senz'altro la seconda. **
Due diversi tipi di fuoco, due emozioni nettamente differenti; eppure, riguardo ciò che è successo alla povera Cyndia Cecilia, Croquet prova la stessa "soddisfazione", pur sapendo quanto crudele ed "empia" sia questa felicità.
"Perdonatemi Signora, non avrei sopportato l'idea di dividerlo con Voi."
Questa. Questa è la frase che più preferisco di tutta la drabble.
Una sola frase che racchiude in sé gran parte (direi "tutta", ma ho come l'impressione che sia molto più complessa) della psicologia di Croquet. Non gli importa se ogni cosa stia bruciando, è felice del fatto che la "Signora" abbia avuto un destino tanto terribile, quasi guarda con distacco le torture a cui Pegasus ha sottoposto gli assassini di Cecilia; ogni cosa che succede la rapporta a sé: brucia la città, brucia la sua pelle; brucia Cecilia, brucia il suo corpo; vengono puniti i suoi assassini, viene punito lui. Ogni singola cosa che succede, Croquet la riporta non solo a se stesso, ma a Pegasus: è Pegasus ad agire, a colpire non solo "gli altri", ma soprattutto "lui".
Come dicevo prima: tutto inizia e finisce con Pegasus, nella visione di Croquet. E, proprio perché si tratta della sua visione, non può che esserne terribilmente geloso.
Come si potrebbe essere intuito, questa è una delle drabble che più preferisco della raccolta.
Dice tantissimo in pochissimo, descrive più di una psicologica non tanto semplice in sole cento parole - perché non c'è solo Croquet, c'è anche la rabbia cieca di Pegasus, l'amore forse troppo ingenuo di Cyndia, la crudeltà e il bigottismo degli assassini - e lo fa con un'eleganza che raramente si vede.
Di fronte a tutto ciò, altro non posso fare se non farti tutti i miei complimenti! *________* (Recensione modificata il 30/04/2013 - 04:29 pm) |