Recensioni per
Like a Primrose
di Valeromanzi

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/05/13, ore 15:05

Tu mi devi far piangere per forza, non è vero? Dai, prova a negare! Prova a negare la crudeltà che permea la tua mente! Ti vedo proprio a scrivere compiaciuta al pc correggendo le frasi mentre pensi "no dai, metto questo, così i miei lettori piangeranno di più!" >.< .............scrivi dannatamente bene. Punto. Il caso è chiuso, stop! Poi ovviamente io dovevo mettere una musica depressa di sottofondo mentre leggevo.. ovvio no? Uffa...
Ora ti prego in ginocchio: scrivi una long. Per favore. Ti supplico. Ti sto pregando, fallo! *^*

Ele

Recensore Veterano
02/04/13, ore 14:54

 RECENSIONE ALLA STORIA PARTECIPANTE DEL CONTEST "LE SFUMATURE DEL DOLORE" DI phoenix_esmeralda

Decima classificata:
“Like a primrose” di Valeromanzi
Prompt:malinconia
 
- Grammatica: 4.8/5 Ortografia assolutamente perfetta, eccetto un “sé” senza accento nella frase “portando con se lo strascico”. Per il resto va tutto benissimo, complimenti!
- Stile e Lessico: 4.5/5   Il tuo stile mi piace, penso di avertelo già detto molte volte: hai un modo di scrivere pulito e scorrevole, che scivola con delicatezza portando alla fine della storia senza quasi rendersene conto. Il tuo lessico è sempre molto buono, vario e azzeccato e, in particolare in questa storia, hai utilizzato metafore e immagini che mi hanno colpita, lasciandomi a riflettere su quanto rimandassero in modo vivido alla realtà. Soprattutto nella prima parte della storia, quando Annalisa osserva il paesaggio dal finestrino, ti ho trovata molto poetica! Non ti ho dato il massimo, perché rispetto ad altre storie il tuo stile è un filo meno “personale” e originale, ma forse questo deriva anche dal tipo di racconto che ti è toccato scrivere a causa del mio contest... ^^’;;;
 
- Originalità: 7/10   Non si può dire che sia una storia “mai sentita”, ecco. La prima parte, che racchiude ricordi, riflessioni ed emozioni, è quella più personale ed è riuscita a rendere particolare anche una storia di per sé abbastanza comune. Anche l’ultima frase  “glielo sussurrai all’orecchio che le primule non muoiono alla prima gelata.” mi è piaciuta moltissimo ed è stata quel tocco che ha reso il finale meno “banale”. Però devo ammettere che il dialogo fra i due non mi ha entusiasmata particolarmente, avresti potuto rendere la loro riconciliazione un po’ più “nuova” e un po’ meno scontata... Così non ha riservato grandi sorprese e il punteggio in originalità è tristemente sceso. L
 
- Credibilità della trama: 4.8/5   Mmh... si potrebbe dare alla fanciulla l’attenuante dell’età, e dire che la storia è completamente credibile... però, personalmente, dopo aver letto righe e righe su quanto Annalisa fosse introversa, chiusa e barricata, mi viene un po’ ostico pensare che possa perdonare e “riabbandonarsi” a chi l’ha tradita nell’arco di pochi minuti. Mi sarei immaginata un po’ più di rogne e di sospetto, un’esplosione su quanto fosse delusa o su quanto si fosse sentita tradita proprio da chi conosceva il suo lato più fragile. Qualcosa del genere, insomma. Invece gli casca addosso come una pera cotta, credendo alla storiella del “era un bacio diverso dai nostri”. Mah... è ggggiovane, diciamo così! Risulta ancora sensibile alle tamarrate, tipo il tatuaggio dedicato a lei! ^^

- Introspezione: 10/10 Bella l’introspezione, soprattutto nella prima parte (si è capito che mi è piaciuta, ‘sta prima parte? ^^’ ), ho apprezzato molto il susseguirsi dei pensieri che esprimevano ogni stato d’animo vissuto. Anche i ricordi della storia con Matteo, dal principio alla fine, sono accompagnati sempre dal sottofondo dei sentimenti e dei pensieri di Annalisa, diventando un tutt’uno con il suo animo. In questo sei stata davvero brava!

- Attinenza al prompt e svisceramento: 5/5  Mentre leggevo la prima parte, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quando prendevo il pullman ogni giorno e lasciavo che il rollio del motore cullasse le mie malinconie d’amore... Sei riuscita a rendere alla perfezione questo stato d’animo così difficile da trasmettere. La malinconia è un sentimento amaro e soffuso al contempo, delicato ma pervasivo. Ti accompagna in silenzio, ma condiziona ogni tua espressione, ogni tuo pensiero. Basta poco, scrivendo, a trasformarla in alto. Invece tu l’hai resa alla perfezione, davvero. Un encomio a tanta abilità!

- Gradimento personale: 9/10   Gli aspetti più apprezzati di questa storia sono stati sicuramente il modo in cui hai espresso la malinconia e le tante immagini ben utilizzate di cui hai condito il tuo scritto. Alcune frasi che ho amato sono state: “Ecco, Matteo era il taglio e il foglio di carta che me l’aveva procurato”; piuttosto che “Sospirai di nuovo e per la seconda volta il vetro si appannò sotto il mio respiro. Lo fissai meditabonda. Come volevasi dimostrare. Un fallimento su tutta la linea.” e la meravigliosa citazione di Jane Austen che io AMO “Perché ad una ragazza piace essere, di quando in quando, infelice in amore. Lo diceva pure la Austen in Orgoglio e pregiudizio.” D’altronde questo crogiolarsi nel proprio dispiacere d’amore è l’essenza stessa della malinconia!
Un pizzico in più di originalità avrebbe portato il mio gradimento alle stelle!
(PS: continuo a farti dei banner con dei fiori!! O_O)
 
TOT: 45.1/50 punti
 

Recensore Junior
18/03/13, ore 14:00

Ciao! Ti confesso che morivo dalla voglia di far la conoscenza di Annalisa e, inconsciamente, speravo ardentemente che per lei ci fosse un lieto fine, sebbene io non sia un’ottimista.
Eccomi dunque qui.
Ho intrapreso la lettura di questo racconto con notevoli aspettative, devo ammetterlo, però non le hai disattese, anzi mi hai stupita piacevolmente, data la ricchezza di dettagli significativi inseriti, atti a palesare meglio di parafrasi articolate e complesse la portata delle emozioni provate dalla protagonista.
Difatti, hai affidato ad elementi naturalistici di diversa entità l’incarico di esprimere la profondità dei sentimenti di Annalisa.
Hai fatto uso altresì di particolari eloquenti, capaci di evocare immagini tanto vivide da dar l’impressione di trovarsi all’interno della storia e - ove l’esperienza personale lo consente - da permettere di identificarsi nei personaggi.
Un lavoro degno di stima e meritevole di riconoscimento, ti faccio quindi i miei complimenti.
Ho rilevato inoltre una tua particolare attenzione ai segnali appartenenti al quotidiano, che portano a fare associazioni di idee inerenti al proprio vissuto.
Ho apprezzato molto quest’aspetto dello stile narrativo che hai adottato qui, anche perché è conforme ad un mio canonico atteggiamento: senza ricercare riferimenti personali a oltranza in  tutto ciò che osservo, da esso scaturiscono ragionamenti intimi e ciò si è verificato anche ad Annalisa.
Mi sono rivista molto nella protagonista, lo ammetto; la sua caparbietà nell’impegnarsi per rimanere in piedi sebbene i colpi ricevuti, nonché la sua ostinazione nel non volersi mostrare fragile, appartengono pure a me e, sinceramente, è stato bello leggere dicendo: “Oh! Anch’io! Quanto ti coprendo”.
Non dimentichiamo però che ciò è stato possibile perché hai caratterizzato egregiamente questo personaggio, rendendolo reale.
Quando la ragazza ha incrociato gli occhi di Matteo… beh, lì la forza che ha ostentato in dieci lunghi giorni è morta e ho bramato un ricongiungimento.
“Matteo era una ferita fresca sulla mia pelle metafisica” ho adorato l’attributo “metafisica”; non che fosse necessario specificarlo, ma questa precisazione è stata un vero e proprio tocco di classe: ti ho stimata un po’ di più per averla aggiunta e anche per le numerose frasi ad effetto disseminate nel testo.
La primula poi… meraviglioso. Davvero, non ho altre parole se non termini decisamente elogiativi.
A livello di trama mi è piaciuto tutto, persino il perdono concesso dalla ragazza al fidanzato fedifrago, d’altronde davanti al suo cerchietto e “Nel bene e nel male, tu per me sei un per sempre” che cosa avrebbe potuto fare?
L’amore rende vulnerabili e cambia le priorità, purtroppo o per fortuna, a seconda che si venga ricambiati oppure no.
Si tradisce anche senza finire a letto, a mio parere, perciò baciare qualcuno diverso dalla persona con cui si è impegnati significa tradire; in quest’ottica, Annalisa è da lodare per aver saputo perdonare Matteo ed io rispetto la sua scelta.
Un momento di cedimento può capitare in una coppia e spesso si dovrebbe mirare a rinsaldare l’unione invece di distruggerla completamente, ma per farlo occorre essere dotati di grande forza d’animo e tolleranza e, soprattutto, l’amore per l’altro deve essere più forte del proprio orgoglio.
Non è facile perdonare un tradimento, di qualunque tipo, compreso un bacio.
Sai, sono davvero contenta di aver fatto la conoscenza di questa ragazza, dopo Viola ci tenevo molto a capire chi fosse Annalisa e devo dire che mi piace molto.
È una persona forte, ma per quanto cerchi di esser cinica e distaccata, è pure fragile, come lo è chi ama con tutto il cuore e senza riserve. Il pianto liberatorio finale non è stato una manifestazione di debolezza: ci voleva, perché si è portato via tutta la sofferenza e l’amarezza dei dieci giorni trascorsi.
Bellissimo racconto, complimenti per l’ennesima volta.