É un misto di dolcezza e tristezza. Mi piacciono tantissimo loro due. Neal era tenerissimo, ma si vedeva benissimo che era il solito saputello che ti rigira le frasi. Brava! *^*

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Cara Veronica, avevo voglia di leggere qualcosa su WhC e chiaramente non potevo che partire da te: ho trovato molto gradevole questa OS che, pur riproponendo tematiche alle quali sei affezionata (Neal ragazzino, il rapporto con Peter in bilico tra amore, colpa e dovere), rappresenta un passo in avanti rispetto ad altre tue che avevo letto in passato. C'è più consapevolezza, più sicurezza nella narrazione, come se avessi maturato in te stessa la loro relazione, riflettendo su come tu la intendi e la vuoi porgere al lettore. Ti segnalo solo qualcosa che non mi ha convinto, ma sono veramente dettagli a fronte di un lavoro ben fatto e interessante: a un tratto c'è una voce che chiede a Peter se va tutto bene, mentre lui è in bagno, ma non ho capito chi sia a pronunciare quelle parole... ho avuto l'impressione che siano rimaste un po' sospese.
Poi, nella frase "Pensavi che portandomi a letto ti avrei protetto quando avrei scoperto la verità?” secondo me il secondo dovrebbe essere un congiuntivo ("quando avessi scoperto la verità"); infine, nell'ultimo periodo mi piacerebbero di più i due punti, dato che la seconda parte esplica la prima ("La cosa preoccupante sul serio, però, era che avrebbe dovuto cacciarlo: invece, averlo stretto a sé sembrava tutto tranne che sbagliato").
Un abbraccio e a presto. :)

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