953 pennellate superbe.
Questa storia merita un commento che spero di essere in grado di scrivere.
Ho capito abbastanza presto chi fosse il protagonista di questo racconto, per via della stanza affollata, dei movimenti del protagonista e della sua impossibilità di riconoscere, e sentire, i suoni.
Questo non ha fatto altro che acuire la mia attenzione: come rendere protagonista di una breve ff un occhio magico? Come fai tu, Rani, ovviamente.
Il protagonista è dotato di una coscienza, è consapevole della propria esistenza e di quanto gli manchi (suoni). Questo fa riflettere sul fatto che sia così acuto da capire che esiste altro oltre ciò che conosce, di cui fa esperienza, che abbia una vera e propria intelligenza dunque.
La meschina immaginazione che fa brutti tiri fa rabbrividire, sai? Quei cari gattini in smalti su porcellana che stanno lì a giocare con le loro unghiette danno davvero i brividi.
L'incontro con Harry avviluppato nel suo Mantello mi piace molto: la sorpresa del nostro protagonista, lo sguardo addolorato che lo fa sentire meno solo, il fatto che lo riconosca come "amico" e come tu hai raccontato il tutto.
La cieca fiducia dell'occhio, la certezza che non lo lascerà a guardare l'oscurità per sempre è agghiacciante.
Io farei leggere a Jo questa ff per farle vedere che errore ha commesso.
Scritta egregiamente, punto di vista a dir poco insolito, caratterizzazione perfetta, nessuno spreco di parole, in sintesi fan fiction da consigliare e rileggere.
Rani, questa storia è bellissima.
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