Recensioni per
Just let me go we'll meet again soon.
di Marti Lestrange

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/04/13, ore 15:19

Mia adorata Marti, come sai, c'è voluto un po' prima che riuscissi a mettermi davanti a un foglio bianco di Word cercando di scrivere qualcosa a proposito di questa storia. Questa storia che sono io, e, giuro, avresti dovuto vedere quante volte leggendola mi sono messa una mano sulla bocca e una sul cuore tanto ero sconvolta per quanto ci hai preso. Ci hai preso nei dettagli, nei comportamenti, nei pensieri. Probabilmente se l'avessi scritta io, questa storia, non sarei stata altrettanto brava nel rendere il mio personaggio.
Tralasciando l'infarto iniziale nel vedere che avevi scritto una storia per me, man mano che procedevo nella pagina il mio sorriso si allargava e l'emozione aumentava: la dedica (te ne voglio anch'io, immensamente, e lo sai ♥), il titolo (OMAM ♥), la citazione della Mazzantini in cui tanto, tantissimo mi rivedo... e poi, da "via Po" in avanti, è stato un crescendo di strette al cuore.
Sono ammutolita davanti a quella me difensiva, che si trincera dietro libri, quaderni e la laurea imminente: quella me che sceglie di dare retta alla paura e preferisce chiudersi dietro ciò che ha piuttosto che lanciarsi e rischiare. "Mi volto, ti guardo e l'unica cosa che so fare è andare avanti. Cammino, la borsa che mi batte sul fianco, il peso dei libri che mi ricorda chi sono, e un cipiglio severo in volto. So che, se mi girassi di nuovi, ti aspetterei": sono esattamente io, lo sai, vero?
Alla fine della prima parte, ottobre 2012, avevo tipo il cuore spezzato, ma suppongo che da una storia scritta da te un po' di angst pre-fluff avrei dovuto aspettarmelo, non è così? ;) Ma è bastato leggere il primo paragrafo della seconda parte per farmi tornare il mio tipico groppo emozionato in gola: "Il cielo è di un azzurro intenso, stamattina. Poggio a terra il vaso con le violette e osservo la mia piccola esposizione esterna. Le genziane sono fiorite, il glicine si arrampica pigro lungo la grata appesa al muro, le rose e le calle sorridono e quella vividissima pianta di nontiscordardimè brilla alla luce del sole di giugno". Lo sai, mi dai un vaso di fiori in mano e mi fai felice. ♥
"Chi lo sa, se dietro quelle lenti scure i tuoi occhi stanno guardando me, oppure la strada di fronte o il cielo": okay, questa forse può essere una cavolata che non c'entra nulla con la storia, ma una delle cose che più odio al mondo è non sapere dove guarda le gente quando indossa gli occhiali da sole. E non te l'ho mai detto, quindi non potevi saperlo, eppure ci hai infilato questo dettaglio che è paurosamente mio. *_*
"Gli sorrido. Ti ricordi quanto quel nome significhi per me, allora. Ricordi tutto.": lo ammetto, al primo “Federica” ho storto il naso e mi son chiesta perché mi avevi propinato il mio nome anche qui, come se non bastasse nella realtà XD Ma poi ho letto questa frase, e ho capito che Frida doveva comparire solo dopo, come un segnale di quanto bene lui mi conoscesse. Di come sapesse tutto, tutta la verità. E di come in fondo il fatto che io abbia il mio vero nome renda la storia ancora più reale e più possibile. (Sì, da brava scema sto sperando che accada davvero ù_ù)
"Ed eccomi qui: una laureata in lingue straniere che possiede un vecchio negozio di fiori": sai, non mi dispiacerebbe dirlo davvero, un giorno. ♥
E poi ecco, dell’ultima parte, aprile 2015, non ti riporto nulla perché altrimenti dovrei riportarti tutto. Il mio disordine cronico, la federa a fiorellini, la borsa Desigual, le poltroncine in vimini sul balconcino... adoro tutto questo.
Cosa scriverti ancora, se non grazie, per avermi fatta sognare con questa storia; per avermi dato conferma ancora una volta di quanto le parole possano portarti ovunque, con l’immaginazione e la speranza; per avermi messo accanto George, che è inglese, è un figo da paura, lascia in giro i suoi rullini e si lascia crescere un po’ di barba; per essere Marti, una persona stupenda nonché un’amica senza cui davvero non mi immagino più; e infine per essere Marti Lestrange, un’autrice bravissima che mi lascia incantata ogni volta che scrive una nuova storia. Ti metto tra le autrici preferite perché lo meriti, e sono serissima.
Ci vediamo a Vinzaglio, tesoro! ♥


Frida