E' bellissima, forse è anche di più.
Questa è stata la mia prima angelock e sono fiera di non averne lette altre e di tenere questa qui, in un piccolo spazio dentro la mia memoria.
Posso dirti che questa angelock è totalmente diversa dalle altre cose che hai scritto, non so, c'è più anima, qualcosa di etereo, dita che si sfiorano senza toccarsi veramente, corpi che si abbracciano appena e viaggiano sulla terra per poi ricongiungersi più in là, con il tempo.
Credo di dividere questa ff in due parti: la prima è l'incontro tra la ' creatura ' e John. Mi ha sorpreso il modo in cui hai deciso di infilarcelo, in mezzo alla guerra, quando John riporta la sua prima e vera importante ferita di guerra. E' molto d'impatto e sinceramente, quando l'ho letto ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, non ci avevo pensato ed è stato un adattamento perfetto.
L'idea che Sherlock sia stato sia una presenza fisica e mentale mi ha sempre attirato come una calamita verso questi due, ma il concetto che lui sia stato parte integrante della sua anima e lo abbia preso nelle proprie ali, conducendolo verso i suoi sogni mi fa esplodere e diventare un brodo di giuggiole. Sei stata molto brava a rendere la differenza tra loro due e la sospensione dei loro corpi e delle loro anime.
“Una scheggia era arrivata dove non doveva arrivare. Ora è sistemato, starai bene.”
E' stupido che una frase apparentemente cosi semplice mi piaccia cosi tanto? Forse lo è ma mi è penetrata a fondo, nel cervello e più la rileggo e più mi coinvolge. Questa frase si ricongiunge a quello che dicevo poco più in alto e cioè che in qualche modo, Sherlock lo ha preso dalla strada sbagliata e lo ha rimesso in quella giusta, dove può continuare a sognare, a vivere, a ricostruire qualsiasi cosa voglia.
Quel ' ora è sistemato ' fa appare tutto cosi semplice ma non lo è. E' intenso, duro ma estremamente vero. Quando ho finito di leggerla mi sono chiesta cosa mi avesse lasciato, perché mi piacesse cosi tanto, perché sono rimasta cosi, senza dire nulla e di risposte me ne sono data molte. Hai descritto uno dei miei kink, questo tipo di storie mi fa male al cuore, mi coinvolge troppo e mi fa andare in un universo alternativo. Queste sensazioni, queste ali che ti prendono, che vedi anche se sono invisibile, che quasi ti piegano la schiena per quanto le loro ali imbattono contro il tuo corpo, mi stendono completamente. Penso che questa rientrerà tra le mie preferite perché è veramente troppo da descrivere per me. Pensa che non volevo recensirtela ma non perché non volessi - sono una pesaculo e ne sono consapevole - ma perché avevo paura di rovinarla e ancora adesso, battendo le mani sulla tastiera, penso di rovinartela in qualche modo, anyway, te lo meriti più di chiunque altro.
“Tu non puoi perdermi, John: io esisto per te. La mia vita è funzionale a te, ogni battito di quello che voi chiamate cuore è tuo, ogni piuma sulle mie ali porta inciso il tuo nome. Il mio destino è quello di proteggerti e tenerti sempre al sicuro.”
Questa frase è perfetta.. " ogni battito di quello che voi chiamate cuore è tuo. " è eterna. In un pezzo di frase sei riuscita a inglobare l'eternità del loro essere, del servire John di Sherlock e dell'innamorarsi di un'anima e di un viso da parte di John.
La seconda parte riguarda l'incontro sulla terra, ai giorni nostri, quello che alla fine abbiamo visto nella serie e che ci ha ossessionato e che continua, in qualche modo a penetrare nel nostro cervello. John è stordito. Conosce e non conosce, sente e non sente, parla ma è come se non volesse parlare perché la loro comunicazione non si basa su strumenti del genere, ma su qualcosa di molto più alto, più mentale, meno fisico. La sua anima lo riconosce e lo designa come suo compagno, la sua mente invece, perde l'equilibrio e lo fa sbandare in più direzioni e il corpo si ritrova in mezzo a quel caos di eventi. Basta solo una cosa per far finire il tutto, solo un pezzo ti fa dire " Ce l'ha fatta. Finalmente c'è riuscito " Questo:
" Per la prima volta da quando John ha messo piede nella stanza, l’altro lo guarda negli occhi e le sue iridi, intense e cangianti, gli danno un ennesimo, potente, capogiro.
Il sorrisetto dipinto sulle labbra dell’uomo si fa più ampio, più divertito, ed è lo stesso sorriso di chi sta facendo una cosa che non dovrebbe fare eppure la fa lo stesso, godendo nell’infrangere le regole.
Ma io ci sarò sempre, quando sarai in difficoltà, quando avrai bisogno di essere salvato, io sarò lì, perché è ciò che sono, è il mio compito.
Per un attimo, è lo stesso sorriso carico di dolcezza che John ha sognato per mesi, da quando è stato congedato, e una sensazione di pace lo invade, mentre l’altro inizia a declamare tutta la sua vita con una semplicità disarmante.
Un solo nome si fa strada, di nuovo, nella sua mente.
Sherlock.
Il suo angelo custode.
Di nuovo " Afghanistan or Iraq? " ti colpisce prepotentemente e ti dice che è destino. In qualunque epoca, con qualunque sembianze, in qualunque modo e con qualsiasi parola, loro si riconosco. Sherlock ha mantenuto il ricordo di ogni singola parola e di ogni singolo gesto. E' rinato, si è buttato sulla terra per ritrovare l'unico compagno degno di questo nome, l'altra faccia della mela, il solo umano che può chiamare suo pari ed è John.
Il sorrisetto di Sherlock la dice lunga e io la immagino proprio cosi. E' un ricongiungimento perfetto e finisce come è iniziato: in maniera eterea, eterna, profonda e poetica.
Non so cosa dire se non che questa mi ha colpito forte, forse più di qualunque cosa tua. Sarà strano per te che hai giudicato questa bellissima essenza come ' cagata ' ma per me merita un posto speciale in prima fila. Sei brava e questo già lo sapevo, ma qui c'è qualcosa di più. Forse, ce lo vedo solo io e va bene perché non sto molto bene e mi faccio travolgere dalle cose troppo spesso ultimamente ma è stato bello viaggiare in questo modo con te. Ho paura di aver macchiato qualcosa d'importante, ma so che tu avrai abbastanza maturità per capirlo e per mettere tutto nel giusto ordine.
Come Jes chiedo un seguito, ma mi faccio prendere dal momento, tu ignorami e continua per la tua strada (:
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