Recensioni per
Confessions from a hospital room
di LubyLover

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/10/13, ore 00:10

Ammettilo, tu vuoi vedermi morta! La tua arma sono le parole, taglienti come coltelli, che ogni volta mi lasciano il segno sulla pelle, facendomi scivolare lacrime sulle guance. Sono arrivata alla fine del capitolo che ormai ero diventata una fontana, anche se il protagonista (il nostro caro e vecchio dottore) non mi è mai sembrato il tipo da tante smancerie, a parte (forse) in questi momenti così critici. Nonostante tutto, la sua vena spiritosa non cessa mai di pulsare e (oserei dire per fortuna) risolleva per qualche attimo il morale, distogliendo per una frazione di secondo l'attenzione dalla situazione drammatica all'interno della stanza.
Ormai non sto neanche più a dirtelo, ma leggere le tue storie è sempre un piacere :)

Recensore Veterano
02/08/13, ore 13:21

Io ho di nuovo pianto... avevo i brividi e la pelle d'oca... Sid è come un bisnonno 'troppo vecchio per nonno' per me... è vero... nessuno avrebbe voluto vederlo sul tavolo nella ala autpsie... trasportato ilìn un velo nero... e nessuno avrebbe voluto vederlo bianco, con un cuore che non batte più, ocn degli occhi spenti.... e con un sorriso in faccia, perchè ora lui starebbe riposando in pace... 'o forse no? forse lui non avrebbe mai riposato in pace? forse lui avrebbe sempre rimpianto la propria morte, e il dolore delgi altri?' mi dice il cuore e io voglio solo rispondere 'se un giorno lui morirà, dovrà riposare in pace, come ogni morto merita' ... ma per me lui non è un semplice morto ... lui è di più ... lui è Donald Flack Junior!! lui è quello che ha resistito all'esplosione... perchè ora non dovrebbe resistere a un semplice colpo d'arma da fuoco alla fronte? sui sa resistere... perchè lui.. è lui... che dire... sul Donald Flack Junior, il migliore amico di Daniel Messer, di Mac Talor, di Sheldon Hawkes, di Stella Bonasera, di Josephine Danville, di Sid Hammerback, di Aiden Burn, di Lindsay Monroe Messer, di Adam Ross... insomma il migliore amico di tutto il laboratorio... e lui non può morire..... oh mio dio... mi viene una canzone in mente, dei 1D.... che so... non ha senso, ma si chiama Moments, e parla della morte di una ragazza e il maschio che si uccide... e questo mi sembra Flack, che per la morte di Jessica, si permette di mandare in coma, per poi forse morire, con le frasi 'If we could only have this life, for one more day, if we could only turn back time' perchè è vero, e queste frasi infatti dicono 'Se solo potessimo avere questa vista per un giorno più, se solo potessimo tornare indietro nel tempo' e io ggiungerei, per salvarti da quegli spari di quello stronzo, ma Flack ha la coscienza pulita, e gli dovrebbe dire a Jess 'Io l'ho ucciso, l'ho ucciso per te, perchè tu potessi vivere in pace, sapendo che quell'uomo non farà del male più a nessuno'.... e mi viene di nuovo da piangere....
e mi sono sfogata l'ottava volta... rompo vero...?

con affetto,
-Jenny

Recensore Master
05/05/13, ore 09:27

Non mi sono spaventata quando ho visto il nome di Sid perché immaginavo che anche lui sarebbe andato in ospedale da Don proprio perché non lo vuole vedere sul suo tavolo delle autopsie, sarebbe troppo difficile e doloroso fare l'autopsia ad un amico. Sid è squinternato ma tenero e sentimentale. Ciao

Recensore Master
16/04/13, ore 15:41

Beh no, dai, non ho pensato che avresti dato la parola a Sid chiedendogli di raccontare l'autopsia del tuo amato detective! No, sarebbe stato veramente troppo, anche per una che si diletta di sua maestà Stephen King... :)
La verità è che leggere del nostro simpatico patologo al capezzale di un amico in fin di vita, sapendo al tempo stesso ciò che gli (infidi) autori gli hanno riservato in sorte, è parecchio triste, da l'idea di una sorta di premonizione inconsapevole. Ho trovato anche questo capitolo molto intenso e trovo che tu l'abbia strutturato - come dire? gestito - bene, come al solito senza sbavature e rispettando l'anima e il carattere dei personaggi di cui tratti.
Sid è indiscutibilmente lui: con il suo lato scanzonato, il suo humor demenziale e - per forza di cose - noir, ma anche con la profondità dei suoi sentimenti, capace di andare al cuore delle cose e capire le emozioni degli altri pur rimanendosene nel suo regno sotterraneo, come una oscura divinità ctonia.
Mi è piaciuta anche l'idea di raccontare attraverso lui i momenti dell'autopsia di Jessica e immagino che tu abbia fatto questa scelta narrativa perchè tale atto rappresenta inevitabilmente il punto di contatto (uno dei pochi, per come è raccontata la serie) tra Sid e Don; in questo senso è struggente come il dottore, che pure è avvezzo a stare a contatto con i cadaveri, è colto da una specie di pudore di fronte al corpo della ragazza, quello che avrebbe dovuto rimanere per sempre solo dello sfortunato detective e che, invece, è stato profanato dalla morte. Ma, nelle sue mani, anche questo gesto diviene in qualche maniera amorevole, quasi di conforto, proprio perchè non proviene da un estraneo, bensì da uno che ti ha voluto bene... per quanto ciò possa sembrare strano. Un gesto che serve a rinsaldare un legame e perciò non può essere delegato a un estraneo, a uno qualsiasi, giacchè è in effetti l'estremo commiato alla compagan di un amico.
Molto bella questa frase ...(i cadaveri) " non usano l'astuzia della parola, non hanno maschere. Sono corpi. Corpi immobili. I loro cuori, ormai fermi, non possono mentirmi. Le loro intenzioni, ormai dissolte, non possono essere torbide". Triste, ma efficace. 
Però adesso sono sempre più curiosa... chi manca? Mica tirerai fuori Sinclair o Gerrard? :)
Però sarebbe divertente.
Un bacione, alla prossima.