Io avevo un sacco di cose da dire, davvero.
Mentre leggevo, prendevo un sacco di appunti mentali per ricordarmi di parlare di questo, quello e quell'altro.
Certo, non avevo tenuto in conto che la mia memoria a breve termine ha qualche difetto di fabbricazione, tant'è che quando sono arrivata alla fine della storia l'unica domanda che avevo in testa era un grande: "E mò?"
E mò niente, mi sono risposta, dopo aver guardato il form della recensione per interi minuti senza farmi venire in mente alcunché. Quindi mi son detta che conveniva chiudere la pagina e magari tornarci su in futuro, quando avrei ritrovato qualcosa da dire.
E poi oggi, mentre giravo in tondo in camera mia, blocco di appunti alla mano, e parlavo da sola circa la devianza e la criminalità, manco stessi tenendo una lezione, PAM!, l'illuminazione.
Non chiedermi perché la mia mente ha associato devianza e Libra. Ti prego, non farlo; me ne vergogno già assai. Fatto sta che, dicevo, ho avuto l'illuminazione, quindi ho gettato letteralmente via le mie mille mappe concettuali e mi sono fiondata qui (se mi bocciano ti riterrò colpevole, sapevilo – ma anche no, lo sai ♥).
Tutte queste trentordici parole per costruire l'incipit di questa grandiosa (anche no) recensione – mi chiedo se tu stia ancora leggendo, per inciso.
No, a dire il vero tutto questo scialacquamento di parole serviva per spiegarti cosa mi succede quando mi imbatto in chicche come queste, ossia: totale impotenza mentale.
Esagerata!, mi dirai e forse c'hai pure ragione, ma, oh, fatto sta che questa fanfiction, che non ho assolutamente esitato ad inserire tra le preferite (cosa che ormai mi succede ben di rado), mi ha letteralmente portata a ri-amare questa ship che, lo confesso, ho un po' (troppo) trascurato negli ultimi tempi.
Come l'ho trovata? Emozionante? Sì, ma non basta. Coinvolgente? indubbiamente, ma non ci siamo ancora. Ben scritta? Oh, sicuramente, come sempre quando si tratta di te. Bella? Sì, ecco, ora ci siamo. Bella. L'ho trovata bella. E, lascia che te lo dica: io, questo termine, lo uso veramente con la stessa cautela di un contagocce.
In tutta la mia esperienza, ho definito solo un numero sparuto di storie belle e la tua, ovviamente, è tra queste.
Laddove per bella, lo specifico, intendo che è minuziosamente curata in ogni sua parte, precisa ed impeccabile a tutto tondo, universalmente. Un concetto di bello molto kantiano, va'.
Perché dico che è bella? Per un sacco di motivi.
Harry, per esempio. Ora, qui occorre una premessa: quando si tratta di Harmony sono solita leggere una sola autrice che, perdinci!, sa quel che fa (parlo di Jaybree, Dio la benedica). Quindi – potrai perdonarmi? D: – quando ho aperto questa storia ero molto cauta e prevenuta. Ovviamente, adesso posso dirlo: shame on me.
Vedi, il fatto è che a) ogni volta che ho avuto la sventura di aprire un'Harmony che non fosse di Jaybree me ne sono pentita per settimane perché Harry Potter era solo un nome cucito addosso ad un tizio che, lo assicuro, non era Harry Potter e b) ti ho sempre e solo letta in ambito Jily, quindi non avevo idea di come tu tendessi a rapportarti con gli altri personaggi.
Sulla base di tutto ciò, ti dico che ho trovato Harry assolutamente perfetto. Un IC disarmante, lo giuro. Perché tra queste righe c'è Harry, quello vero, quello ostinato e impulsivo, quello che si nasconde per leccarsi le ferite, quello che non vuole nuocere a nessuno, ma neppure a se stesso.
Ce lo vedo proprio a recarsi a Grimmauld Place, barricarsi in un mondo tutto suo, bisognoso di capire – anche se ha già capito, BTW.
Harry che, come viene più volte rimarcato nei libri, ha capito di essere ormai fuori dal trio che, giustamente come hai detto tu, è divenuto un duo.
E Harry che va a trovare il piccolo Ted, vuoi perché lo sente come un dovere morale nei confronti di Remus, vuoi perché in Ted rivede molto di sé, vuoi perché è il suo padrino.
Ma soprattutto, c'è quello stesso Harry dei libri che si logora coi suoi stessi pensieri, che rifugge la realtà per cercare soluzioni a problemi che la sua mente, di solito, tende ad amplificare.
Mi è piaciuto tutto di Harry: il modo in cui hai reso i suoi pensieri, i gesti, le pause e le marcature nei dialoghi, tutto, davvero.
E fatto l'inchino di circostanza a Harry e quindi a te, veniamo a Hermione.
Per Hermione vale esattamente la premessa fatta per Harry – che non la riscrivo perché sennò davvero che mi vieni a cercare per prendermi a calci in culo.
E se Harry mi ha incantata, Hermione mi ha letteralmente deliziata. Perché, che la gente ci creda o meno, Hermione è un personaggio parecchio difficile da rendere credibile. Basta eccedere con un tono troppo severo o con un dettaglio qualsiasi e tutto cade.
Ma tu no (che no, non è la canzone dei Gemelli Diversi – madonna, sto diventando ripetitiva da far schifo), tu non hai toppato in niente.
Hermione, e lo dico con assoluta certezza, è assai IC, forse più di Harry – e, ehi!, t'ho detto tutto! (no, non è vero).
Ho ritrovato finalmente la vera Hermione: quella un filo paranoica, quella che si preoccupa di Harry più di quando faccia lui con se stesso, quella sempre estremamente sensibile e attenta a non ferire nessuno.
Mi è piaciuto anche il modo in cui lei cerca di contraddire Harry quando questo dice che Ron è il suo fidanzato, come se volesse proteggerlo, come se non volesse escluderlo. Come se volesse convincerlo che sono ancora un trio (cosa che, lo sa anche lei, non è affatto vera).
Mi è piaciuto come l'hai resa, mi sono piaciute le parole che lei hai messo in bocca, la gestualità, i tentennamenti, le incertezze tipiche di lei. Fantastico, davvero, fantastico.
E poi, ovviamente, c'è la trama che abbraccia tutto ciò.
C'è, soprattutto, un messaggio importante tra i fatti che hai tessuto: Hermione troverà sempre Harry, anche e soprattutto quando lui non vorrà essere trovato.
Questa mi sembra davvero un'ottima rimarcazione di quel loro rapporto perfettamente equilibrato, profondo, paritario e reciproco.
Certo, non lo nego: mi hai dato proprio un colpo al cuore nel momento in cui Harry telefona e ascolta la voce di Ron (orrana, se l'ho odiato, Ron), il momento in cui capisce che le loro strade si sono divise e che, soprattutto, Hermione non gli appartiene e forse non gli apparterrà mai.
Perché nella tua storia è questo che emerge: la complessità della loro relazione, il voler stare insieme e il non poterlo fare, perché altrimenti i danni sarebbero innumerevoli e irreparabili, senza contare tutte le persone che ne verrebbero ferite – Ron, in primis, migliore amico di lui, ragazzo di lei.
Particolarmente degni di nota sono l'incipit – ho amato tutta quell'introspezione sulla fine, analizzata da un punto strettamente psicologico, in maniera quasi poetica, se vuoi – e la conclusione, che dà forma a quanto ho appena detto sopra.
Meravigliosi anche lo stile e il lessico, che mi ritrovo ad amare sempre più: entrambi pensati e curati, entrambi incredibilmente evocativi, entrambi intrecciati perfettamente a trama e personaggi, in un insieme assolutamente esplosivo – nell'accezione più positiva ed entusiastica del termine, naturalmente.
E come sempre succede con chicche del genere, mi sono appuntata un paio di stralci che mi hanno letteralmente conquistata, te li riporto:
"Ma tutto era cambiato. E se non c’era più Fred, Malocchio, Remus e Tonks e Silente e Sirius, non c’erano i vecchi tempi né la forza di vivere i nuovi."
"Tutto il resto è un vigliacco inganno, è il tentativo di persuadere — persuadersi — che dal punto si possa ricominciare, magari con la maiuscola. Giungere a un nuovo inizio.
Il che sarebbe degno di nota, se solo non ci si ostinasse a voltare pagina."
Nel primo mi è salita una tristezza che non so spiegarti, perché maledettamente, dolorosamente vero; senza i vecchi compagni non ha quasi senso continuare ad andare avanti. Senza i vecchi tempi alle spalle, non si possono affrontare quelli nuovi.
La seconda è vera soprattutto nell'ambito quotidiano di ognuno di noi: vorremmo andare avanti, ma siamo sempre bloccati allo stesso punto, manco stessimo giocando ad un sadico, crudele, ineluttabile gioco dell'oca. È un punto che mi è piaciuto veramente tanto, davvero.
E direi che ho finito (ti ho annoiata a sufficienza).
Adesso mi faccio una siga-pausa e poi vado a recensire "Prima di un nuovo oblio" (sperando di non lasciarti nuovamente una recensione così schifosamente lunga).
Ti rinnovo i miei più sentiti, sinceri e ammirati complimenti, sei la meraviglia, ragazza. ♥
Con affetto,
Sara. |