Recensioni per
605
di puciu

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/05/13, ore 21:37
Cap. 1:

Che meraviglia, Michi, una delle tue migliori poesie, davvero!
C'è un grandissimo senso di insicurezza, di rimorso, di colpa e neppure il silenzio che incornicia la notte è in grado di zittire la coscienza.
Non so se sia questo il significato ultimo del componimento, ma questo è ciò che ho percepito e, ti assicuro, me ne sono innamorata.

Brava, bravissima!

Tua, Frutz

Recensore Master
16/05/13, ore 18:28
Cap. 1:

Che bellezza, cara, che bellezza.
Ho perso la mano a scrivere recensioni, forse, non so da quanto tempo io non ne scriva una e mi maledico per questo, maledico questa vita che mi trascina in un caos insensato di impegni a cui non vorrei adempiere.
Ma non dilunghiamoci in questo.
Mi commuove questa poesia ed è triste che mi commuova. Sono una persona tendente al melodramma, ormai dovrei averlo capito, ma le tue poesie amplificano talmente tanto la mia malinconia perenne da far male. Eppure le amo, le adoro. Più la leggo, più mi viene da piangere, più risvegli in me dolori, tristezze, pensieri che ho voluto tacitare per non dover rovesciare la mia vita. Eppure. Eppure, dio mio, tu parli proprio a questo sentimento. Cercare negli altri un dolore che non hanno, un vuoto che non sentono e che non possono capire. Frantumi le mie certezze, le mie illusioni, i miei sogni, frantumi castelli in aria nati con tanta fatica. Mi apri gli occhi, me li spalanchi sulla realtà: questa ricerca è vana, infruttuosa, deludente. Ci trascineremo per tutta la vita questo dolore? E' questo che ci rende quello che siamo, quello che noi siamo? Sempre che esista un noi, tra le persone come noi, come me e te e quelli come me e te, che forse siamo estremamente diverse, ma mi piace pensare che non sia così. Dalle poesie che leggo non è mai stato così. Sto divagando. Chiedo perdono.
Forse da domani saprò crescere più forte. Forse no. Anzi, quasi sicuramente no, perchè è meglio restare aggrappati a "questo solo amore", per non sprofondare nuovamente nel vuoto. Forse è meglio la ricerca che la certezza. E poi siamo già forti. Forse. Non siamo forti? Un altro dubbio. Come ne uscirò da questa poesia?
La questione del merito mi ha colpita profondamente. Sapere di volere e di meritare qualcos'altro, qualcosa di meglio, qualcuno di meglio (e mi mordo la lingua solo a scriverle queste parole, per quanto le sento crudeli nella mia situazione), ma sapere anche che, ora come ora, questo è tutto quello che puoi avere, tutto quello che tu stesa ti puoi offrire. Una ricerca vana, due occhi che non potranno mai capire davvero i tuoi.
Che tristezza, cara, che triste bellezza.