Recensioni per
What have we found? {The same old fears}
di Marti Lestrange

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/01/14, ore 02:01

Ciao =) 

Un complimento sincero per aver saputo descrivere una scena della quotidianità.
La chiacchierata e le varie conversazioni delle "pettegole" senza le quali, metà
delle informazioni di rilevanza, come quella della morte della signora, non ci sarebbero.
Carino come tu sia riuscita a far uscire una storia del genere da una persona che 
hai visto durante il tuo orario di lavoro. A volte capita anche a me, di vedere qualcuno 
e di ricamargli addosso una vita e degli avvenimenti che non saprò mai se sono 
veri o solo frutto della mia immaginazione. Però ammetto che è divertente. 
Tu hai addirttura immaginato uan coppia che si è sposata durante il periodo della 
guerra. Una donna che continuava ad amare il suo uomo, nonostante fosse passato 
tutto quel tempo. Poteva rifarsi una vita, ma l'amore era troppo e giustamente ha 
preferito ricordarlo e andare a parlare con lui. 
La parte più carina è la fine, quando Lady si avvicina alla ragazza e insieme vanno 
"a casa". ^_^ 
Ho apprezzato il riferimento ai Pink Floyd, musiche fantastiche e brividi ogni volta che 
si ascolta un pezzo di qualche loro canzone. Mia madre li ascolta da sempre e mi 
ha trasmesso un po' di questa musica. Le tradizioni musicali, sono una delle cose 
più belle che mi siano state inculcate fin da piccola. 

Ciao, Jewel. ^_^ 

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]
 

Recensore Veterano
11/05/13, ore 10:02

Sono quelle persone che hanno una storia, come dico sempre io. E ogni tanto mi viene voglia di immaginare le vite altrui, fantasticando.

Inizio citandoti una tua frase, perché leggendola ho subito capito che questa sarebbe stata una storia vera, di quelle che vale davvero la pena leggere, perché ti fanno pensare un sacco. E ti fanno riflettere su quante storie mai raccontate esistano, e su quanto invece sarebbe bello che qualcuno si prendesse questo incarico, di raccogliere storie dimenticate. Va beh, oggi evidentemente sono poetica.
Come la narratrice, ho finito per affezionarmi anch’io a quella signora che ha lasciato il suo cuore nelle fredde acque francesi, alla sua gentilezza, al suo accento francese ormai sbiadito, alle sue mani rugose con quel poco di smalto. E al suo invito ad andare, sempre, a cercare un motivo, un sogno, qualcosa che ti faccia capire cos’è la vita, per te, perché ogni mattina ci svegliamo e come spenderemo le prossime ventiquattro ore. (L’ho detto che la storia mi avrebbe fatta pensare un sacco, no? XD) Ci sono rimasta malissimo quando le due pettegole tutte imbellettate ci hanno sbattuto in faccia, così, tra le chiacchiere mattutine, la morte di Julie; ma suppongo me lo sarei dovuta aspettare. E poi, come dice giustamente la narratrice, con la morte ha finalmente ritrovato il suo amore, è tornata a casa. ç_ç
La narratrice è adorabile, ma probabilmente già lo sai, con le sue All Star gialle sbiadite e il suo lavoro al centro commerciale (ovviamente approvo la licenza poetica sul piccolo negozio di libri *_*). Come al solito, sei stata brava anche a raccontarla, questa storia; il presente e la narrazione in prima persona ti riescono benissimo. E poi ho adorato il contesto: la Louisiana, l’autobus sferragliante, l’afa di agosto, la polvere, il calore opprimente del sole... tutto questo mi ha fatto anche pensare a quanto la Francia dovesse sembrare lontana, a Julie, quella Francia così verde e ariosa, così diversa. La credibilità poi, è perfetta: la tua precisione con le date e la tua decisione di fare riferimento alla Guerra rendono questa storia ancora più probabile e quindi più coinvolgente.
Infine, Lady. *_* A prescindere dal nome (e sperando sia un po’ più fortunata dell’altra Lady - ma con te sarà in buone mani, lo so), ho trovato molto commovente che il cane ormai solo abbia scelto come padrone chi lo accarezzava sempre sull’autobus. *_* Perché secondo me Lady stava aspettando proprio te, in quel cimitero, sapeva che prima o poi saresti andata, e sapeva che con te sarebbe stato bene. *_*
Insomma, nonostante la storia fosse introspettiva, malinconica, triste e ispirasse ogni tipo si sentimento nostalgico, sei riuscita a farmi commuovere di felicità alla fine. *_*
Mi ripeto, ma è doveroso farlo: sei un’autrice estremamente brava, che riesce bene in un sacco di generi diversi, e l’hai dimostrato con ognuna delle tue storie. E poi beh, il tuo stile poetico che io tanto adoro fa il resto.
Grazie per averci raccontato questa storia, sono sicura che anche la signora che ti ha ispirata te ne sarebbe grata. Love you so much,
Frida

Recensore Master
10/05/13, ore 14:33

Ciao :) Finora non ci siamo mai parlate direttamente ma ti "conosco" tramite facebook e i tuoi/miei continui status su Game of Thrones :) E' bello sapere che c'è qualche ragazza che ama questo splendido telefilm - il 90% del fandom è maschile - e se qualche volta hai voglia di chiacchierare o che so altro, io sono disponibilissima :) Chiudo con questa inutile parentesi, sperando di non essere stata troppo insistente o sgarbata, e passiamo alla tua splendida storia :)

Che dire.... davvero Originale, bella, emozionante, triste, breve ma piena di significato. Mi sembrava di vederla questa piccola vecchietta che veste sempre in nero e si porta sempre dietro la sua cagnolina (Lady ç__ç). Ormai l'amore vero credo che lo conoscono solo i vecchi... l'amore che c'era in passato era totale e viveva per sempre. Adesso invece i ragazzini si mollano e si riprendono come un nonnulla, come se l'amore non avesse l'importanza che ha. Dovremmo imparare dai vecchi!
Tornando alla tua storia... bellissimo il dialogo sull'autobus che rende protagonista te e la vecchietta.
---> “Io semplicemente vado, bambina. Non importa dove e per quanto. Da cinquant’anni, sono come sospinta su questa terra da una forza invisibile. Sono viva, ma sto aspettando che quella forza mi riporti a casa”.----> bellissima questa frase, davvero commovente. Così come quando lei spiega perchè va sempre a trovare il marito al cimitero anche se non c'è il suo corpo. Ma c'è la sua anima lì con lei, e questo le dà rassicurazioni, la protegge, la fa sentire meno sola. Bellissimo e triste ç___ç

Tutti i giorni la vecchietta scende al cimitero ma un giorno tu ti accorgi che non c'è più sull'autobus.. e io già dalle prime righe avevo capito e mi era venuto sul serio il magone... Julie è morta ma almeno è in pace ora, è con suo marito, è a casa. Tutti prima o poi devono trovare la propria casa. Quindi anche se c'è tristezza per questa morte, è "giusto" così...

Toccante il pezzo finale... quando tu vai al cimitero e porgi dei fiori alla sua tomba... e dopo arriva la cagnolina (l'ho sempre detto io che gli animali sono più intelligenti degli uomini. Scommetto che se questa cagnolina fosse reale, starebbe tutti i giorni davanti alla tomba della sua padrona).

Davvero, davvero brava. In ogni dettaglio, sia a rappresentare le diverse visioni della vita e anche gli stati d'animo dell'io narrante.
Complimenti ^^

Recensore Master
10/05/13, ore 13:16

Ho visto il post su facebook e visto che leggendo il titolo non ho saputo resistere mi sono fiondata a leggere.
È la prima volta che leggo qualcosa di tuo, e mi è piaciuto davvero molto. Ho capito subito quando nelle note iniziali hai detto che quella donna che hai visto era una di quelle che aveva una storia perché è capitato spesso pure a me di guardare certi sconosciuti e di immaginarmi le loro vite aggrappandomi anche solo a un dettaglio minuscolo, e mi piace sempre molto farlo :)
Comunque, digressioni a parte, torniamo alla storia! Come ho già detto mi è piaciuta, è scritta molto bene e comunica tutto quello che dovrebbe. Hai descritto con pochi tocchi rapidi ma precisi i diversi personaggi, a partire da Julie fino ad arrivare alle due pettegole, di cui tra l'altro hai centrato proprio i tratti salienti. Mi piace come Julie parla della vita: sembra stanca e rassegnata, in attesa della morte che la riunisca finalmente all'amore della sua vita, ma allo stesso tempo le parole che rivolge alla ragazza sembrano volerla scuotere e imvogliarla ad amare la vita una colta trovato il modo giusto di farlo. Cosa che poi lei ha recepito, perché alla fine salta la fermata del centro commerciale e prosegue oltre.
Mi è piaciuto anche che tu non abbia specificato altro se non l'essenziale: niente riferimenti precisi se non quelli sulla vita di Julie e Gustave che servono per sentirsi più vicini a loro e a quello che hanno vissuto. È come se tralasciando di descrivere il presente tu abbia puntato un riflettore sull'esperienza di Julie e da lì fossi partita per aggiungere dettagli al resto. È una cosa che mi ha colpito molto, soprattutto perché non hai sconfinato nell' "impreciso" pur rimanendo nel "vago"!
Insomma, è stato un piacere leggere questa storia e davvero una gran bella scoperta del modo in cui scrivi, siano benedetti i Pink Floyd che dal titolo hanno attirato la mia attenzione! :))
(Ah, che poi proprio a questo proposito voglio solo farti un piccolissimo appunto che con la storia in sé c'entra poco e niente: non è Syd Barrett che canta wish you were here, perché è stata composta dopo che lui ha lasciato il gruppo ed è dedicata a lui)

A presto, Marti! <3

PS: (oddio, mi arriva la sigla di Jessica Fletcher dal piano di sotto proprio mentre ti sto recensendo per la prima volta, è un segno del destino!!!)

Recensore Master
10/05/13, ore 12:29

Ciao Marti! Avevi detto che sarebbe stata una cosa triste, e quindi sapevo a cosa andavo incontro, ma non così triste! La vecchia, che ogni giorno fa sempre la stessa strada io penso di capirla. Anche io ho avuto un lutto, e quindi sono d'accordo con te quando dici che la vita è questa, oltre all'apparente gesto senza significato di andare e venir col diciassette al cimitero e ritorno! Molto commovente poi, alla fine: la vecchia muore, e la ragazza (che ascolta i Pink Floyd, e quindi solo per questo è da stimare) decide di prendere il cane in adozione, una cosa talmente piena di significato che riflette appieno l'empatia che si era creata tra te e la signora dell'autobus. È bastato un incontro, uno solo, ed è stato come se vi foste conosciuti da sempre! Bene quindi, l'intensità c'era tutta, e anche la tristezza piena di malinconia! "È la vita", è proprio vero! Complimenti e alla prossima Marti! :D