Recensioni per
Strangeways, Here We Come
di Betelgeuse17

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
04/05/14, ore 10:23

Recensione - giudizio per il contest "Circoli e Salotti"

Stile e lessico: 14,50/15
Il tuo stile mi è piaciuto moltissimo: semplice, ma di impatto ed evocativo. Non ti esprimi in modo complesso, eppure questa storia è in grado di regalare bellissime emozioni, sia grazie all’utilizzo delle metafore, che sono sì sobrie, ma allo stesso tempo molto particolari - come ad esempio quella della mosca o quella degli oggetti funzionanti che si rompono quando si tenta di aggiustarli - sia per la naturalezza con cui hai descritto il rapporto dei due amici, che è di una dolcezza e di una profondità unica. Inoltre, la lettura è fluida, perfetta: non ci sono punti ostici e sembra che tu abbia inserito soltanto l’essenziale, rivestendolo di significati unici e davvero profondi. Si tratta di caratteristiche che apprezzo molto, in una storia, perché so che questa apparente semplicità, quando è così ben bilanciata, è in realtà frutto di uno sforzo o comunque di una discreta abilità. Anche il lessico mi è sembrato adatto: semplice e ben comprensibile, ma mai sciatto o banale. L’unico problema è che ho riscontrato questo errore lessicale:
Jon rilassò la fronte […] incapaci di scaturire in lui alcun interesse → dovresti usare “suscitare”: “scaturire” indica più o meno lo stesso concetto, però “scaturire” si riferisce a qualcosa che nasce, che erompe, mentre “suscitare” indica l’atto di risvegliare qualcosa in qualcuno. Mi dispiace, te l’ho spiegato un po’ da cani, ma consultando un dizionario capirai meglio cosa intenda dire con questo.
Trama e originalità: 14/15
Nonostante si tratti di una storia piuttosto breve, sei riuscita ad inserire parecchi particolari interessanti e anche un colpo di scena che non si riesce a sospettare nemmeno a una riga dalla fine (almeno per me è stato così). Inoltre, hanno un grosso peso anche le tematiche trattate: la discriminazione nei confronti degli omosessuali, ma soprattutto l’idea diffusa che potessero essere “curati” tramite questi istituti dove in sostanza si cercavano di effettuare dei lavaggi del cervello, per convincere queste persone di essere in realtà diverse, quando magari non era affatto così. In quest’ottica rientra il tuo paragone tra gli oggetti che Zelda si diverte ad aggiustare e le persone considerate “diverse” e “bisognose di aiuto”: persino una ragazza così giovane sa che tentare di aggiustare un oggetto che già funziona comporta come esito inevitabile la rottura di quest’ultimo, ma le persone intorno a lei sembrano non rendersi conto e arrivano addirittura a considerare la maschera adottata da Jon una versione “migliore” di lui. Mi è piaciuta davvero tanto la metafora delle prigioni e la storia che si conclude con la liberazione dei due protagonisti: da quel giorno in poi Zelda sarà sì dietro le sbarre, ma saranno sbarre reali e non della mente, poiché è riuscita a liberarsi di un peso che la opprimeva, ovvero il timore di agire.
Caratterizzazione: 15/15
Credo che la caratterizzazione sia pressoché perfetta. Jon e Zelda, anche se descritti soltanto attraverso dei piccoli gesti che compiono e altri pochi tratti, sembrano assolutamente vivi. Si ha un’immagine delle mani affusolate di Jon, si percepisce la sua malinconia nell’atto di non toccare cibo e la sua sensibilità nell’atteggiamento che ha con Zelda, a cui vuole così bene; Zelda, da parte sua, sembra una ragazza spensierata, creativa e molto curiosa, anche se nella seconda parte della storia capiamo che questa serenità le è stata data dall’amicizia con Jon, la cui presenza ha liberato Zelda dagli attacchi di panico. Jon, però, non è soltanto un ragazzo malinconico: è una persona che sa ironizzare sulla sua condizione, sul modo in cui viene trattato; è in grado di percepire la bellezza nei piccoli momenti e di lasciarsi alle spalle gli insulti e il disprezzo. Entrambi sono personaggi unici, quindi, con una loro storia e un loro perché, che non rimandano ad alcuno stereotipo perché hai saputo dar loro vita in modo molto sapiente.
Hai descritto molto bene anche l’ottusità e l’ipocrisia del mondo che circonda i due ragazzi: l’istituto bigotto che sembra una prigione, un padre convinto di poter “guarire” il figlio dall’omosessualità e che fa tutto per raggiungere lo scopo, non rendendosi conto che dovrebbe semplicemente accettare Jon per quel che è e non tentare di stravolgerlo, la comunità che crede migliore rispetto a prima un ragazzo svuotato, che indossa una maschera. Hai trattato tutti questi temi con grande delicatezza e consapevolezza, ed è una cosa che ho apprezzato tantissimo.
Rispetto delle regole del circolo:
La storia deve avere un finale agrodolce: 2/2
Il finale è senza dubbio agrodolce, almeno metaforicamente parlando: Jon muore e Zelda viene incarcerata, ma entrambi ora sono liberi e non più oppressi dalla paura di agire o dai pregiudizi. Si percepisce una grande euforia nell’atto della ragazza e una tacita approvazione di Jon per ciò che sta accadendo nel momento della morte, quindi questo finale rispetta pienamente la traccia.
I protagonisti devono essere almeno in parte colpevoli della propria sventura, consapevolmente o inconsapevolmente: 2/2
Sia Zelda che Jon sono colpevoli di quello che accade loro, anche se le ragioni di entrambi sono perfettamente comprensibili: Zelda uccide, ed è quindi giusto che finisca in prigione, mentre Jon cambia (o finge di cambiare) il suo orientamento sessuale e il suo modo di pensare e questo spinge Zelda ad ucciderlo.
Rating massimo: arancione: 2/2
Il rating della storia è giallo, quindi rispetta appieno il limite che ho dato.
Giudizio personale: 9/10
La tua storia mi è piaciuta davvero molto: è profonda, ben scritta e lascia davvero qualcosa dentro, qualcosa che non si può facilmente dimenticare. Non mi riferisco soltanto alla tragedia accaduta ai personaggi, alle discriminazioni e al dolore, ma soprattutto alla loro splendida amicizia, che hai descritto in modo così delicato e significativo, spiegando tutto il rispetto e l’amore (fraterno, ovviamente) che due ragazzi così giovani possono provare l’uno per l’altra, immuni come sono da odio e pregiudizi, con una capacità di accettare e apprezzare l’altro certamente superiore a quella di alcuni adulti, soprattutto riferendosi al periodo in cui hai ambientato la storia. Raramente ho letto storie di amicizia così belle e profonde, quindi ti faccio davvero i miei complimenti.
Grammatica e forma: 0
Non ho notato grandi errori, ma non posso darti il bonus per via di questa imprecisione:
Ricordi te l’avevo detto una mattinata chiara, forse era primavera: ho bisogno della tua grazia per ricordarmi di trovare la mia → dovresti separare in qualche modo “ricordi” dal resto della frase, ad esempio: “Ricordi? Te l’avevo detto una mattinata chiara […]”. Chiaramente ci sono molti altri modi per rigirare la frase, quindi puoi sbizzarrirti. Per il quanto riguarda il resto, ti rinnovo i miei complimenti, perché sei stata davvero molto brava.
Totale: 58,50/62

Recensore Veterano
18/02/14, ore 21:16

Ecco il giudizio, alla prossima! :)

Grammatica e sintassi: 9.8/10 punti
Stile: 9.6/10 punti
La storia è scritta molto bene, non racconti i fatti in modo completo, sembra quasi di vedere una serie di fotografie che raccontano i pochi momenti significativi che hai scelto per caratterizzare la storia.
Il lessico è curato, così come la struttura delle frasi.
Lo stile spesso è spezzato e riesce a dare il ritmo giusto alla storia, che accelera e diminuisce a seconda dei momenti. Un ottimo stile.


Originalità: 4.6/5 punti
La storia è originale perché è ambientata in un tempo diverso dal nostro, raccontato con intelligenza. Hai scelto di inserire i dettagli che sarebbe stato possibile ritrovare in una fotografia, mostrandoci dei momenti distinti della vita dei protagonisti.
La storia tratta temi difficili, ma non cerca di analizzare i motivi che hanno spinto i personaggi a soffrirne; per esempio, non sappiamo perché Zelda soffrisse di attacchi di panico, ma sappiamo che grazie a Jon non ne ha più avuti e che lei vuole salvarlo ed è l’unica persona che lui ha intorno che riesce davvero ad accettare ogni parte di lui.
Il finale è una sorpresa.


Caratterizzazione dei personaggi: 14/15 punti
Non possiamo dire di sapere tutto dei protagonisti, ma in poche righe riesci a raccontarci la loro essenza. Lei ha avuto i suoi problemi e li ha in qualche modo superati, almeno in superficie, grazie alla presenza dell’amico; Jon è un ragazzo con un problema difficile come la bulimia, che tutt’ora è un segno di rifiuto col quale a volte le persone più sole cercano di superare il loro senso di inadeguatezza. Non sono una psicologa, non mi permetterei mai di giudicare un bulimico in modo così superficiale, cosa che non hai fatto neanche tu, infatti non hai affrontato le radici del problema di Jon, però hai raccontato della sua omosessualità, a causa della quale Jon era vittima di bullismo e a casa era considerato anormale. I temi che hai trattato sono tristemente attuali, tutti.
L’amica di Jon agisce per liberarlo dalla sua nuova vita e ci sarebbe tanto da dire riguardo al suo atto disperato, che io cerco di accettare, anche se sinceramente non ho capito fino in fondo.


Sviluppo della trama: 10/10 punti
La trama non è gestita in modo lineare, è molto di più quel che non dici rispetto a quello che invece ci spieghi.
Questo modo un po’ fumoso di farci comprendere la situazione ci permette di immedesimarci con Zelda, che vuole aiutare il suo amico, che tenta di salvarlo e di fargli sentire che in lui non c’è niente di sbagliato, ma che al suo ritorno dalla casa di cura, dove pare abbiano cercato di farlo tornare “normale”, si ritrova di fronte una persona diversa, irriconoscibile.
Ha fatto bene ad agire in quel modo? Sicuramente no, e lei se ne sarà anche resa conto, perché curare il suo amico facendolo riemergere dal fantasma che era diventato sarebbe stato possibile, ma Zelda è umana e ha sbagliato.


Gradimento personale: 2.2/3 punti
Avevi mica altri temi difficili da aggiungere?
La tua è una storia forte, difficile da digerire. Scrivo questo giudizio in piena notte, infatti, dopo una lunga riflessione riguardante i temi, il modo in cui li hai trattati e la domanda: ma mi è piaciuta la storia?
La risposta è sì. Subito dopo averla letta ero rimasta a bocca aperta, ma questo non significa che l’impatto forte fosse stato positivo.
Per assimilare questa storia ci ho messo ore.
I temi sono delicati e sono troppi. Tu non dai la cura, mostri solo il disturbo e questo mi ha convinta.
Complimenti e grazie per aver partecipato.

Utilizzo del prompt: 9.5/10 punti
Premetto che non conoscevo la canzone, ma che sono stata felice di sentirla. Trovo che la canzone in effetti stia bene con la storia e che il prompt sia stato scelto con cura, anche se onestamente non mi pare che quella frase in particolare raccolga il significato princilape della storia, ma la canzone lo fa.



Totale: 59.7/63 punti

Recensore Master
30/01/14, ore 19:26

é...è strana. Non saprei dire se sorridere perchè alla fine Jon è finalmente libero dal suo carcere oppure rattristarmi perchè Zelda ha rinunciato alla sua libertà per concederla al suo migliore amico. Sono solo sicura che mi è piaciuta, che è toccante e lo stile di scrittura è...vellutato, raffinato ma non quel troppo da risultare pesante. Hai reso la drammaticità del racconto in modo sublime. Veramente bella, ha meritato il primo posto sicuramente. Se partecipi con questa, probabilmente vinceremo anche noi XD
(stavi anche per farmi piangere u.u)
Un bacione
Hime

Recensore Junior
16/09/13, ore 02:19

Ommioddio (so come si scrive in realtà, ma meritava davvero lettere tutte attaccate, credimi u.u)! L’ha, l’ha ucciso lei?? E ancora, rileggendolo è sempre la stessa reazione incredula. Mi piace moltissimo come hai caratterizzato i personaggi, davvero davvero ben caratterizzati! Nonostante non abbia detto molto di loro, per quelle pennellate di colore che hai saputo donare loro nei discorsi e nella lettera della ragazza hai saputo davvero rendere bene i loro caratteri e la loro situazione. Su tutto il racconto aleggia un'aria di malinconia e di nostalgia che ho gradito molto. Meraviglioso, davvero e il colpo di scena finale è stato assolutamente una genialata. La frase e l’oggetto sono perfettamente azzeccati, non c’è che dire, massima aderenza. Secondo posto per il contest!

Recensore Junior
31/08/13, ore 20:48

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa storia per le scelte lasciando il commento che ho scritto per il contest "10 songs flash contest" indetto da Frandra sul forum di EFP

Grammatica e sintassi:
la grammatica è pressoché perfetta fatta eccezione per due errorini di battitura, uno nella citazione alla canzone (I want to gome, anziché I want to go home) e una doppia spaziatura qui “l’onda di Hokusai”. Sono comunque piccolezze di minima importanza dal momento che hai rispettato la consecutio temporum e che non è presente nessun errore di ortografia o sintassi.

Lessico:
molto molto appropriato, un ottimo accostamento del linguaggio tendente al gergale dei dialoghi ad una terminologia a tratti specifica nella parte narrata. La padronanza del lessico è chiara e ha il suo massimo utilizzo nelle metafore e nelle descrizioni, belle, evocative, realistiche e soprattutto personali.
L’unico appunto che mi sento di farti (e lo faccio perché mi è stato recentemente fatto notare e mi sono resa conto che variando questo piccola particolare si aggiunge quel tocco in più che non guasta mai) è sulla struttura del dialogo, impostata quasi sempre sul verbo al passato (fece, interruppe, si alzò…) + gerundio (tentando, cercando, sbuffando…). Ora, questa costruzione, che può sembrare la più logica (e credimi, per me lo era, e ancora fatico a liberarmene) non è molto consigliata poiché in generale il gerundio è un tempo che “appesantisce” e che andrebbe quindi evitato. Tuttavia, ho notato che non fai un uso smodato di questa costruzione, quindi non si tratta di un vero e proprio problema ma più che altro di una piccola accortezza da adottare per migliorare ulteriormente.

Stile:
scorrevole e piacevole, la lunghezza media dei periodi conferisce un ottimo ritmo al testo. Molto buona è anche la narrazione, sempre mostrata e mai raccontata, le immagini sono chiare e molto evocative e si imprimono molto bene nell’immaginario del lettore.
L’unica pecca nello stile di questo scritto l’ho riscontrata nell’utilizzo delle virgole, alcuni periodi risultano difficoltosi alla lettura proprio a causa di un utilizzo scorretto della punteggiatura, vado subito ad elencarti i passaggi in cui ho riscontrato questo problema.
“Gli Smiths iniziarono a cantare, la voce stonata della ragazza unita alla loro, mentre, portati dal vento risuonavano i rintocchi di campana di qualche chiesa battista.” Il mentre non può essere isolato in questo modo dal resto della frase, a meno che non sia seguito da un inciso, se ci fosse stata una virgola dopo “vento” (e quindi “portati dal vento” sarebbe divenuto un inciso) allora la frase sarebbe stata corretta, ma quella pausa proprio dopo il mentre lo fa apparire come se non stesse reggendo nulla e, pertanto, insensato.
“«Dovresti mangiare» un sussurro, flebile e Jon capì, un guizzo di malinconia negli occhi blu pallidi, che la sua muta preghiera non era stata esaudita.” La disposizione delle virgole che hai utilizzato rende “flebile e Jon capì” un inciso ed è chiaro che tale frase non ha alcun senso presa singolarmente, lo stesso si può dire per “che la sua muta […]”; la virgola dopo “sussurro” andrebbe eliminata poiché divide soggetto e aggettivo, ma penso che il problema di questa frase non sia soltanto nella punteggiatura e vada ricercato anche nella costruzione. Il soggetto (Jon) è separato dal suo complemento oggetto (“che la sua muta […]”) da un inciso troppo lungo (“un guizzo di […]”), ritengo che la costruzione più adatta a rendere la frase scorrevole (e soprattutto comprensibile al primo impatto) sia questa “«Dovresti mangiare» un sussurro flebile, un guizzo di malinconia negli occhi blu pallidi, e Jon capì che la sua muta preghiera non era stata esaudita.”.
“Erano arrivati una bella mattina, quando Zelda faceva ancora le medie ed erano spariti l’estate del secondo anno delle superiori, così come erano venuti.” Anche qui ho riscontrato un problema con gli incisi, quello che le tue virgole delimitano non può essere un inciso, poiché una volta eliminato si ottiene “Erano arrivati una bella mattina così come erano venuti” che non ha senso. La virgola dopo superiori è corretta, ma solo se ne aggiungi una dopo medie limitando così l’inciso a “quando Zelda faceva ancora le medie”.
“Ricordi te l’avevo detto una mattinata chiara, forse era primavera” ci vorrebbe una virgola dopo “ricordi”.
L’ultima cosa che ti segnalo è una ripetizione qui “Le era successo con il cucù del nonno, successe anche con Jon.
Nessuno le raccontò cosa successe dentro quella clinica, […]”, uno dei due poteva tranquillamente essere sostituito con accadde.
A parte ciò che ti ho segnalato ribadisco che lo stile è davvero buono e hai una capacità descrittiva molto molto buona che coinvolge completamente il lettore a livello di tutti i campi sensoriali: vista – questa storia ha il filtro vintage di una vecchia macchina lomografica –, gusto – il gelato sciolto e appiccicoso –, udito – gli Smiths in sottofondo accompagnati dalla voce stonata di Zelda e dalle campane –, olfatto – la puzza di disinfettante – e tatto – sembra quasi di poter intrecciare le dita alle mani da pianista di Jon.

Trama:
La trama è strutturata in maniera apparentemente lineare e la sua esposizione è fluida e perfettamente comprensibile.
La scansione temporale svolge un ruolo talmente secondario da arrivare a perdere di importanza, sono i singoli momenti, apparentemente insignificanti, a giocare un ruolo da protagonisti. L’intera storia è costruita su istanti, presentati al lettore come istantanee, in pillole, che assumono importanza e impatto man mano che la trama va a delinearsi.
Il risvolto finale coglie totalmente impreparato il lettore e fa assaporare appieno la novità tanto quanto il dolore.
In sostanza, ad uno sviluppo eccellente e molto particolare si aggiunge un finale che fa da ciliegina sulla torta e che sicuramente rende sia la trama che l’intreccio di questa storia un piccolo capolavoro.
L’unico minuscolo appunto che mi sento di farti riguarda il terzo frammento della lettera, in particolare il passaggio “Alle fine credo di essere diventata la tua migliore amica proprio perché eravamo complementari.” Ho avuto la sensazione che questo voler spiegare il motivo del rapporto fra i due giovani, così spontaneo e naturale, raccontato fino ad ora tramite istantanee che non necessitano di alcuna sintesi, sia in qualche modo una forzatura. Trovo che sia perfetto il modo in cui hai finora parlato di loro, senza dover andare a mettere dei confini precisi, il voler sottolineare come fossero complementari è molto bello, e se volessi mantenere questo tratto potresti semplicemente dirlo schiettamente come hai fatto per tutto il resto della storia, senza dover passare da un’introduzione trita e vincolante. Ma questo è soltanto un minuscolo appunto ad una storia che, come ho già detto, a livello di trama ritengo eccellente.

Caratterizzazione dei personaggi:
La difficoltà, nel modo in cui hai scelto strutturare questa storia, attraverso flash e istanti ben precisi e circoscritti, sta nel far trasparire in giusta misura i personaggi, senza ammassare un’accozzaglia di dettagli che risulterebbero pesanti, ma dandone comunque un’immagine completa e apprezzabile.
Allo stesso modo che con la trama anche qui sei riuscita perfettamente. Tanto Zelda quanto Jon appaiono reali, palpabili e giustamente non del tutto sondabili come qualsiasi essere umano. In particolare le immagini di Jon che hai disseminato con nonchalance lungo tutto il racconto restano perfettamente impresse e vanno a costruire un profilo del personaggio pressoché perfetto.
Zelda, poi, fa una descrizione di sé sorprendentemente lucida e veritiera che, oltre hai dettagli che lei stessa ci rivela, dà l’idea di un personaggio che si conosce profondamente, allo stesso modo in cui conosce il ragazzo per cui ha donato la sua stessa ita da persona libera.
Anche qui hai fatto un lavoro davvero impressionante costruendo due entità interessanti, ben strutturate ed equilibrate nei loro drammi.

Utilizzo della canzone:

Ottimo utilizzo, hai centrato esattamente il punto della canzone che hai scelto tanto che le citazioni vanno ad inserirsi alla perfezione nel testo.
È notevole come il tema centrale, il “perdere tempo” semplicemente oziando insieme, sia stato mantenuto accanto al desiderio di uno scambio di emozioni reciproco che è la seconda tematica del pezzo. Apprezzabile è anche che la Zelda narratrice sia anche la voce della canzone.

Originalità:
A prescindere dallo stile narrativo utilizzato, che già di per se si presenta come originale, ma che in fondo, non è propriamente una cosa mai vista, a stupire di questa storia è lo sviluppo, il plot twist in gergo, improvviso.
Poco prima dell’ultimo frammento di lettera scopriamo che Jon è morto, “Una coltellata in pieno petto.” questo è quanto scegli di rivelarci sulla dipartita di Jon, e il lettore a questo punto è certo che lui abbia preso la via più breve per la libertà togliendosi la vita e fuggendo dalla sofferenza dell’essere stato privato persino di una personalità. Ma ecco che arriva il colpo di scena, Zelda è in carcere, è stata lei ad uccidere Jon, e già di per sé questo da alla storia una connotazione tutta sua allontanandola in modo significativo da tutti gli altri scritti che hanno parlo di disagio e dolore e che si sono conclusi con la morte autoinflitta.
Tuttavia, sono convinta che non ci si limiti a questo, potrei sbagliarmi in ciò che sto per dire, oppure potrei semplicemente arrivare ad una conclusione che tu forse hai ignorato, dal momento che sono fermamente convinta che molti autori non si rendano conto delle ottime trovate che spesso hanno e che inseriscono nelle loro storie senza nemmeno accorgersene.
Ciò di cui sto parlando si concentra prevalentemente in questa frase “Volevo solo sdebitarmi, liberarti a tua volta, e spero di esserci riuscita.”, l’impressione che da è che non sia stato Jon a chiedere a Zelda di porre fine alla sua non-vita, ma che sia stata lei, di sua iniziativa, a maturare la sofferta decisione di sdebitarsi in tal modo. È compito del lettore soffermarsi sullo strazio interiore che deve aver patito per poter arrivare a questa conclusione e la tremenda insicurezza che deve aver provato, perché, per quanto conoscesse perfettamente Jon e sapesse che quella che aveva davanti era soltanto la sua ombra, non poteva essere definitivamente certa che lui fosse pronto ad andarsene, per poi provare una sorta di amaro sollievo nel vederlo sorridere.
Trovo che questo sia stato il tocco di massima originalità, che fosse voluto o non, e che abbia dato una profondità tutta diversa e sfaccettata tanto alla storia quanto ai personaggi.

Opinione personale:
Come penso si sia compreso da ciò che ho scritto nei campi precedenti, ho molto apprezzato questa storia. Ho cercato di essere oggettiva e di limitare le osservazioni puramente personali a questa sezione. Non c’è davvero nulla che non abbia apprezzato, e se c’era l’avrò di sicuro fatto notare sopra, mi ha cattura, sia a livello dei personaggi che della trama, ma soprattutto ho trovato strepitosa la tua capacità espositiva, il modo in cui descrivi dei singoli istanti di vita quotidiana e li stampi a ferro caldo nella mente del lettore è davvero notevole.
Complimenti.

EDIT:
Oscar EFPiani 2014, questa storia si è aggiudicata i premi
Miglior trucco e acconciatura

Premio andato nel 2013 ad un musical del calibro de Les Misérables, quest'anno lo guadagna...

Sheridan17 con "Strangeways, here we come"
Per la descrizione di Jon, così drammatica, delicata e vera da permettere al lettore di attribuire colori, consistenze e profumi al personaggio. Lontana da qualsiasi scema descrittivo io abbia mai visto, arribva con il contagocce, un dettaglio alla volta, senza esagerazioni nè forzature e fornisce un'immagine d'insieme ricca di sfumature, accattivante e leggera.

Miglior fotografia

Altro premio a Vita di Pi, ed ora a...

Sheridan17 con "Strangeways, here we come"
Null'altro ci si poteva aspettare da una storia le cui descrizioni sono pari ad istantanee, istanti catturatie cristallizzati nel tempo che vengono descritti con leggerezza e in maniera splendidamente evocativa.
Questa storia è un book fotografico di rara bellezza.

e Miglior attrice protagonista

Premio conquistato dall'amatissima Jennifer Lawrence con Il lato positivo - Silver Lining Playbook, va a...

Sheridan17 con "Strangeways, here we come" con Zelda
Un personaggio sorprendente completo, di cui ci viene mostrato un vastissimo spettro di emozioni e una lunga porzione di vita. Subisce una grande traformazione dalle prima immagini che abbiamo di lei al finale, una maturazione interiore dettata dalle sue stesse scelte, ma che la vede sempre coerente con se stessa e, soprattutto, splendidamente umana.
(Recensione modificata il 19/03/2014 - 11:11 pm)

Recensore Junior
01/07/13, ore 17:53

Correttezza sintattica e grammaticale     5/5
Adeguatezza del lessico                         10 /10
Gradimento personale                                9/10
Originalità                                                    25/25
Uso del prompt                                          25/30
Totale                                                           74/80

Guarda, non so cosa dirti. Questa è una delle storie più belle che abbia letto.
Non ho trovato errori grammaticali o di lessico. Sei stata molto originale sia nella trama da fondo, sia nel finale a sorpresa.
Non saprei davvero come recensirti in modo più approfondito, scusami.

Consigli(?): Continua così, sei bravissima (ti metto nelle ricordate) C:

_Sebba

Recensore Master
12/06/13, ore 13:48

Salve! Molto carina questa One Shot! Molto semplice, eppure nella sua semplicità è scritta molto bene! Mi ha colpito il fatto che sia il tutto ambientato negli anni Ottanta, da un tocco retrò al tutto che non dispiace mai ^^ e alla fine molto intrigante il "scusa se ti ho ucciso" xD lì ho provato un misto tra paura e tristezza, perché alla fine sembra dispiaciuta, ma l'ha fatto lo stesso! Una vena di follia, forse ! Molto bella, quindi, e buona fortuna per il contest! alla prossima!