Recensioni per
Tenia Solium
di smile_book

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/06/13, ore 16:34
Cap. 1:

ebbene sì, ce l'ho fatta. amami.
come prima cosa, penso davvero di averti esaurita, per farti arrivare a chiamare il medico 'evan'. HAHAHAHAHAH
anyway, non ho parole, davvero, è stupenda. e.. significativa, ecco. e come al solito, scrivi da dio. quindi che dire? continua. non smettere mai, mai, mai. è bellissima.

-m.

Nuovo recensore
04/06/13, ore 22:41
Cap. 1:

sono senza parole.
oddio, mi stavo per mettere a piangere, sei qualcosa di fantastico quando scrivi.
e cavolo se fa riflettere

Recensore Junior
03/06/13, ore 16:52
Cap. 1:

Davvero molto toccante e molto peculiare, devo dire ...
Avevo sentito parlare anch'io del verme solitario ... mi pare che la Callas l'avesse usato, una volta, e credo di averne letto per la prima volta in un articolo su di lei. Allora, andai a cercarmi qualche informazione in più su questa bestiaccia su internet e ne rimasi sinceramente disgustata: non so perché, ma l'idea stessa di avere una cosa che mi cresce dentro mi fa venire i brividi (pensa che persino l'idea della gravidanza mi ha sempre disturbata molto, ma io sono un caso patologico XD) e non sono mai riuscita a capire davvero le ragazze che ricorrono a questo metodo per dimagrire.
Vista in quest'ottica, però, la cosa mi è un po' più chiara: quando una società spietata e con dei "valori" del cazzo incontra una personalità debole e vulnerabile, con un bisogno d'approvazione e di auto-accettazione quasi disperato, ecco che si vengono a creare i "mostri interiori". Ovvero, quando una persona diventa la peggior nemica di sé stessa, in parole povere tutti quei casi di bullismo, omofobia e senso di colpa interiorizzati. Il secondo è quello che capisco meglio, visto l'ambiente "repressivo" in cui sono cresciuta, quindi mettendo il problema della forma fisica su quello stesso piano, riesco a cogliere meglio cosa provano e come possono sentirsi le persone come Anna.
Dopo questa lunga introduzione, passiamo ai miei 5 punti:

1) Grammatica: sotto questo punto di vista, il testo è scritto abbastanza bene, ho trovato solo un paio di errori di battitura e uno grammaticale che, però, non mi sono appuntata. Per il resto, è scritto molto bene e la lettura è stata molto fluida, quasi un vortice crescente, ma a questo ha contribuito molto anche lo stile, oltre che il modo particolare in cui viene affrontata la tematica del peso.

2) Stile e lessico: il lessico è semplice e limpido, lo stile di narrazione coinvolgente, schietto e quasi brutale: ti colpisce come un pugno nello stomaco, ti sbatte in faccia una realtà drammatica e crudele nel modo più sincero, crudo, ma anche sentimentale, spalancandoti gli occhi su una problematica molto attuale che, secondo me, meriterebbe un po' più d'attenzione e d'informazione, nel mondo. Di solito, due sono le cose: o si tratta di problemi molto lontani dalle persone che non li considerano, oppure le suddette persone, per convenienza o per paura, fingono di non vedere.
Un'altra cosa che ho apprezzato molto è il modo in cui hai saputo restituire il punto di vista di Anna, che sembra quasi imprigionata in una "realtà alternativa", in parte slegata dalla vita vera, come se dentro di sé si fosse creata un proprio "avatar" ,un'immagine mentale di sé, talmente condizionata dalla società, dal giudizio della gente e dalla presenza debilitante della Tenia, da svilupparsi in maniera quasi del tutto slegata dalla persona reale, al punto tale che Anna, fino alla fine, neanche si rende conto di stare diventando uno scheletro.
È un'atmosfera quasi surreale e grottesca, quella che aleggia su tutto il racconto, che restituisce appieno lo stato psicologico della protagonista, ottenendo l'effetto di far quasi identificare il lettore con lei.
Immagino che una storia del genere debba avere un certo effetto su tutte le ragazze che riconoscono sé stesse in Anna ...

3) Il personaggio: il personaggio principale, per quanto tipico, ha una sua "poetica", una sua profonda sensibilità, che non deve essere sottovalutata: di solito, si tende a credere che le persone ossessionate dall'aspetto fisico siano semplicemente delle egocentriche "ochette", troppo concentrate sulla taglia del culo per pensare a quella del cervello (come disse una volta un mio amico).
Io, sinceramente, non mi trovai del tutto d'accordo con lui: è vero che ci sono molte ragazze talmente innamorate di sé stesse e del proprio corpo da risultare incredibilmente fastidiose, ma è anche vero che c'è gente che, non avendo purtroppo in dotazione un gran fisico, si ritrova a soffrire molto per la propria condizione. E questo, purtroppo, come dici tu, succede a causa della società in cui viviamo, che ci inculca il presunto valore della magrezza, attraverso dubbi modelli, soprattutto nelle pubblicità, nelle quali c'è uno sfruttamento dell'immagine della donna che può causare bassa autostima in chiunque non porti una 42 e non sia alta almeno 1.75.
Diciamo, quindi, che Anna è un personaggio "specchio", in cui molte ragazze potrebbero riconoscersi e alle quali può insegnare una grande lezione che potrebbe addirittura salvare la vita a qualcuno.

4) La tematica: il tema dell'ossessione del peso e della forma fisica credo sia stato trattato in tutte le salse e in tutti i generi, ma, almeno su EFP, non avevo mai letto una storia in cui una ragazza afflitta da tale ossessione arriva addirittura a farsi mettere il verme solitario e a morire, tanto è forte la sua disperazione. Più tragico di questo, penso ci sia solo "Requiem for a dream" e la fine che fa Sara Goldfarb!
Insomma, nonostante la tematica sia quasi un classico, ormai, tu l'hai trattata in modo piuttosto peculiare e molto consapevole, senza fare scivoloni logici o stilistici, impiantando anche una vena quasi "sentimentale" al disagio della protagonista che porta il lettore, se non ad identificarsi, quantomeno a commuoversi in questo finale che penso lascerebbe chiunque senza parole.

5) Il padre: forse avrei dovuto mettere qualcos'altro come conclusione, ma questo punto mi è venuto in mente solo ora.
Dunque, leggendo la storia, un paio di volte, si fa accenno al "non-rapporto" del padre con la figlia e la famiglia in generale e allora mi sono chiesta: può anche essere questa una delle cause della fine drammatica di Anna? Mi spiego meglio: è possibile anche che l'ossessione che hanno molte persone per il corpo e per la forma fisica sia un tentativo di colmare un vuoto affettivo famigliare, generatosi durante l'infanzia o l'adolescenza?
Forse è solo un mio trip mentale, ma penso che siano domande da porsi ...

E questa era la mia recensione: come ho già detto più volte, questa one-shot, nonostante sia nata "casualmente" come tu dici, mi ha colpito moltissimo. Non sei mai caduta in banalizzazioni o generalizzazioni, non hai fatto errori di logica o grammaticali, hai usato uno stile al contempo diretto, spietato, sentimentale e surreale, hai presentato una tematica comune in modo abbastanza originale e particolare e hai saputo dare alla storia un finale istruttivo, trascendendo la pura drammaticità fine a sé stessa.
Bandierina assolutamente verde, tanti complimenti e penso anche che, quando pubblicherò mercoledì un capitolo di una delle storie che ho in corso, pubblicizzerò questa storia nell'introduzione, se per te va bene.

Bye, bye!
Lilith