Un piccolo consiglio. Raccontare una storia non è molto semplice, soprattutto quando non è supportata dalle immagini. Infatti i lettori non possono vedere ciò che vedi tu, non possono sentire. o udire, o toccare... Per fronteggiare a questo disagio, lo scrittore deve descrivere con maggior accuratezza i dettagli salienti, quindi permettere al lettore di vedere ciò che lui vede.
Si tratta di smettere di raccontare sommariamente una storia e iniziare a mostrarla, come fosse un quadro da esposizione oppure un continuo vivere del personaggio.
L'incipit per esempio è narrato non mostrato.
"Ogni tanto ho ancora gli incubi. Sogno Roberto che tenta di uccidere Louis, mentre lui è lì, inerme, in quel letto d’ospedale… ma nel momento in quel farabutto alza il braccio mi sveglio sudata e agitata, poi mi metto a sedere sul letto mentre respiro in modo affannato".
Se fosse mostrato invece...
"Mi sveglio di soprassalto, molto sudata. Il respiro è affannato, come se avessi visto qualcosa di spaventoso, scioccante. Infatti è così: ho di nuovo fatto quell'orribile sogno. Louis era lì, in quella camera d'ospedale... steso sul letto... fermo... (per i flussi di coscienza è utile rendere meno lineare la narrazione e molto più immediata) Roberto entra nella stanza e si avvicina lento e con passo fermo al letto di Louis. A quel punto vedo che alza il braccio, come a voler... (queste sono i vuoti tipici del flusso di coscienza. Li noterai in qualche romanzo e servono a incuriosire il lettore)
Poi mi sveglio. È così... a volte sogno ancora quel triste giorno".
Come vedi, cambiano delle cose.
L'incipit è la parte più importante del racconto perché fa la differenza tra un testo abbandonato e uno con maggior possibilità di essere concluso. In più la narrazione in prima persona è difficoltosa, per questa ragione si opta quasi sempre per la terza persona. |