Recensioni per
Racconti della Luna pallida d’Agosto
di meiousetsuna
Carissima setsuna, devo dire che un altro dei pregi di questa raccolta è la sua varietà: ogni capitolo è diverso dagli altri, pur avendo gli stessi protagonisti e ruotando la storia sempre intorno al ristorante. Ogni volta il registro è differente e si passa dall'angst del precedente alla commedia di questo, in cui sembra quasi di vedere questi tre goffi personaggi (molto azzeccata l'idea di raffigurarli visivamente simili ad animaletti marini, giacché anche nei cartoni giapponesi ricordo che spesso per caratterizzare un pg lo si disegnava con attributi simili a qualche bestiolina, ad esempio mi viene in mente Sacurambo-polpo di Lamù) che tentano il colpaccio - in preda agli ormoni impazziti - e ingenuamente vengono turlupinati dall'astuto protagonista. |
Ohh, fimalmente hai aggiornato! Il ramen sembra delizioso... una domanda: sei giapponese? |
È tormata l mia cucciola !!! |
Ciao, tesoro! Devo dire che uno degli aspetti più interessanti di questa raccolta è la notevole varietà di personaggi e situazioni che sei riuscita a creare e a gestire, come in un grande affresco corale: qui possiamo intuire qualcosa del terribile segreto che nasconde la protagonista e veniamo calati in una situazione da incubo, che è poi quella che lei stessa - nascosta - da dovuto osservare. |
Amanti dei gatti o del tuo stile raffinatissimo, che in questa raccolta trova il suo apice! Partendo dalla citazione omerica dell'aurora dalle dita rosate e arrivando fino alla splendida descrizione dello spettro della pioggia, che davvero rende l'idea di qualcosa di umido, scivoloso, evanescente ("un sottile rivolo d’ acqua scorreva dal bordo della veste come uno strascico liquido, dalle dita scendevano minuscole stille, gli occhi piangevano gocce di rugiada"). |
Amore mio *_* |
Cara setsuna, questi racconti sono come una brezza fresca accarezzata dal profumo dei fiori di loto! In particolare, in questa shot al di là dell'incredibile romanticismo della situazione (un amore impossibile anche solo da immaginare, in una società chiusa e divisa in caste rigidamente ripartite) e della contrapposizione tra la crudeltà dei matrimoni combinati per motivi di interesse e la selvaggia onestà degli animali, ciò che ho trovato più interessante è la contaminazione raffinata e originale tra Tennessee Williams e l'antico Giappone. Sai che io adoro questo modo di scrivere in cui si susseguono rimandi e citazioni incrociate: la rosa tatuata, che lì era simbolo di devianza, di appartenenza a un mondo che la protagonista teme e disapprova perché contrario ai suoi valori (e alla fin fine simbolo dell'infedeltà del marito...) qui diventa invece, come in un gioco di specchi, simbolo di amore puro e dedizione totale, pur se destinata a un futuro di infelicità quasi sicura. |
Bel racconto, non ho trovato errori e la lettura scorre fluida e leggera. |
Ooooh... a quanto pare Momoko si è innamorata! O c'è altro che non hai palesato? |
Amore grazie a te che scrivi simili perle *__* |
Bè grazie per avermi nominato nelle Note Dell'Autore! Bèh che dire certe volte gli uomini sanno essere disgustosi... ma passiamo ad altro: Adoro Momotaro-san! Mi ricorda tanto la mia gattina, che è molto più furba di certe persone ed è ancora piccolina, ma che a differenza di Momotaro è nera;) Apstto con ansia i prossimi capitoli! |
Queste storie mi fanno venire fame :Q___ |
Meraviglioso *_* Io adoro il Giappone e la sua cultura percio’ ho letto questo racconto tutto d’un fiato. |
mahauahahah io amo Momotaro *_* |
Amore mio, perdona il mio ritardo, ma sono completamente sfasata |