Valutazione della storia partecipante al Contest The Blood Of The War
Trama: 10/10
La trama è assolutamente stupenda, non banele e nemmeno tanto contorta. Sta nella media, proprio come mi piacciono, perché non dai subito la sensazione di quello che accadrà alla fine, bensì dal primo capitolo lasci immaginare, ma dall'altra si sa quale sarà la sorte di uno di questi soldati.
Perciò ti do la valutazione piena sulla trama, perché non ho notato nessun distacco, nessuna semplificazione per accorciare la sorte della storia, anzi, l'hai seguita divinamente, rispettando vicende, descrizioni e personaggi.
Personaggi/Introspezione: 10/10
I personaggi sono descritti non meravigliosamente, ma di più. Non ci sarebbe nemmeno un aggettivo per descrivere la meraviglia di quanta precisione tu ci abbia messo nel dare a questi personaggi un'anima vera. Non ne hai saltato nemmeno uno, ad ogni nome c'era comunque un pezzo di vita e questo lo apprezzo davvero tanto, perché non hai trascurato nessuno.
Hai fatto anche riflessioni sulla guerra, soprattutto nel primo capitolo che lo vedo molto più introspettivo rispetto al secondo, ma la cosa che mi è piaciuta di più e penso che sia scontato da parte mia, è il finale: In fondo, la vita umana dura appena cinquant’anni. Comparata con il paradiso, essa è solo un sogno
Di coloro che ricevono la vita da Dio, non c’è nessuno che un giorno non muoia. E sì, ho sorriso per quanta verità abbia condiviso questa citazione.
Lessico/Grammatica: 8/10
«Esagerare col sake non è mai una buona idea. La sbornia poi è dura a passare». sakè l'avevi messo con l'accento e anche andando avanti hai fatto la stessa cosa, sicuramente è un errore di distrazione.
«Non sarà parlando seriamente, viceammiraglio?» hai messo un sarà che non andrebbe messo, o almeno, in questo che hai scritto tu non ci trovo il senso nella frase. Al posto di sarà metterei un starà.
«Come signori!?» siccome sta parlando con una singola persona, hai sbagliato a mettere signori, quando ci andrebbe signore.
Molte volte aveva avuto la sua occasione per chiamarsi fuori, ma l’aveva sempre e volutamente ignorata, e ora doveva andare fino infondo. questo errore è molto commentato, ossia la parola infondo tutta attaccata. Tu in questa frase dai il senso del verbo infondere invece di metterci la più corretta parola, ossia in fondo. Non dico che tu debba cambiarla, se sei convinta così ben venga, è un po' come le parole di uso doppio. La stessa cosa l'hai fatta in un'altra frase: Infondo, anche se fossero riusciti ad affondare quella nave.
forza della disperazione ed il pensiero della gloria che avrebbero portato al Giappone e a sé stessi. il sé in se stessi non va mai messo, perché subito dopo c'è stessi.
la ceca e indomabile determinazione di sempre. ceca senza la i significherebbe, per esempio, Repubblica Ceca. Quando qui io penso che tu voglia dare la sensazione di una persona cieca, che non vede. Stessa cosa l'hai fatta anche in un'altra frase: Non poteva capire, reso insensibile e ceco alle emozioni com’era a causa di tutta quella tensione.
«Ne uno attaccato alla coda, e non riesco a seminarlo.» qui manca qualcosa, come il verbo ho.
Stile: 5/5
Il tuo stile mi piace molto e anche il lessico.
Hai inserito delle parole molto leggere, ma con questo non voglio dire che siano semplici o addirittura banali, anzi; hai dato un giusto tono a tutte le frasi, rispettando un lessico invidiabile e molto leggero che, come ripeto, mi piace.
Il testo è molto scorrevole, si legge facilmente e soprattutto ti prende, sia per la scorrevolezza sia perché è davvero scritto benissimo. Per esempio, le storie scritte con un lessico ricercato, troppo "avanzato" e difficile non mi piacciono. Ovviamente c'è genere e genere, ma in questa storia il tuo stile è assolutamente perfetto.
Impaginazione della storia: 4/5
Sono solito sempre a togliere dei punti, perché la dimensione del font è piccola. In questa valutazione non metto solo l'impaginazione, bensì il font che ovviamente è tutto soggettivo, c'è a chi piace e chi no.
Ebbene, l'impaginazione mi piace, non è una delle mie preferite ma è ordinata e si legge molto bene, semplice; però la dimensione della scrittura mi dà qualche problema, ed essendo un critico bastardo, e scusa il termine, tolgo sempre un punto quando vedo la scrittura piccola.
Logicamente non la tolgo a prescindere, non mi metto in testa il: "scrittura piccola, valutazione negativa", assolutamente no; sono convinto che ogni storia abbia l'affascinante bellezza di un font grande o piccolo che sia e qui ce lo vedrei un pelo più grande, non tantissimo sia chiaro, ma giusto un pelo. Perché, ti ripeto, l'impaginazione è più che perfetta, ma non sto assolutamente giudicando la scelta che hai fatto o il criterio che hai usato, perché lo stile della pagina è un fatto soggettivo e quindi non cambiarlo assolutamente.
Punti bonus: 4/4
*storia di guerra/romantica;
*introspezione;
*banner all'inizio della storia;
*rating rosso.
Storia di guerra: la storia è ovviamente di guerra, perché parla di tale. Non era obbligatorio inserirci del romanticismo, ma in questa storia ci ho visto molto sentimentalismo, come ad esempio proteggere la propria patria e questo è positivo, ci mancherebbe.
Introspezione: come ti ripeto, ho visto molta più introspezione nel primo capitolo, quando nel secondo sì ce n'è, ma è minore. La cosa mi piace lo stesso, perché riesci a mischiare le due cose senza passare da un eccesso ad un altro.
Banner all'inizio della storia: non c'è niente da dire su questo punto.
Rating rosso: ecco, qui non ci vedo particolare rating rosso, come ad esempio violenza fisica dettagliata e descritta nei particolari, perché sei stata particolarmente leggera. Si potrebbe anche interpretare come violenza psicologica, non so se tu l'abbia mai pensato, come ad esempio morire per la propria patria (Kamikaze) e avere paura di farlo. Potrebbe anche essere descritta tale ma mi attingo a ciò che tu hai messo.
Totale: 41/44
iceofglass |