"L’armatura che lo aveva celato non era più necessaria". Adoro l'ambiguità di questa frase. Sembra che la indossi, invece è evidente che non è così. È sempre stato un guerriero che non ha avuto bisogno di armature. E non ce l'ha neppure ora.
"In un certo senso, molto lato e quasi perverso, si poteva dire che quel dileggio era un complimento continuo a lui e alla sua capacità d’ingannare entrambe le parti in lotta". Credo che in questa frase tu sia riuscita a racchiudere l'estrema difficoltà del suo compito, che a molti che non lo apprezzano e non sanno vedere il suo ato luminoso sfugge. Innanzitutto, detrattori o estimatori, una cosa è evidente. È un grande attore. Ha recitato per anni la propria parte, riuscendo ad ingannare veramente tante persone. Fino alla fine. Secondariamente, anche se può sembrare contorto, in quel momento era davvero l'unico modo per proteggere gli studenti (come gli era stato chiesto da Silente). Anche se significava, per lui, pagarne in prima persona il prezzo, con la solitudine più acuta che avesse mai sperimentato nella sua vita.
Mi ha commosso il finale. Ringraziamento e scuse mescolate insieme, con sapiente armonia, senza parole inutilmente blaterate. Senza smancerie inutili, che sarebbe state fuori luogo per entrambi.
Due grandi maghi avevano ripreso a vivere, dopo quela lotta che aveva tolto a ciascuno un pezzeto di sé.
Complimenti, questa seconda l'ho "sentita" ancora più profonda della prima, se possibile (ma forse sono condizionata dal personaggio...)! |