Ciao!
È sempre un piacere ritrovarti in questo fandom! :)
Adoro la facilità con cui riesci a caratterizzare Derek, soprattutto quando usi la seconda persona singolare: ogni volta che penso a lui, mi vengono in mente le tue storie, perché non c'è nessun altro che riesca a rappresentarlo meglio di te. Tu ne mostri ogni aspetto: il dolore, il senso di colpa, la rabbia, il cinismo, la sensazione di impotenza, le paure e i sentimenti che da sei anni crede di non dover più provare.
Come in You're in a car with a beautiful boy, Stiles viene presentato attraverso gli occhi di Derek e questa sorta di filtro non lo idealizza, ma lo impreziosisce, perché ne mostra sia i pregi che i difetti. Da una parte c'è il ragazzino che nel pieno dell'adolescenza ha ancora i tratti tipici dell'infanzia: in Stiles c'è un'innocenza velata nel corpo e nell'anima e ovviamente c'è tutta la sua spontaneità che lo caratterizza da sempre. Dall'altra parte, l'imprevedibile tragedia che è costretto ad affrontare lo porta a cambiare drasticamente in poco tempo, avvicinandolo all'età adulta troppo presto.
Pensi che era bello allora con quel visetto da bambino, di quella bellezza quasi del tutto innocente
che hanno solo le cose pulite, quella che ti fa venire voglia di fare qualcosa di stupido solo per vederlo ridere.
Ed è ancora più bello adesso, ora che l'infanzia sta lentamente svanendo dai suoi lineamenti rendendoli più fini
e definiti, ora che ha quella bellezza straordinaria che solo le cose finite in pezzi e ricostruite possono avere.
Ed è proprio così: Stiles è bello in un modo diverso da come lo era prima e lui non ne è neppure consapevole, perché scalfito dai drammi della sua vita. Invece, Derek può riconoscere la sua bellezza, perché non c'è nessuno che conosce la sofferenza meglio di lui.
Hai dedicato molta cura alla descrizione del contatto fisico tra loro due: all'inizio Derek riesce a calmarlo con un gesto intimo e materno, che ha lo scopo di farlo sentire al sicuro, poi lentamente entrambi si ritrovano a cercare l'altro quando ne hanno bisogno. Mentre passano sempre più tempo insieme conciliano le loro abitudini, con naturalezza, come se fosse del tutto normale condividere molto di più rispetto alle solite avventure. Mi piace vederli in un contesto così quotidiano, nonostante stiano vivendo una situazione ancora più anormale del solito.
Per gran parte della narrazione, il tono è cupo e rispecchia sia l'anima di Derek sia le emozioni che Stiles sta vivendo per la prima volta: il disprezzo verso se stessi, il senso di colpa e la disperazione sono analizzati nei minimi dettagli, dall'inizio alla fine.
Ma Derek sa che portano il peso di due colpe diverse: “Per un attimo pensi che dovresti essere tu, tu quello a volersi nascondere, tu quello a doversi vergognare,
tu che porti una colpa sulle spalle dettata solo dalla tua stupidità mentre la sua è estranea e non gli appartiene.”
E questa è una ragione in più per accettare il patto, perché davvero Stiles non ha fatto nulla per meritarsi una tragedia simile, perciò Derek accetta senza pensare troppo alle conseguenze e le affronta come meglio può.
“Ti chiedi che differenza faccia l’aver eliminato persone poco oneste, come allevi la tua colpa se
qualcuno ha comunque smesso di respirare per mano tua.
Tu non sei un vendicatore e non è compito tuo scegliere, e ti chiedi se ci sia una qualsiasi possibilità
che quello che hai fatto venga perdonato, e se tu riuscirai mai a perdonare te stesso.
Perdonarti per averlo fatto, e perdonarti perché ogni volta che il tuo pensiero va a Stiles non provi
nessun rimpianto per averlo fatto.
E quando torni a casa quella ultima notte ti lasci cadere contro le piastrelle della doccia e piangi
finché l'acqua calda non è finita del tutto e l'acqua fredda inizia ad anestetizzarti le membra, piangi
finché non si è fatto giorno, e poi ti vesti con le mani che tremano senza neanche esserti asciugato, e vai a prendere il tuo Stiles.” In questo passo mostri tutto il dolore e la sofferenza di Derek, tutto ciò che cerca di tenere sempre nascosto e che può distruggerlo.
Mentre nelle altre tue sterek oltre ai protagonisti non erano stati introdotti direttamente altri personaggi, qui c'è un confronto tra Scott e Derek. Loro due sembrano davvero avere pensieri del tutto inconciliabili (anche se io spero ancora che possano riuscire a formare una squadra unita, in futuro) e tu hai rappresentato alla perfezione il loro rapporto conflittuale. È vero che Scott a volte vede le cose in bianco e nero, ha una morale talmente netta da non metterla mai in discussione: lui è l'eroe per antonomasia, invece Derek è un personaggio fatto di ombre, è molto più fragile e chiuso di quel che sembra, ma non significa che non sappia essere “buono” anche lui. E forse Derek prova anche un po' di invidia verso questo ragazzino che ha ricevuto il morso e al quale ancora non è stato preso niente in cambio, che ama ed è ricambiato. Questo ragazzino che sembra non essere mai dalla parte del torto e che riesce sempre ad essere un alpha migliore di lui.
Uno dei passi più belli dedicati alla figura di Stiles è questo: “Ed è come se Stiles abbia preso a respirare con più facilità, e tu sai che ti stava dando una via d'uscita,
la possibilità di tirartene fuori nonostante stare da solo lo terrorizzi più di ogni altra cosa, e tu non hai bisogno
di ascoltare la sua voce per sapere che sta dicendo grazie quando afferra la tua mano sotto le lenzuola.”
E Stiles è esattamente così: nonostante sia spaventato, se rimanesse solo sarebbe disposto ad affrontare tutto con coraggio. Non è il tipo di persona che chiede pietà o che vuole essere salvato: Stiles è intraprendente e ha una gran forza, non si lascia mai sconfiggere. La maggior parte delle volte è lui che salva se stesso o gli altri.
La scena lemon è meravigliosa: erotica, genuina e delicata, è descritta con un ritmo incalzante e profondo da risultare poetica. Il modo in cui fanno l'amore ti fa capire quanto l'uno appartiene all'altro e poco dopo è proprio Derek che non ha timore di rivelarlo, con la voce e con il battito del cuore.
Ancora una volta mi complimento per l'originalità della trama: hai inserito una nuova creatura sovrannaturale in modo credibile, senza che stoni nel contesto della serie tv. L'atmosfera è dark e un po' angosciante, com'è giusto che sia, perché la storia tratta di omicidi e uno dei protagonisti è consapevolmente l'assassino. La parte finale in cui si manifesta la creatura è drammatica per entrambi i personaggi: Stiles è usato come un burattino, mentre Derek affronta la creatura e va incontro alle sue scelte.
Immaginavo che nell'accordo fosse compresa la completa perdita di memoria di Stiles, ma ammetto che è stato lo stesso un duro colpo scoprirlo: l'aspettativa di Derek che si incammina per incontrarlo mi ha trasmesso una grande tenerezza.
“Ed è stupido, davvero.
È stupido che tu non avessi neanche preso in considerazione questa possibilità, forse
perché ti eri detto che una cosa, almeno una cosa buona nella tua vita sarebbe rimasta,
non ti sarebbe scivolata via dalle dita prima che tu potessi fermarla.” Questo pensiero è molto realistico, perché quando ci succede qualcosa di inaspettato, non pensiamo mai che sarebbe potuto verificarsi.
Tutto quello che hanno costruito e per cui Derek ha combattuto è scomparso in un attimo ed è l'ennesima delusione che questo ragazzo si trova costretto ad affrontare.
E poi capisce che avrebbe preso la stessa decisione, pur conoscendo tutta la verità, perché glielo ha dettato l'istinto e perché il suo gesto ha salvato Stiles.
“E poi ti chiedi se avrebbe fatto alcuna differenza, se avresti accettato lo stesso anche sapendo tutto questo.
La risposta è più semplice di quanto credessi, te ne accorgi quando senti il rumore metallico di una portiera sbattere
e vieni assalito dall'odore di Stiles ed eri così distratto che non hai nemmeno sentito la jeep avvicinarsi nel silenzio.”
Nonostante tutto, alla fine c'è qualcosa di bello c'è anche per Derek: Stiles non si arrende e guidato da una strana sensazione lo cerca. E la scena finale è bella e toccante, perché Derek ottiene la sua occasione di avere realmente un po' di felicità con il ragazzo di cui si è innamorato. Finalmente può avere la versione di Stiles che ama e che prima non si sarebbe mai permesso di reclamare.
Mi fa molto piacere constatare la cura che riservi allo stile: in ogni storia riesci ad adattare la narrazione al contesto con grande abilità. Questa one-shot è molto lunga, ma la lettura non è faticosa, anzi è molto piacevole. La prima volta che l'ho letta ci ho messo due ore, per cercare di assaporare tutte le frasi e non perdermi neanche una parola e continuerei a rileggerla all'infinito, per quanto mi riguarda.
Se posso permettermi, ti faccio notare solo qualche errore che ho visto: il dà -verbo dare- vuole l'accento (“Non è difficile riconoscerlo quando tu usi la stessa tecnica, ma il fatto che in questo momento sia troppo sconvolto perfino per mantenere quella facciata che è cresciuta con lui ti dà la misura di come si senta, e ti fa immediatamente ammorbidire il tono che stai usando.”). Anche il sì affermativo vuole l'accento (“Sì, per tipo dodici ore.”). Qual è senza apostrofo (“Qual è l'emergenza?”).
Concludo, facendoti ancora tantissimi complimenti: è uno dei racconti più belli che io abbia mai letto.
Grazie.
A presto, spero.
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