Recensioni per
Non un Jenoma
di whitemushroom

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
19/11/22, ore 21:26

Anche questa OS è estremamente convincente. Sembra che tu riesca a entrare nella mente di Kuja con naturalezza, dopo aver letto delle torture che ha subito qui per mano di Garland ho ripensato al momento in cui gli tira un calcio nel gioco con un'emozione tutt'altro che simile alla pena, lo ammetto. È davvero interessante la spiegazione che dai sul perché Gidan sia stato creato uguale a tutti gli altri Jenoma, ma la cosa che mi ha colpito più di tutte è il fatto che Kuja, osservandolo, non abbia provato odio, anche questo un dettaglio davvero giusto per lui, per un personaggio che all'inizio ci viene presentato come spietato ma che però alla fine ci mostra di avere umanità e di provare senso di colpa. Kuja purtroppo è il prodotto di Garland in tutti i sensi e questa storia lo mostra così bene che sarebbe un'aggiunta perfetta alla trama originale per immergersi nel suo passato.

Recensore Master
05/01/16, ore 16:18

Wow okay mi stavo dicendo da mesi di venire qui è recensire una per una tutte le tue storie su FFIX ma cavolo quanta energia che trovo già alla prima. La tragedia che si trascina nella vita di Kuja dalla sua "nascita" alla sua "morte" (almeno stando al gioco originale) in un singolo capitolo. Nato per essere qualcosa che non vuole essere, sottomesso ad un uomo privo di scrupoli e tirannico, prigioniero e solo. Kuja non appartiene al buio del mondo di Tera, ne alla follia omicida di Garland, e cerca di liberarsi del marchio che lo trattiene a quella vita oscura. Ma la coda non andrà via, resterà lì, come un peso, inchiodandolo al suo destino. Non ha modo di scappare, non può nascondersi, deve subire le follie di quell'uomo. Kuja è nato schiavo, e vuole essere libero. Ma non può. Il suo destino è già stato scritto dalle catene e dalle voci di qualcun altro. Per Garland non è altro che un soldato, un dio della morte ai suoi comandi e destinato a seguire la sua missione. Kuja invece cresce sognando la vita, non la morte. È ignaro dell'infausto destino che gli riserverà la sua creazione, e lotta per sfuggire con tutte le sue forze.
Alla prossima. Ciao.

Recensore Junior
10/06/15, ore 10:32

Kuja è già uno dei miei cattivi preferiti, grazie per avergli reso un profilo degno di questo nome. Penso che per via del suo aspetto sia un p' sottovalutato, rispetto ad altri come Sephirot, tutta forza distruttiva e caratterizzazione bassa... (cioè attenzione anche Sephirot è tosto, ma ecco diciamo che "Mammina, ti regalerò il mondo" smorza appena appena l'aura di malvagità che lo anima e da grande cattivo di Meteor lo riduce a piccolo scolaretto alla ricerca dell'affetto materno -si fosse comprato un cane) Ma qui per una volta non si parla di Sephirot ma della grande complessità di Kuja, in cui la crisi di identità è affine anche alla nostra "chi siamo... dove andiamo...". La ricerca del Jenoma e la sua paura di essere sostituito ne fanno un pazzo maniaco-ossessivo compulsivo con uno spasmodico e ancor più toccante desiderio di libertà.
Il sogno dei draghi argento è stato un tocco da maestri :)

Nuovo recensore
20/11/14, ore 14:49

Ed eccoci di nuovo qua ahahahah . Comunque una storia fantastica , molto ben riuscita e piena di contenuti. Possiamo considerarla come una sorta di piccolo prequel e per quest un applauso é del tutto meritato. Se poi aggiungiamo tutto il resto come uno stile molto fluido grazie al quale si può capire la mentalità di un personaggio e leggere la storia tutta d'un fiato. Allora quello che si ottiene é una storia come questa che ti fa sbalordire e riflettere. Per cui dico semplicemente magnifico lavoro

Recensore Master
07/10/14, ore 16:56

Ed ecco un altro meraviglioso tuffo nel mondo di FFIX. Rimango sempre colpita dalla passione che metti in queste storie dedicato al nono capitolo della bellissima saga di FF, devo dire semmai che tanta perfezione mi turba un po'. Ciò che scrivi tu nel gioco non si vede, questo è veramente un missing moment.
Kuja è stato creato, è diverso dagli altri Jenoma, ha un'anima viva e presente che lo porta a farsi delle domande, a desiderare e a volersi distinguere da tutti gli altri. La sua natura non l'ha decisa lui e non l'accetta, anzi, la rifiuta con tutto se stesso, odia la coda che ritiene brutta, antiestetica, imposta e gli ricorda di essere stato creato artificialmente per uno scopo e che verrà impiegato solo per quello, solo per essere infine gettato e sostituito come un giocattolo rotto.
Ho provato molta pena per la sua sofferenza e sono rimasta stupita dal fatto che non odia, come sarebbe logico, Gidan.
Perché mai non dovrebbe odiarlo? Cos'altro prova per lui?
Non può ancora uccidere Garland perché ancora non ha scoperto il potere della Trance che lo renderà incredibilmente potente e non può far altro che subire torture e coercizioni dal vecchiaccio.
E' sconfitto, ma non arreso e decide quindi di aspettare il momento, che arriverà, e allora Garland pagherà tutto insieme quello che gli sta facendo...
Sei meravigliosa come sempre!
Scritto da te, FFIX assume un fascino ancora più incontenibile, i suoi colori e la sua incredibile esuberanza sembra esplodere in mille fuochi d'artificio e si sente quasi l'odore della polvere da sparo nell'aria venire a solleticarti i sensi.
Divina scrittrice, continua così!

Nuovo recensore
22/09/13, ore 23:50

Ciao whitemushroom,
Vorrei farti davvero tanti tanti complimenti, perché la tua storia è davvero coinvolgente, ricchissima, ben scritta, insomma un tripudio di immagini, che, grazie alla tua sapiente penna (o tastiera, per essere meno poetici! XD!) hai saputo dipingere e rendere vive in noi. In esse traspare non solo una davvero ottima conoscenza della psicologia del personaggio di Kuja, forse uno dei più complessi in Final Fantasy IX, a fianco della controversa Regina Brahne, ma anche una vivida immaginazione nel tentare di spiegare e raccontare la “giovinezza”, per così dire, dell’argenteo signore dei SilverDragons. Sinceramente, nonostante la freddezza e il cinismo di Garland non lo avevo immaginato così truce nelle punizioni (pensavo fosse più un tipo da pressione psicologica, anche perché nel gioco non si sporca mai le mani nell’uccidere uomini, non vede una goccia di sangue prima di combattere contro di noi!), quindi hai saputo interpretare un personaggio in chiave personale senza andare in OOC, il che rende ancora più pregevole la tua opera. Vorrei sottolineare alcuni punti del tuo racconto, secondo me i più intensi e significativi:
“La lama era penetrata solo per un po’, ma per quanto l’avesse spinta vi era qualcosa dentro la coda che l’aveva bloccata, lasciando solo i vasi tagliati e l’odioso fluido rosso che gli era sceso tra le dita, lungo i vestiti e fin dentro gli stivali, appiccicandogli i capelli al viso.”
A me ha emozionato moltissimo leggere queste parole, mi sembrava quasi di essere lì, mentre lui stringe i denti e carica il colpo, chiudendo gli occhi e preparandosi psicologicamente al dolore. La coda superstite, lacerata e tagliata ai “vasi” e che emette fiotti dell’“odioso fluido rosso”… sembra che ci sia racchiuso tutto lo sprezzo di Kuja per il suo essere Jenoma, sprezzo che ha effettivo fondamento nel gioco perché non si capisce che lui lo sia finché Garland non lo rivela, dato che lui sapientemente nasconde la tanto odiata coda sotto il lungo vestito. In effetti, verrebbe essere tutto ma “non un jenoma”.
L’altro punto eccezionale, a parer mio, è:
“L’aria satura di magia si strinse intorno al suo corpo, premendogli contro il petto; una scarica partì dai polmoni e lo attraversò fino alla punta della coda, e quando provò a gridare si accorse di avere la gola, la bocca ed il naso pieni di sangue. La magia gli pulsò nel cervello, urlare o prendere aria era impossibile. […] Fu come se una mano invisibile gli stesse stringendo il cuore, poi lo rilasciasse, poi lo stringesse di nuovo; sputò altro sangue, ma la sua bocca ne fu di nuovo inondata. Gli occhi pulsavano al ritmo forsennato del cuore, e per quanto li chiudesse gli sembrava che potessero schizzargli fuori dalle orbite da un momento all’altro. Agitò persino la coda come flebile difesa, ma le mani invisibili di Garland la torsero proprio nel punto in cui si era ferito.”
Questo è il punto, a mio modesto e umile parere, in cui l’intera storia raggiunge l’acme, in cui tutti abbiamo il fiato sospeso, in cui sembra anche a noi che il cuore batta all’impazzata e il respiro sia mozzato, colto in un vortice di pathos vedendo quel corpo perfetto stravolto dal dolore e dal sangue. Le tue parole sanno dare l’idea, sanno rappresentare odori ed emozioni, sensazioni ed immagini. Il tutto per descrivere e per rendere l’idea che la violenza nasce dalla violenza, Kuja è un antagonista nel gioco, ma anche la sua situazione, da tutti ignorata, non è delle migliori. Costretto ad essere una marionetta con un cuore nelle mani di un crudele demiurgo, sempre in una labile posizione di precarietà, vive la sua superiorità come una condanna, essendo equiparato a dei corpi di carne vuoti peraltro come orbite di teschi. Presagisce la sua finitezza, anche se la conferma finale della sua non immortalità giunge alla fine del gioco, motivo della sua pazzia finale. Un ego smisurato e immortale condannato in un corpo di carne e sangue, destinato a sparire nella morte. Grazie per averci regalato una storia così bella, grazie per aver dato alla luce questo pastiche, in cui la letteratura e l’arte ci regalano immagini ed emozioni uniche. Spero di non essere stato troppo noioso o prolisso! Volevo comunque farti tanti complimenti ancora aspettando la tua prossima storia.
Tanti saluti,
Alexander

Recensore Junior
21/08/13, ore 19:46

Bellissima storia, bel lavoro!

Rafforza la pena che ho provato durante il gioco per Kuja.
L' ho sempre visto come vittima più che come cattivo... Uno che ha agito meschinamente perchè ha conosciuto solo la meschinità nella sua vita.
La tortura da parte di Garland mi ha ricordato il tentativo di lavaggio del cervello a Gidan a Tera.

Comunque storia intensa e ben scritta mi è piaciuta! ^_^

Recensore Master
13/07/13, ore 21:54

Non e' facile commentare una storia su un argomento di cui non ho la minima conoscenza, ma la primissima cosa che mi viene da dire e': povero Kuja!!! Di lui so solo che e' il cattivo principale di FFIX, ma qui sembra solo una vittima, e se sono state le torture di Garland a farlo diventare malvagio, lo posso capire. Per certi versi la sua storia mi ricorda quella di Sephiroth, solo che ancora piu' tragica. Anche per quanto riguarda Garland (io pensavo fosse solo il cattivo in FFI, non avevo idea esistesse una sua controparte nel IX), da quel che leggo in questa one shot mi viene da paragonarlo a Hojo, il creatore di Sephiroth, personaggio che detesto con tutte le mie forze e oltre. Anche perche' questo stereotipo dello scienziato pazzo, crudele, fissato con i suoi esperimenti e che gioca a fare Dio senza alcun rimorso e senza un'ombra di pieta' nel cuore mi ha onestamente rotto... ci sara' mai una storia in cui il rapporto creatore-creatura viene delineato con piu' complessita' e sfaccettature, e non solo come la classica relazione carnefice-vittima? E soprattutto in cui il creatore abbia anche dei sentimenti umani? (ok, storie cosi' ci sono, ma sono molto poche... comunque la mia lamentela e' riferita a FFIX, non alla tua one shot! E' chiaro che tu hai solo ripreso dall'originale :)). Ma qui potrei far partire una filippica, perche' e' una tematica che mi sta molto a cuore, quindi meglio se mi fermo! Ho la sensazione comunque che anche in FFIX la storia di Kuja e Garland non finisca bene.... povero Kuja, davvero!! Rispetto agli altri cattivi di FF che conosco mi sembra assai piu' sfortunato, debole e vittima... non so poi come si evolva il suo carattere nel seguito della sua storia, ma con un inizio del genere come si fa a odiarlo? E sono curiosa di sapere se i buoni sapendo questo non hanno provato un minimo rimorso quando l'hanno ucciso (oddio, almeno presumo che lo abbiano ucciso, e' raro che un cattivo di FF si salvi... ma se non lo hanno fatto meglio cosi'!).
Comunque la storia e' scritta molto bene come sempre, scorrevolissima, si vede che e' saltata fuori da un momento di ispirazione genuina!