Recensioni per
This is it [the apocalypse]
di Marti Lestrange

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/08/13, ore 03:02

Ciao, Marti! Non riuscivo a darmi pace per non essere ancora passata a recensire, perché ho letto ed adorato questa storia giorni fa e ci tenevo tantissimo a farti sapere cosa ne penso!
  Sono felicissima che anche tu abbia letto i due libri, questa saga sembra - non so perché - totalmente ignorata, invece è proprio, proprio bella e io sono contenta di essermi convinta a leggerla! Un giorno o l'altro dobbiamo fare un bel discorso, così ci confrontiamo un po' v.v (mi servirà anche a fissare meglio i particolari, non so perché ma ultimamente mi scordo ciò che succede nei libri che leggo °-°)
  Dunque, bando alle ciance, parto subito in quarta con la recensione, perché vorrei cercare di spiegarmi bene dato che l'ho gradita davvero tantissimo.
  In primo luogo, credo che tu sia riuscita a riassumere perfettamente con poche parole ciò che si agita nell'animo di Tris: la confusione esterna non è null'altro che la proiezione di ciò che sta avvenendo dentro di lei. Tutti urlano, scappano, i loro corpi si confondono l'uno con l'altro, e la stessa potenza catastrofica sconvolge i pensieri e l'animo di Tris. La scelta di frasi brevi e concise serve a scandire l'immediatezza delle emozioni che si alternano continuamente, quel "mantieni la posizione" ripetuto come un mantra non poteva essere più azzeccato. Con un unica frase, pronunciata dalle persone che più l'anno amata, dunque i suoi genitori e Tobias (indirettamente), le danno qualcosa di solido a cui aggrapparsi, benché questo qualcosa sia fatto solo di parole. Il desiderio di stare vivendo una simulazione insieme alla cruda consapevolezza di essere sveglia le confondono profondamente le idee, spingendola a cercare nei ricordi i volti di coloro che potrebbero incoraggiarla. Ed è così che risente la voce della madre, rivede il volto di suo padre. Risente il suo assoluto desiderio di libertà, quel desiderio che ha potuto realizzare soltanto nella sua nuova fazione. Prima c'era la pace... ma «la pace è controllo. Questa è libertà».
 Mi è piaciuto da morire lo stile frammentato, il senso di confusione che aleggia per l'intro testo, lo sballottamento (inteso in modo positivo) del lettore da un momento all'altro, da una sensazione all'altra, da un pensiero all'altro. In questa piccola flashfic (credo sia tale, ma non so di preciso quante parole siano) hai analizzato alla perfezione il personaggio di Tris, ella stessa si è analizzata, in tutte le sue paure e debolezze. Questa flashfic è Tris.
  Ho adorato, letteralmente, la frazione di storia riguardo a Jeanine e la libertà: in appena sei righe sei riuscita a contestualizzare il terrore vivo che Tris prova nei confronti di quella donna capace di macchinare le menti, radere al suolo un'intera fazione e uccidere coloro che sono un pericolo per ciò che vuole nascondere. Allo stesso tempo, hai rappresentato ciò che Tris è: uno spirito libero, che non può, in alcun modo, essere tenuto in gabbia. Uno cavallo selvaggio pronto a correre via dalle catene che volevano tenerlo legato.
Tris sarà pure Divergente – benché io creda che tutti siamo Divergenti, e non solo pochi fra noi – eppure è innegabile la sua spiccata propensione alla fazione degli Intrepidi: lei si sente un’Intrepida, lei è un’Intrepida.  Pensa come gli Intrepidi, agisce come gli Intrepidi, reagisce come gli Intrepidi.  Come loro, recita: «Noi crediamo nel riconoscere la paura e la misura in cui essa ci governa.
Noi crediamo nell'affrontare quella paura non importa quale sia il costo per il nostro conforto, la nostra felicità, o anche la nostra salute».
Sei stata bravissima, Marti, sono davvero, davvero estasiata da questa storia. C’è tutto, tutto ciò che dovrebbe esserci. Ci si cala perfettamente nel personaggio, si è totalmente sommersi dai pensieri di Tris, dalla sua confusione, dal suo autoincoraggiamento. “Mantieni la posizione, Beatrice”. “Mantieni la posizione”. Hai rappresentato il suo coraggio, la sua umanità, il suo lato Intrepido ed anche il suo lato Abnegante. Hai dimostrato il suo desiderio di riscatto per i genitori, affinché non fossero morti invano; il suo amore per Tobias, il suo disprezzo – e il suo terrore – per Jeanine, tutto il fiume di emozioni che deriva dalla visione del messaggio, tutta la battaglia interiore che è costretta ad affrontare per mantenere la posizione, per non perdersi, per non cadere in pezzi – gli stessi pezzi in cui Jeanine riduceva il suo cuore nei suoi incubi. Ti faccio davvero i miei complimenti, è una storia bellissima, grazie per avermi taggata e avermi permesso di leggerla. Ci sono tante cose che vorrei dirti su questa storia, tante cose che vorrei aggiungere e tante cose che potrei dire in maniera diversa, forse migliore. Mi scuso per questa recensione, sarà l’ora, sarà il caldo, ma sospetto di stare diventando un pochino ripetitiva. Quindi ti lascio, ti auguro la buona notte – anche se quando la leggerai forse sarà giorno – e… niente, ottimo lavoro, Marti. Brava, brava, brava.
La inserisco immediatamente tra i preferiti.
Ci sentiamo prestissimo,
Mari ♥

p.s. Bellissima la foto *^*

Recensore Master
02/08/13, ore 14:31

Tu tagghi  e io accorro. :3
E direi che ho fatto bene, dammit. Con questo caldo e questa ennui, la tua storia è stata una scarica positiva, sul serio.
Ma andiamo con calma (cercherò di non dilungarmi troppo; immagino che una recensione troppo lunga sia anche troppo seccante :P).
Mi è piaciuta, molto. 
Soprattutto, mi è piaciuto lo stile incalzante, sferzante e addirittura tagliente che hai deciso di usare; uno stile diverso da quello delle altre storie (mi baso solo su quelle - purtroppo - poche che ho letto), che serba come un senso di urgenza, di impazienza.
Ecco sì, impazienza. È questa la sensazione ultima che la storia mi ha lasciato. Ho visto Tris mantenere la posizione, per citarti, ma prima di questo, l'ho vista mantenere se stessa, stringersi per non andare in pezzi. L'ho vista interrogarsi sulle sue debolezze, sulle sue paure e sulle sue forze.
Ho avuto come l'impressione che avesse fretta di uscire da quell'assurdo gioco di potere di cui è, suo malgrado, parte, come se non ce la facesse più.
Mi sovviene una battuta di Peeta: "Non capisci che voglio uscirne?". Ecco, è così che immagino Tris: disperata come lo era Peeta, incapace di sopportare tutto il finimondo, tutta l'apocalisse intorno a lei, dentro di lei.
L'accenno a Tobias, poi, è stato un colpo al cuore (e credimi, mi sta costanto tanta fatica restare seria e non iniziare a dare di matto come una perfetta fanghérl), vederla chiedersi se il suo amore sia forza o debolezza. E ancora, la consapevolezza che nessuno dei sue sia debole e che, insieme, possono essere forti il doppio.
Incarna un po' tutto quello che ho sempre pensato sulla Tribias (o qualunque sia il suo nome XD), che attingessero forza e determinazione l'uno dall'altra, concedendosi però anche un po' di dolcezza e, perchè no?, romanticismo. 
E poi la conclusione, da cui trapela tutto lo scoraggiamento e lo sconforto di Tris, quella voglia di uscirne, senza però cedervi davvero, perché lei, dopotutto, è anche un'Intrepida.
Mh, stavo per dimenticarmene! Ho un errore di battitura da segnalarti: "Quei volti sono volti sconosella ciuti – nessuno di importante." > Credo intendessi sconosciuti. XD
E poi qui: "Sporchi di sangue – il suo sangue . Sembra sfinito.", c'è uno spazio tra sangue e il punto. Una stupidaggine, davvero, ma te la segnalo lo stesso, nel caso ti interessasse (con la speranza di non farmi odiare XD).
BTW, ti faccio un sacco di complimenti perché è stato un esordio veramente, veramente ben fatto!
Ti abbraccio,

Sara.