Finalmente riesco a recensire! Il mio picci sta impazzendo più del tuo mi sa, visto che non voleva farmi recensire. Picci che partono più del mio cervello, mah.
Ho letto la tua deliziosa recensione e ho visto con immensissima enorme gioia che hai continuato "il mio grosso grasso matrimonio!" Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Spero di rispondere ai messaggi, ora non ho più neanche credito, devo modificare (ancora!) la mia tariffa... Speriamo che 300 messaggi mi bastino! Ah... Spero anche che tu non mi segnali per aver parlato d'altro invece che di questa meraviglia.
Ecco.
Io odio il fandom di kingdom hearts perché non ti ha recensito nessuno. Lo odio con tutto il cuore.
Dunque, spero di esser chiara -che in questi giorni il mio cervello è in vacanza in Marocco a cantare canzoni di Pupo dai dubbi significati-
Questa fanfiction è splendida. Non l'ho riletta, ma la prima volta v'era diversi errori di battitura -ma capisco, il tuo picci è andato, anche io ne facevo un sacco con il mio vecchio computer- in ogni caso, questo non mi ha impedito di inserire la storia tra le preferite. Perché io la adoro. È meravigliosa. Questo è il periodo storico che più si addice a Naminè. Naminè è la prima metà dell'ottocento... Ora che ci penso starebbe benissimo nella parte di moglie di Oscar Wilde... Ma comunque! Perché divago?
Ora. La rileggerò velocemente per magari fare qualche commento, poi passerò alle emozioni e all'originalità -che non manca affatto, come tu osi affermare.-
Ah, per inciso, adoro questa poesia.
Il cavaliere sembra davvero lo specchio di Roxas, accidenti! Bianco, ma virile.
Ho riletto molto velocemente, perché fila via come olio, questa storia.
Trama: L'idea di inserire i personaggi di kingdom hearts in un contesto ottocentesco è assolutamente geniale, ho trovato il carattere di Naminè per niente come un cliché, anche perché a me non sembra poi molto passiva, anzi. Lei alla fine il nero destirer e il magnetico cavaliere li va ad incontrare (accompagnata da Flint, perché i cani ci sono sempre). Lei fugge da Riku, che è fin troppo mieloso e sdolcinato per i miei gusti. La ama così tanto... Non mi stupirei se nel prossimo capitolo decidesse di lasciarla per farle vivere il suo sogno, un po' come nella mia fiction Naminè "lascia" Sora per farlo stare con Kairi. Già, è questo quello che mi ha colpito più di tanto -perché avevo intenzione di scrivere una cosa più o meno simile, di una Naminè che sogna a fine ottocento, però.- Naminè vuole viaggiare. E disgraziatamente è nobile, una lady, non può farlo, è condannata a sposarsi per forza, Naminè è come la Monaca di Monza, Naminè non può fare niente perché è stato tutto deciso per lei. Ma ciononostante lei potrebbe opporsi, come molti personaggi femminili tipo... non so, Mary Kinglsey, anche se non è molto famosa. In ogni caso, lei non fa niente e sta ad aspettare un nero destrier e il suo placido cavaliere. Certo, ma lei comunque va incontro al suo cavaliere. E qui invece è come Lucia, che fa quel può, perché di viaggiare non ne è capace. Il tutto è addolcito da spledide conversazioni stile antico che contribuiscono a rendere gradevole la storia. Insomma, qui si parla di vecchiette o snob inglesi che cominciano a parlare di tradimenti -la parte dell'Olette cornuta è davvero ironica e si addice perfettamente al testo, rendendolo più sfizioso, perché le ambientazioni, così come i dialoghi, si addicono alla trama e tutto ciò rende la storia davvero realistica, così tanto che ti permette di immergerti in essa. Deliziosa, non ho parole.
Valutazione: Da una scala da uno a dieci, a questa storia darei nove. E sai perché non dieci? Perché manca l'ultimo capitolo, altrimenti il dieci ci sarebbe obbligatoriamente stato. Mi è piaciuta dannatamente, ma i dialoghi sono qualcosa di eccezionale. L'Amore. La Morte. La Guerra. Come descrivere la vita umana in tre parole. L'amore è ovunque, in ogni azione che compi c'è amore, o non c'è affatto, ma il non essere implica in qualche modo l'essere, o sbaglio? La morte è una condizione a cui ogni essere umano non può sfuggire. Non vedo il signore degli anelli da troppo tempo, ho ricominciato a temerla... C'è qualcosa che vale davvero? Per fortuna ci sono i libri... Senza i quali sul serio mi sentirei in preda al panico! Devo pensare a Oscar Wilde, che è morto un secolo e tredici anni fa... E non era mio nonno, e non solo io lo conosco, e credo che sia il professore che la maggior parte degli alunni universitari desidererebbe.
E poi c'è la guerra. La Guerra che anche se non si vede, c'è sempre. La guerra condiziona la nostra vita, anche se non condiziona noi. Perché anche se il nostro paese è in pace, ce ne sarà un altro che è assalito da mine. Roxas mi piace moltissimo in questa fanfiction, così misterioso, così oscuro, così sicuro, così... Magnetico è la parola esatta, Naminè ha sempre ragione. Non vedo l'ora di scoprire quale sia il mistero del nostro giovane (ma vecchio?) cavaliere, e di scoprire cosa sia, o almeno a chi appartenga, non è di Naminè giusto?, la voce che ella ha udito durante il loro primo incontro. Chi è Roxas? No, non importa questo. Importa solo: Dove vorrebbe andare? Perché è così che in realtà che si conoscono le persone, da ciò che vorrebbero raggiungere. Il limite, l'Amore, che raffigura persino la morte.
E la Guerra è tutto quello che c'è di mezzo.
Continuo a pensare ininterrottamente che questa fanfiction sia splendida, che non preoccuparti dei tempi, l'importante è che scrivi divinamente il prossimo capitolo.Non preoccuparti del tuo picci matto, s'aggiusterà. Per scienze andrà tutto bene, Charlie è solo uno psicopatico ragazzo fin troppo sensibile che piange ogni tre pagine (?!)
Bella, bella, bella! Non poteva non finire tra le mie preferite!
Uccidiamo il fandom perché nessuno ancora t'aveva recensito!
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Ps: Help me! Ho bisogno di un corso per scrivere fanfiction, non voglio continuare a scrivere inutilità.
A presto, se ono waise ilia
A.C. |