Innanzitutto mi scuso per non averti recensito ogni capitolo come mio solito, ma avendo poco tempo a disposizione ed essendo la fiction terribilmente avvincente, ho preferito continuare a leggere. Ti anticipo che ho tante cose da dirti quindi sarà una recensione bella corposa, ma non spaverntarti della lunghezza, sono tutte cose positive ;)
1. La trama: Complimenti, complimentissimi davvero, perché mi hai tenuta incollata allo schermo dalla prima riga all'ultima. Sebbene il tema della villa stregata sia un espediente narrativo usato e abusato, tu l'hai saputo rendere originalissimo: non c'è niente di banale, la maledizione della villa stessa fa solo da sfondo a vicende di per sé studiatissime nei dettagli e drammaticamente avvincenti. E poi l'horror... A me di solito le storie dell'orrore fanno ridere. E inizialmente pensavo che anche questa non mi avesse particolarmente impressionata, ma, quando (dopo aver finito di leggere il capitolo della morte di Koharu e Tenten) mi sono alzata dal mio confortante lettuccio, m'è preso un brivido lungo la schiena, tutti dormivano e non so perché (tanto mi hai suggestionata) avevo paura di trovarmi la Sposa alle spalle.
2. I personaggi: mi è piaciuto tantissimo lo spessore psicologico che hai dato a ciascun personaggio, nessuno escluso. In particolare ho amato Itachi, Sasuke (loro contano per 2 perché sono i miei pg preferiti), Haku e Naruto. Ho visto alcune tracce di ooc, ma posso tranquillamente perdonartele, perché ogni tassello della psicologia dei tuoi personaggi da colore e corpo alla storia, la rende fluida, viva, realistica. Quelli descritti sono pregi e difetti umani e senza di essi la fiction non sarebbe stata così bella. E te lo dice una che quando trova dell'ooc chiude immediatamente la pagina.
3. Il rapporto tra i due fratelli: strano a dirsi, ma per quanto io abbia sofferto insieme a questa storia (ne hai fatte passare di tutti i colori ai miei pg prediletti, ti odio!), ho praticamente adorato il modo in cui hai narrato il loro rapporto fraterno conflittuale. Hai approfondito largamente la traccia di Kishimoto, il tuo è un rapporto di amore/odio altalenante e profondamente radicato nell'anima di entrambi, letteralmente. Ho finalmente potuto respirare solo nel finale (di cui parlerò più sotto).
4. Le atmosfere: e qui ancora, mille volte complimenti, perché non c'è niente che non sia al suo posto. Le atmosfere horror erano le migliori: ogni dettaglio, ogni particolare arricchiva l'inquietante fotografia che hai dipinto nella mia mente, proiettandomi tra quei turbinosi schizzi d'acqua torbida o in quella villa così macabramente agghindata per una festa spettrale. Bravissima, mi hai davvero colpita positivamente. Anche le descrizioni dell'architettura di Kiri e del Cristo Pantocratore mi hanno impressionata, giuro, mi sembrava di poter camminare tra quelle vie salmastre, tanto era il realismo. Se mai girerai un film (in particolare) o anche se scriverai un libro fammelo sapere, sarò tua fan ;)
5. Il dialetto: ti confesso, da orgogliosa meridionale quale sono, che ho sempre considerato il dialetto "di sopra" troppo simile all'italiano e per questo l'ho erroneamente ritenuto poco affascinante. Tu mi fai ricredere. Il dialetto veneziano da una connotazione nuova a questa storia, la fa da un lato sembrare ancora più realistica, con quella dimensione popolare che rende tutto più vivido e sentito, dall'altra poi vivacizza la narrazione di per sé molto tetra. In alcuni punti confesso di aver decifrato poco e niente (smentendo la somiglianza con l'italiano di cui sopra), ma questo mi entusiasmava di più, perché dava un fascino nuovo e mi faceva immedesimare ancor di più col povero, imbarazzato commissario, quando questi se ne usciva con quel "potreste per cortesia parlar cristiano?", perché neanche io c'avevo capito un'acca ahaha
6. Il mutamento di Itachi: questa si merita un punto a parte, perché, come ho già anticipato, mi hai devastata. Man mano che andavo avanti nella lettura del diario di Sasuke (che a proposito, sembrava uno struggente testo letterario per lo stile e il tema della remissione di colpa), mi deprimevo sempre di più insieme ad Itachi. E sotto sotto, speravo: "Adesso morirà, no? Come no? Ancora sventure?" e il mio fragile cuoricino aggiungeva una crudele stilettata in più. Il climax è stato quando Sasuke l'ha chiamato meretrice e l'ha picchiato, là ammetto di essermi commossa. Diamine, ti ho già detto che padroneggi senza problemi ogni genere narrativo, ma io stessa mi sorprendo ogni volta dell'efficacia delle tue parole.
In particolare poi, mi ha colpito come hai reso ic il lento e sofferto corrompersi della sua anima. È qualcosa di così emotivamente devastante e realistico proprio perché graduale. Sopporta oggi e sopporta domani, anche il più santo dei santi non avrebbe retto più (perdonando la blasfemia). E poi non c'è proprio niente da fare, Itachi cattivo, sadico e pazzo è davvero terrificante, quindi perfetto antagonista da storia horror. Thumbs up, dunque.
7. Accuratezza storica; qui c'è poco da dire: bravissima, meticolosissima. Bellissime le ambientazioni vittoriane, anche se tu hai solo accennato le descrizioni, mi hai mandato il cervello in loop tra trine, merletti e pregiudizi.
8. Il finale: Inutile dire che tutta la redenzione di Sasuke mi sia piaciuta da morire, scusando il gioco di parole. Mi consola sapere che, nonostante quanto egli stesso abbia fatto soffrire il fratello in vita, almeno contribuisce all'assoluzione della sua anima. Ancora una volta hai reso benissimo il loro legame fraterno.
La verità su Naruto e sulla villa m'ha lasciata abbastanza spiazzata, non l'avrei mai immaginata e per questo mi complimento per l'originalità. Bellissima comunque la scena in cui il biondo deve affrontare i fantasmi e passa dritto, per confessare i tormenti che l'hanno afflitto solo di fronte alla figura del padre.
Inutile dire, ma lo dico lo stesso, che ho praticamente adorato Kisame e tutto il siparietto finale. Adoro i personaggi sarcastici e lui m'ha proprio fatta sbellicare, oltre a intenerirmi un casino quando parlava del suo amato.
Confesso di essere quasi cascata nel tranello dell'epilogo, anche se intuivo che non potevano spuntare altre Spose dalla finestra. Brava, comunque, ad aver immaginato questa chiusura a uroboro, perché da un senso di completezza e di sicurezza nel lettore, che può finalmente considerare finito questo lungo incubo.
In conclusione, questa storia me la sono gustata fino all'ultima lettera, mi dispiace proprio averla finita :(
Spero solo di non dovermi aspettare il peggio dall'altra tua fiction, Stigma, visto il trattamento riservato alla tua (mi pare di aver capito) coppia preferita, qui. Se non hai esitato a rendere infelici loro, temo per il povero Tobirama...
Scherzi a parte, un bacio e alla prossima!
thyandra |