La nostra devota pecorella ha presentato un pezzo fantascientifico. Mi ricorda un poco quel vecchio telefilm di quando ero una Prafa Pampina: Visitors.
Tutti i prompt sono stati rispettati e ho trovato l'idea dell'alieno originale. Qualche imperfezione stilistica e qualche typos di troppo, penalizzano un poco la storia, rendendo alcuni punti un poco confusi.
Accende la motosega benedetta, prima di passare al lato tecnico.
Le pecche che pecche non sono. Ovvero quelle imperfezioni editoriali che, io stessa, ho imparato grazie ai commenti sia nelle recensioni e, sopratutto, sulle pagine Spotted.
La e accentata maiuscola.Nejisfan ha inizialmente usato una quasi corretta: É(codice ascii ALT+144) e nel resto del racconto la non proprio perfetta E'.
Mi fu fatto notare che bisognerebbe usare È. Come ottenerla? Il codice ascii ALT+212 non funziona con tutti i computer... Ma ho scoperto che Writer di Openoffice ha una tabella dei caratteri speciali in cui reperirla U.U
Poi cercando in internet, credo che la spiegazione migliore io l'abbia trovata su Nonciclopedia. Giuro!
Il fatto che la prima volta abbia usato É, mi ha spiazzato. Si è trattato forse di un caso fortuito? Mistero. Però, attenta: l'Inquisitore ti vede U.U
Altra stranezza che ho riscontratto, i trattini medi nel primo dialogo:
"É collegata a questo" - spiega Alan, indicando il dispositivo che mi ha legato ad un braccio- "vede le tue emozioni.
Successivamente lo usa per creare un inciso, eppure in quella frase non ne vedo il motivo, perché non mi pare un inciso.
Infine, la D eufonica.
La d eufonica è la d aggiunta alle congiunzioni a, e, o, quando sono seguite da una parola che inizia per vocale.
Ed era bello.
Ad arrivare.
La o si usa raramente e quindi non vi fo esempi. E non guardate pure che scrivo infilando parole dialettali toscane U.U
Tornando alla regola, sempre a livello editoriale, la d eufonica va utilizzata solo in caso di vocali gemelle e talvolta nemmeno con quelle.
Consiglio una rapida ricerca nel web per meglio documentarsi. Ma, ci tengo a sottolineare che, a livello amatoriale, si può prediligere la musicabilità del testo, piuttosto che la ferrea regola.
Quindi, se usarla o meno, rimane una scelta dell'autore.
Io lo segnalo, nel caso Nejisfan non conoscesse la cosa, come non la conoscevo manco io. Infatti devo rivedere tutti i miei scritti, quasi XD
L'unica D eufonica fuori posto che ho trovato, mi pare sia: ad emergere.
Tutto quanto ho citato sinora, non lo conteggerò nel voto finale dell'opera. Anche se quell' É...
Passiamo ora alle pecche un po' più pecche.
Partendo dalle meno gravi.
Lettere maiuscole su sostantivi, come bunker o valzer. Forse una scelta stilistica? Eppure qualche volta non è stata utilizzata.
Nel pezzo:
Lui sorride tranquillo e, nonostante il mio rifiuto, e si mette a spazzare.
mi pare proprio che la seconda e sia di troppo.
Poco più avanti abbiamo un:
Il giallo apatico della parete elettrica torna ed essere rosso
invece che a essere.
La cosa si ripete anche in:
mentre il mio respiro riprende ed essere calmo.
Nel pezzo:
sorride tra se' Alan,
quel se, andrebbe accentato: sé. Piccola svista, presumo.
Nel pezzo:
Lui ha ancora gli occhi chiusi, e sussurra.
"Ti aspetto, amore, ma così mi farai impazzire".
Dopo sussurra, invece che il punto fermo, ci vedrei meglio i due punti. Ma funziona anche così la frase, solo che la trovo più fluida coi due punti.
Poco più avanti:
i Marziani sono stati tutti morti.
Quello stati mi suona proprio male...
E verso la fine:
ho lottato ed ho amato
Ecco, questo lo considero errore, perché non siamo di fronte a una d eufonica. La h è una consonante, non una vocale, per tanto la d è proprio fuori posto. Probabilmente il suono della frase ha ingannato la nostra pecorella.
Sono l'unico che è sopravvissuto, a Marte.
Adesso, capisco che Marte è il dio della guerra, ma in quella frase mi figuro il pianeta rosso che prende vita e si mangia i suoi abitanti.
Non rendiamo il povero pianeta rosso un genocida!
Ci mettiamo un su, così Alan diventa l'unico sopravvissuto su Marte e non alla furia del pianeta rosso U.U
Mi guarda mentre lo indosso e trema, chiude gli occhi un attimo e io arrivo dove dovevo: alla porta.
Questa frase l'avrei approfondita. Non capisco cosa porti Alan a chiudere gli occhi. Forse un invito verbale o silente di Tamara, a cui non è stata fatta menzione? Però così, pare un deus ex machina per parare il culo a Tamara.
ci siamo arrivati in aereo.
Cado a terra e penso che, in ogni caso, sarei dovuta morire.
Questa frase mi ha suscitato diverse perplessità. In aereo? Mi è venuto da pensare che forse era l'astronave di Alan, o forse era un vero aereo. Quel cado a terra, pare una che fa un passo, manca il gradino e capitombola spaccandosi i denti. Ma loro sono arrivati volando, quindi non si sa a che altezza sia la porta. Forse Tamara sta precipitando da migliaia di metri di quota e finirebbe per spiattellarsi al suolo se Alan non l'avesse salvata.
Perché per esserci arrivati in aereo, non può nemmeno trovarsi a 15 metri d'altezza... Imho. Magari potresti lavorarci meglio ;)
Nejisfan:
Grammatica: 6.5/10
Qualche svista nel lessico, qualche refuso di troppo e talvolta la sintassi che genera qualche dubbio, ma ottima punteggiatura.
Originalità: 7.5/10
Ho amato come hai sfruttato il giallo. La parete elettronica è una trovata a dir poco geniale!
La fine del mondo è intesa proprio come fine del mondo, la scopa di saggina appare forzata, ma sei riuscita a integrarla nel contesto in maniera coerente: persino Tamara la vede fuori posto XD
Gradimento: 8/10
La trama mi ha intrigato parecchio, ma è stata penalizzata da qualche svista infelice a livello grammaticale. Il lessico è semplice, come piace a me, che non amo i fronzoli ^_^
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