Ma ci credi di vedermi finalmente a recensire a questa storia? Ok, io ancora non ho finito di leggermi i capitoli che dovrei, ma un po’ ho sbirciato avanti e un quadro generale, seppur incompleto, ce l’ho - viva gli spoiler! - e quindi, mi sono detta, è ora che inizi a leggere la long di chi ha tanto insistito perché iniziassi a leggere Kuroko no Basket!
Quindi, veniamo a noi e al capitolo. Prima di tutto devo dire che l’idea di dare un filo conduttore alla long basandoti su un libro che coinvolga lo spirito di entrambi i personaggi è un’ottima cosa, non è semplice ma insieme è molto stimolante, senza contare che da più verosimiglianza e spessore al tutto, rifacendoti in modo coerente con la tradizione nella quale entrambi i personaggi sono stati cresciuti - e che sono stati, inevitabilmente, influenzati da essa, anche se in modo divergente. Mishima mi ha sempre incuriosita, come scrittore, sono sempre stata tentata dai suoi libri, e prima o poi li leggerò, anche solo per capire un po’ di più una cultura che è molto distante da noi, soprattutto quella tradizionale. Ma sto divagando, torniamo ad Akashi e Kuroko.
Questi due ragazzi che hanno più cose in comune di quante si aspettano, ed insieme hanno diversità invalicabili – o almeno apparentemente tali. E proprio questa solo similitudine ha fatto sì che Akashi si accorgesse di Kuroko, del suo potenziale, della sua ombra – lo ha spinto a interessarsi a lui. Ma insieme lo ha tenuto a distanza, limitandosi a consigli, per vedere e capire quanto potenziale ci fosse realmente in Kuroko – e magari anche quanta similitudine a legarli.
La parte che più mi è piaciuta è stata quella finale, decisamente. Quel negare immediatamente un contatto con Kuroko, ma insieme ammettere a se stesso che non c’è amicizia, non può esserci, perché è qualcosa di diverso quello che sente che lo legherà a quel ragazzo che fino a quel momento è sfuggito ai suoi occhi tanto attenti. Quel nessuno e quel tutto contrapposti rendono l’idea di due possibili pieghe che può prendere il loro rapporto, ma insieme riescono anche a dare un’idea di compenetrazione e io sto cominciando a scrivere cose che non si capiscono, temo. Il succo è che ho apprezzato molto l'introspezione che hai fatto di Akashi, riuscendo a renderlo lui stesso, approfondendo i suoi pensieri e sviscerandoli - almeno in parte, dato che siamo all'inizio e non si può, purtroppo, avere tutto nel prologo.
Il tutto per dirti che come prologo è veramente molto interessante, ben costruito e riesce a rendere le atmosfere e i personaggi a dovere, ovattandoli, per il tempo della conversazione, in un tempo tutto loro. Inoltre apprezzo molto il tuo modo di fare introspezione, rende vivi i protagonisti e mi riesco a immedesimare in loro, quindi complimentissimi ♥
Bien, io presto – non si sa quando, ma se lo dico lo faccio – arriverò anche ai prossimi capitoli (anche perché sono molto curiosa su come intesserai i rapporti tra loro) ~
Alla prossima,
Ilse |