Aw, ma che meraviglia la tua... cosa.
Dolcissima, come un petalo che galleggia in un mare di sentimenti inespressi viaggiandoci sopra indisturbato. Una confessione, piccola e semplice, ma così forte al tempo stesso che quasi fa male al cuore.
Hai riassunto tutta, o quasi, la vita di John Hamish Watson in poche ma magiche righe e mi chiedo quando fosse il momento in cui l'ha scritta. Forse dopo tanti anni, troppi anni da quel giorno fatidico quando fece la conoscenza della persona che gli avrebbe cambiato la vita... O forse, mai. Semplicemente sono parole che si è tenuto per se stesso da rispolverare come un libro vecchio ma sempre attuale, un classico immancabile nella sua biblioteca di ricordi.
Ma questo, mi pare, sia un ricordo felice. O almeno sereno, testimone di una vita che gli si è cucita addosso senza chiedere il permesso e che non se ne è più andata, anche quando è indesiderata o troppo scomoda da portarsi appresso, un fardello enorme ma dolcissimo. Non ne può fare a meno. |