Carissimo Dave,
Dubito di averti mai infastidito così tanto in un solo giorno come ho fatto oggi, ma davvero la sorpresa è stata così grande da essere stata impossibile da ignorare, come un punteruolo premuto sul fianco, con fastidiosa insistenza. Le tue parole spingono la parte ossessiva del mio animo ad agire, e davvero il desiderio di esprimere la mia inutile opinione su poesie che parlano da sole diventa quasi una necessità; spero che tu possa comprendere :)
Posso tranquillamente affermare, senza esagerare nemmeno un po', che questa è LA poesia. Non dico di preferirla alle precedenti da te scritte, poichè sarebbe un'eresia bella e buona, ma questa mi ha parlato in modo speciale, unico, con una voce così distinguibile dal groviglio di altre urla che il suo messaggio mi è arrivato stentoreo alle orecchie.
Davvero, non saprei come esprimermi anche solo in modo vagamente decente, di fronte a tanta meraviglia. Ho sempre saputo che il talento, per te, é una seconda pelle, ma spero perdonerai la mia ingenuità nell'aver sempre creduto che un capolavoro del genere non avrebbe mai potuto trovare la luce.
Come penso si sia capito dalle righe precedenti, scrivo preda di una sorta di isterica follia ed esaltazione che sfiora lo psichedelico; mamma mia, questa poesia è bellissima.
Bellissima: so che esistono aggettivi centinaia di volte più espressivi di questo, ma in questo istante mi viene alla mente solo e semplicemente il più banale. Bellissima.
È struggente, ammaliante, straziante anche, ma è capace di sanare come un balsamo, irradia di speranza anche l'animo più tetro.
Da un lato, nelle cupe righe iniziali, si può quasi "odorare" l'essenza stessa della morte, dell'uccisione in battaglia, così lontana dalla millantata e onorevole gloria greca, ma vista solo e soltanto come lo sterminio che realmente è, mentre dall'altro emerge, si solleva fra le armi accatastate e gli scudi sporchi di sangue amico/ nemico una sorta di luce accecante, un "futuro dalle ali dorate", e quali parole migliori per definirlo, altrimenti?
Non solo la vividezza di ogni singolo dettaglio è giá di per sè prodigiosa, ma anche questa sorta di sollevamento spirituale fa librare un'animalesca voglia di vita nel lettore, lo aiuta a credere che perseverare possa davvero portare ad un grande risultato.
La cosa più sublime e speciale in queste deliziose righe al sapore di zolfo è l'assenza di eroi, ma solo figure indistinte che sembrano lottare nel fango dell'ottusità data dalla violenza. Un grandissimo esempio, a mio avviso, di quanto possa apparire desiderabile la pace anche al confronto del più nobile degli ideali.
Mi è sembrato davvero di dover lottare per la mia vita, nello spazio di questi pochi minuti, e credo davvero che dovrò rileggere di nuovo questa rivelazione.
L'unica altra opera incentrata sulla poesia che è stata in grado di smuovere ad un livello così mistico il mio animo è stato niente meno che il frutto di Baudelaire, quell'onirico sogno che porta il nome de "I fiori del male". In qualsiasi lingua lo si legga, dona emozioni uniche e vibranti; é il riassunto della felicità.
E anche se so che non dovrei, perchè su un sito come EFP non si può fare per una questione puramente morale e di buonsenso, io dico che nel mio cuore queste due opere così diverse eppure tanto affini occupano un posto speciale, allo stesso livello. E il piacere arcano che mi investe leggendo uno, inevitabilmente, mi assalirà vedendo anche l'altro.
Grazie mille, carissimo amico, per questo dono inatteso, davvero.
Complimenti sinceri, anche se inutili, vista la tua palese bravura, e alla prossima.
The Queen
[Prometto di lasciarti in pace per un po', vista la mia costante presenza ad incupire questa giornata già di per sè parecchio grigia, giusto per darti il tempo di lasciarti sospirare di sollievo, ahahah! :)] |